Una scuola eco-sostenibile in terra cruda per i rifugiati birmani in Thailandia
In una fase storica per il nostro Paese caratterizzata da continui e drammatici approdi di immigrati clandestini provenienti da Africa e Medioriente, una soluzione eco-sostenibile per dare loro un rifugio dignitoso e “umano”, ma anche a costi bassissimi, ci viene dalla Thailandia.

I giovani architetti dello studio Agora Architects – nelle persone di Jan Glasmeier e Albert Company-Olmo, rispettivamente tedesco e spagnolo – ne hanno realizzato uno solo con fango e assi di seconda mano: la Kwel Ka Baung. Si tratta di una scuola per più di 300 alunni costata appena 25.000 dollari.
La scuola si trova a Mae Sot, una cittadina thailandese sul confine con la Birmania. Quest’ultimo, proprio come le nostre Lampedusa e Pozzallo, è il punto di arrivo per migliaia di famiglie Karen e di altri gruppi etnici scappati dalla Birmania per fuggire dalla guerra civile o per cercare lavoro.
La Kwel Ka Baung è così la prima scuola interamente rivolta ai figli dei migranti Karen.
Come è stata realizzata? Con mattoni di adobe: una miscela di acqua, buccia di riso essiccata e argilla. Un materiale non solo semplice ed economico ma pure multifunzionale: permette infatti di mantenere fresco l’interno degli edifici anche quando la temperatura sfiora i 40 gradi e allo stesso tempo di riscaldare gli ambienti durante le più fredde giornate invernali. Una sorta di climatizzatore gratuito e naturale.
LA BUONA SCUOLA: La scuola che produce energia per l’intero quartiere
E ancora: gli infissi sono stati realizzati con rami di eucalipto e bambù e il tetto è sostenuto da assi di recupero. Finestre lunghe e strette, disegnate dagli stessi lavoratori Karen, assicurano la circolazione d’aria, mentre l’orientamento delle classi e la dimensione delle pareti garantiscono una grande inerzia termica, che permette alla scuola di resistere al caldo di giorno e di rilasciare il calore accumulato durante la notte.

Purtroppo però anche in Thailandia continua l’amore per il cemento, anche perché, secondo la loro cultura (che poi sostanzialmente è anche quella che prevale in Occidente), più maestoso è l’edificio, più è importante chi lo ha realizzato e lo utilizza. Tuttavia, proprio per la sua semplicità, la Kwel Ka Baung ben si sposa con l’ambiente circostante, prevalentemente agricolo e rurale.
Forse ti potrebbe interessare anche:
- In Thailandia apre il primo pronto soccorso per elefanti maltrattati
- Eco-architettura, ecco la casa che che cresce come una pianta