Ad Arlington, vicino a Washington c’è una clinica tutta speciale, un vero e proprio ospedale degli animali, che qui vengono curati con amore e dedizione: si chiama Sarvey Wildlife Center ed è nato nel 1981 a Everett. Successivamente, la necessità di disporre di uno spazio più grande ha fatto sì che la sede venisse trasferita ad Arlington.
Il Sarvey Wildlife Center accoglie tutte le specie selvatiche, dai rapaci ai piccoli mammiferi, come gli scoiattoli o la lince. L’obiettivo è fornire assistenza a 360°, riabilitando gli animali ammalati o feriti (spesso per incuria e crudeltà dell’uomo), di modo da poterli successivamente reintegrare nel loro habitat naturale.
In breve tempo la clinica è diventata un punto di riferimento fondamentale, pensate che nel 2013 sono stati ospitati 2951 animali. Il centro si avvale della collaborazione di molti volontari e porta avanti oltre 120 programmi educativi ogni anno nelle scuole, con lo scopo di diffondere una corretta educazione ambientale e cura degli animali.
Attualmente il Sarvey dispone persino di un servizio di ambulanza per la fauna selvatica unico in tutto lo Stato di Washington. Come si vede dalla foto sotto, può curare con successo animali selvatici come l’aquila reale.
Ogni animale che arriva al centro segue uno specifico protocollo medico, come succede agli uomini in cura in un ospedale, con controlli di routine: assegnazione dei codici (bianco, verde e rosso, proprio come per le persone), analisi di vario grado per determinare la diagnosi (raggi x, TAC, ecografia) ed eventualmente si procede con l’intervento chirurgico. Nella fase post-operatoria l’animale viene seguito con le dovute terapie, farmacologiche e riabilitative.
Uno dei principi fondamentali della clinica è quello di tenere alla larga operatori e volontari dalla fauna: gli animali selvatici non devono affezionarsi agli esseri umani ma devono continuare a rimanere diffidenti. Solo così potranno evitare di cadere in brutti incidenti o incontrare malintenzionati.
La stessa somministrazione del cibo avviene di nascosto o mediante camuffamenti che impediscano agli animali di associare il volto umano alla nutrizione.
Se arriva qualche piccolo orfanello si utilizzano una serie di strategie per ricreare il contatto materno, facendo sempre attenzione a preservare il legame. A volte vengono inseriti dei micro-chip di modo da poter seguire il reinserimento una volta liberati, ma queste sono operazioni costose e non sempre i fondi disponibili riescono a coprire tutte le spese.
E in Italia a che punto siamo? In linea di massima ogni regione ha i suoi CRAS (Centri di Recupero per Animali Selvatici) dove ricevono le cure appropriate gli animali selvatici feriti.
In ogni caso, se vi capita di imbattervi in un animale ferito e non siete certi di come comportarvi, è sempre bene contattare il Corpo Forestale di zona, di modo che possano essere avviate tutte le procedure previste.
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