Un segreto rimasto celato per anni dietro i geni delle piante e portato alla luce da una equipe di studiosi dell’università americana di Washington che potrebbe aprire scenari finora inimmaginabili. Stiamo parlando della recente scoperta dell’intricato processo che regola il meccanismo di fioritura delle piante che, a quanto pare, avverrebbe in maniera ‘consapevole’ e per nulla casuale.
Ebbene sì, le piante ‘sanno’ quando fiorire e grazie alla proteina FKF1 riconoscono il cambiamento stagionale in atto e reagiscono dischiudendo i primi boccioli. La FKF1, infatti, è un fotorecettore attivato dalla luce solare la cui produzione avviene solitamente in tardo pomeriggio, rigidamente regolata dai cicli vitali della pianta. Durante le stagioni fredde i giorni sono brevi e la luce captata dalle piante è troppo scarsa perché la proteina possa essere attivata; con l’allungarsi delle giornate, invece, la luce nel tardo pomeriggio aumenta e il fotorecettore comincia ad attivare il meccanismo della fioritura.
Ed è così che dalle foglie della piante partono dei veri e propri segnali chimici diretti alle cellule vegetali implicate nello sviluppo dei fiori.
La sorprendente scoperta è frutto dello studio condotto sulla Arabidopsis, una piccola pianta appartenente alla famiglia della senape utilizzata nella ricerca genetica. Se confermata ed estesa ad altre varietà più complesse come orzo, riso e grano potrebbe rivoluzionare il mondo dell’agricoltura e portare ad una regolazione dei cicli di fioritura per aumentare e ottimizzare le rese dei raccolti e delle colture alimentari.
Una prospettiva affascinante solo in parte, però, poiché per quanto potenzialmente utile rappresenterebbe l’ennesima ‘manipolazione’ umana sui cicli biologici della natura. E voi, che ne pensate?
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