Risparmio energetico

Riscaldarsi d’inverno con l’aria calda immagazzinata d’estate: il progetto del Campus di Hönggerberg

Da Physorg un interessante articolo su un’idea in tema bioedilizia che è stata tanto semplice, quanto di difficile realizzazione fino ad oggi: conservare l’aria calda d’estate e riutilizzarla durante l’inverno per riscaldare gli edifici, eliminando quasi completamente le emissioni di CO2.
Questo è il sogno o meglio il progetto di Science City nel Campus di Hönggerberg, un sobborgo di Zurigo.

Riscaldarsi d’inverno con l’aria calda immagazzinata d’estate: il progetto del Campus di Hönggerberg

Si prevede di creare un sistema di riscaldamento ed in parte anche di raffreddamento che riutilizzi l’aria calda sprigionata dagli edifici stessi e dalle apparecchiature presenti in essi. Come noto, i diversi elettrodomestici, i computer e le persone stesse, sprigionano calore, che nei mesi estivi viene disperso al di fuori degli edifici tramite ventole e dispositivi di raffreddamento, sprecando in un certo senso una forma naturale di riscaldamento.

Science City, invece, mira a immagazzinare questo calore per poi riutilizzarlo nei mesi invernali, tramite un complesso sistema, attualmente in costruzione, costituito da 800 tubi interrati fino a cinque metri di profondità nel terreno sotto gli edifici, che fungerà da contenitore di calore e sarà collegato alla rete di distribuzione dell’edificio. Il calore contenuto nei tubi nei mesi invernali sarà poi aumentato per mezzo di diverse pompe di calore, che lo porteranno da 10/15 gradi ai 30/35 necessari per fungere da riscaldamento e fatto salire sempre tramite le stesse condutture al fine di riscaldare gli edifici.

Di fatto, un gigantesco ed ingegnoso sistema di scambio di calore, che a regime, cioè quando il progetto Science City sarà completato, attorno al 2020, permetterà di coprire oltre il 90% del fabbisogno di riscaldamento e raffreddamento degli edifici di Science City.

Davvero un bel progetto, che dimostra che un altro mondo è possibile.

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