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Referendum in Valle d’Aosta: no all’inceneritore

Schiacciante vittoria del No (corrispondente al Sì sulla scheda) in Valle d’Aosta contro la realizzazione di un inceneritore che la Giunta regionale avrebbe voluto costruire ad Aosta. Il 94% dei votanti si è espresso in maniera contraria.

Referendum in Valle d’Aosta: no all’inceneritore

I votanti sono stati più di 50mila, ben al di sopra del quorum del 45 per cento necessario perché la consultazione fosse valida. I cittadini che si sono recati alle urne nel capoluogo sono stati più di 14mila e tra loro meno del 6 per cento si è espresso a favore dello smaltimento a caldo.

Il risultato del referendum costituisce anche un precedente nazionale. Per la prima volta in Italia gli elettori hanno potuto esprimere la loro posizione su un argomento scottante come il trattamento dei rifiuti. In Valle d’Aosta ciò è stato possibile in virtù dello statuto autonomo, che prevede la possibilità di referendum propositivi.

Il risultato referendario di Aosta avrà sicuramente delle pesanti ricadute anche sulla politica locale, suonando come una grave sconfitta per la maggioranza al governo della Regione. Contro la maggioranza al governo locale, i valligiani hanno creduto alle proposte dell’associazione “Valle virtuosa” che, anziché un inceneritore, ha proposto un potenziamento della raccolta differenziata all’80 per cento (e per ora ferma a poco più del 40), un maggiore riutilizzo dei materiali di scarto e un successivo trattamento a freddo di quelli non riciclabili. Una soluzione che secondo queste proposte dovrebbe rivelarsi meno costosa – 80 milioni a fronte dei 225 previsti per l’operazione pirogassificatore – e con minore impatto sull’ambiente: quindi una soluzione con un atteso duplice aspetto positivo, risparmio economico e sostenibilità ambientale.

Di fatto, però, il futuro dei rifiuti prodotti dalla regione sarà deciso da una Commissione consiliare speciale, composta da sette consiglieri regionali, di cui due espressi dalla minoranza. Lo ha deciso il Consiglio Valle votando a maggioranza un documento. La commissione avrà il compito di “rideterminare gli indirizzi programmatici del sistema di gestione dei rifiuti”, verificando “la fattibilità delle proposte elaborate alla luce della normativa vigente”. L’organismo sarà nominato durante la prossima seduta del Consiglio Valle e dovrà rimettere al presidente del Consiglio, entro il mese di marzo 2013, una relazione conclusiva del proprio operato.

Staremo a vedere come va a finire questa vicenda.

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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Un commento

  1. si doveva riservare tutti i processi sulla monnezza alle persone bisognose, quelle che vanno in giro vivendo di espedienti ed invece non si può fare perchè qui in taja tutto è sottocontrollo ed una persona deve essere assunta con un contratto di lavoro prima di essere incaricato a fare qualcosa e come si fa ad assumere tutti i morti di fame quando si devono elargire super stipendi ai super manager?
    la monnezza è sempre stata una ricchezza, da essa molti poracci che già lo fanno rovistando nei cassonetti, potrebbero trarre sostentamento dignitosamente facendo la cernita della stessa fatta scorrere su nastri trasportatori

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