Conoscete la Santolina? Dal fogliame particolarmente decorativo, è una pianta spesso utilizzata per realizzare aiuole, siepi e bordure.
Conosciuta anche in ambito fitoterapico, possiede inoltre numerose proprietà benefiche e, non da ultimo, è utilissima per aromatizzare svariate ricette.
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La Santolina è un arbusto rustico, sempreverde e aromatico. Originario dell’Europa mediterranea, è presente in quasi tutta Italia, dove viene coltivata principalmente a scopo ornamentale.
Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, è una pianta molto resistente che può crescere anche nei luoghi aridi e sassosi, anche fino a 1000 metri di altitudine.
Si presenta come un piccolo arbusto sempreverde che può raggiungere i 30-60 cm di altezza, espandendosi per 80-90 cm in larghezza.
Ha portamento eretto o semi-prostrato. Forma densi arbusti tondeggianti, costituiti da fusti legnosi sottili ricoperti da piccole foglie grigio-argento, finemente divise e strettamente ravvicinate, vellutate e dal profumo molto intenso.
A fine giugno regala una ricca fioritura gialla molto particolare, costituita infatti da tanti capolini senza petali.
Esistono diverse varietà di Santolina. Ricordiamo le principali:
Alta circa 35 cm, la sua peculiarità sono le foglioline molto aromatiche e color grigio argentato. Molto diffusa nei giardini, è l’ideale per abbellire i giardini rocciosi ma può benissimo essere coltivata anche in vaso.
Alta fino a 5 metri, crea bellissimi arbusti tondeggianti. Dal portamento eretto e cespuglioso, regala un’abbondante fioritura gialla, mentre le foglie sono piccole, lucide e molto aromatiche. In estate assume una colorazione biancastra.
Dall’aspetto tondeggiante, presenta insolite foglie gialle.
Per l’intera stagione estiva, la Santolina regala una fioritura persistente e che continuamente si rinnova. L’estate è anche il periodo favorevole per la raccolta, l’essiccazione e la conservazione.
Di poche pretese, è una pianta coltivata principalmente a scopo ornamentale per le sue foglie aromatiche e decorative. Può essere coltivata:
È perfetta anche per i giardini rocciosi e per creare siepi basse.
La Santolina si adatta bene ad ogni genere di clima: sopporta sia le alte temperature così come quelle più basse. Quando però la temperatura scende molto al di sotto dello zero (-15°C) è consigliabile proteggerla con una pacciamatura di paglia alla base.
Attenzione durante copiose nevicate: sotto il manto nevoso i suoi rami potrebbero spezzarsi.
Va posizionata in luoghi molto luminosi e soleggiati.
Trattandosi di una pianta rustica, ha poche esigenze, cresce bene anche nei suoi argillosi e aridi.
La Santolina non ha bisogno di tantissima acqua.
In estate sono sufficienti sporadiche annaffiature, ogni 10-15 giorni circa, durante l’inverno invece le annaffiature vanno sospese del tutto per le piante coltivate in piena terra e limitate ad una sola volta al mese quelle in vaso.
Trattandosi di una perenne suffruticosa, con l’accrescimento tende ad aprirsi e a perdere compattezza. Per questo motivo, dopo la fioritura è consigliabile potare il cespuglio per stimolare la produzione di getti basali e conferirle nuove pienezza e rotondità.
Ci sono due opzioni tra cui poter scegliere:
La Santolina si propaga per seme, per talea o per divisione dei cespi. Vediamo le principali differenze tra le varie tecniche.
Il periodo migliore per la messa dimora è la primavera. Le piante vanno interrate fino al colletto in buche di dimensioni un poco più grandi del pane di terra che avvolge l’apparato radicale, e ad una distanza di almeno 40 cm. Per i primi 2-3 giorni dopo il trapianto, annaffiare copiosamente per favorire l’attecchimento della Santolina nella sua nuova dimora.
Poichè le radici della Santolina tende a svilupparsi verso il basso e ad occupare tutto lo spazio disponibile è consigliabile trasferirla in un vaso più ampio del precedente contenente del terriccio fresco, fertile mescolato a sabbia. Il periodo migliore per effettuare il rinvaso è quello primaverile.
La Santolina è una pianta molto resistente che raramente viene attaccata da afidi o altro genere di parassiti.
In caso di clima eccessivamente umido o dopo periodi di pioggia abbondante potrebbe manifestare malattie fungine come l’oidio o mal bianco. Se il terreno non è drenante teme anche il marciume delle radici.
Nelle zone particolarmente fredde, con inverni che vanno di molto sotto lo zero, i piedi dei cespugli vanno protetti con una abbondante pacciamatura di paglia o foglie secche, nel caso di piante coltivate in vaso, è sufficiente spostarle in un luogo riparato dal gelo ma comunque luminoso.
La Santolina può essere coltivata singolarmente, in gruppi oppure abbinata ad altre piante aromatiche perenni, Graminacee ornamentali, Antennaria, Sedum e Veronica.
Finora abbiamo parlato esclusivamente della Santolina come pianta, ma altri sono i suoi possibili impieghi.
A scopo ornamentale, per creare bordure e aiuole, tappezzare giardini rocciosi o per realizzare siepi profumate basse
Sacchettini contenenti le sue foglie e i suoi fiori essiccati servono per profumare la biancheria e tenere lontano le tarme dagli armadi.
Le foglie sono ottime per aromatizzare molti piatti, ma anche salse e sughi, soprattutto a base di pesce.
Coltivata in terrazzo o sul balcone tiene lontane le zanzare.
Alla Santolina vengono riconosciute numerose proprietà benefiche soprattutto in ambito fitoterapico. Nello specifico:
Sono possibili reazioni allergiche in soggetti ipersensibili alle piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, come ad esempio le margherite, l’ambrosia, il crisantemo e la calendula.
Nessun dato certo vi è ancora sulla sicurezza del consumo di santolina a scopo medicinale in gravidanza o durante l’allattamento. Consultare quindi sempre un esperto.
Viene chiamata anche “Crespolina”, in riferimento alla particolare forma delle sue foglie e “Lavanda cotone” per il loro gradevole aroma.
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