Referendum: a Novellara il zelo antireferendario del Pdl contro le bandiere pro referendum dai balconi di casa
Il silenzio sulle tv sul referendum è assordante. Il referendum day previsto per il 12 e 13 giugno 2011 è stato amputato – per mano della attuale maggioranza di Governo – del fondamentale quesito sull’abrogazione della legge pro-nucleare, ma rimangono altri quesiti importanti, non ultimo quello sull’acqua pubblica, di fondamentale importanza per la vita di tutta la cittadinanza, ma per il quale, complice anche il silenzio mediatico dei principali canali televisivi, si rischia di non arrivare al quorum.

La Rai promette di svegliarsi, i cittadini fanno da sé: chi sul web, chi con le bandiere. Come quando l’Italia fu colorata di arcobaleno con il drappo pacifista, poi quello tricolore contro il separatismo leghista, oggi con quelle contro il nucleare e per l’acqua pubblica. Ma c’è chi dice no e c’è chi vorrebbe addirittura che i cittadini non potessero nemmeno esternare le proprie opinioni.
A Novellara, provincia di Reggio Emilia, si scatena il locale Pdl prima contro chi sventola le bandiere contro il referendum, poi contro i sindacati (la Cgil naturalmente) e chi fa campagna via email. Naturalmente, nella provincia rossa, ben temprati dalla lotta partigiana e abituati a ben altre battaglie, non si fanno certo intimidire dai berlusconiani che vogliono affossare il referendum. E il sindaco di Reggio Emilia Del Rio proclama la libertà di bandiera. Sventolino pure i drappi contro il nucleare e l’acqua privatizzata.
Chi a Novellara aveva issato le bandiere nel balcone di casa si è visto venire in casa i vigili comunali pronti a sequestrare il materiale sovversivo e scrivere una multa da 1000 euro per i trasgressori. Per fortuna, il sindaco di Novellara ha impedito di applicare la sanzione. E Del Rio da Reggio Emilia ha ricordato il diritto di far sventolare sul balcone di casa la bandiera che più ci piace.
Le interrogazioni, a cascata. Quelli del Pdl le hanno presentate al Consiglio comunale, a quello provinciale, alla Regione e pure al ministro Gelmini. Tutto per una mail del direttore dei servizi amministrativi che invitava a votare si per il referendum sull’abrogazione della legge che permette di privatizzare l’acqua. Uso improprio della mail scolastica per il Pdl, che chiede provvedimenti contro il funzionario. Insomma, si metta subito a tacere il direttore.
Comunque vada a finire questo referendum, raramente si sono visti nella storia repubblicana referendum maggiormente osteggiati da chi detiene il potere: motivo in più per votarli?
il zelo ?
Correggete: LO ZELO…
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Il rischio vero è di continuare con le eco-TARANTELLE e le centrali a CARBONE RADIOATTIVO!!!!
Abbiamo quindi una associazione ambientalista, Legambiente, che fa barricate e protesta e fa nascere comitati OVUNQUE si vogliano costruire centrali, di qualsiasi tipo. … Con una sola eccezione: quando le centrali sono di Sorgenia… Sembra un bel caso di conflitto di interessi.
L’associazione ambientalista pubblica un paper insieme al Kyoto club intitolato “La pericolosità radiologica delle centrali a carbone”, sulla rivista “Scientifica American”. Nel paper si sostiene che le centrali a carbone emettano nell’atmosfera materiale radioattivo in quantità (di radiazioni, non di materiale) circa 100 (CENTO) volte maggiore di quello di una centrale nucleare (?).
Legambiente, che si oppone strenuamente alle centrali a carbone di Genova e La Spezia, ritiene però misteriosamente ecocompatibili le sue a Savona, Vado, Val Bormida, Modugno. Lodi…
Non solo: alla luce del paper scritto DA LORO STESSI (e non si dica quindi che non sapevano) Legambiente starebbe “INTENZIONALMENTE” compartecipando all’inquinamento con materiale RADIOATTIVO l’ambiente che per statuto dovrebbe proteggere…
FONTE: http://lapulcedivoltaire.blogosfere.it/2011/04/legambiente-azionista-nelle-centrali-di-de-benedetti.html
Per quanto sopra mi spaventa molto più un “ambientalista” alla porta di casa che una centrale nucleare in fiamme in giardino..