La nuova tendenza emergente per gli appassionati di sci è lo “Slow Ski” che potrebbe in futuro essere adottata da più stazioni sciistiche con l’obiettivo di rivalutare la natura, per immergersi nei paesaggi alpini invece che assecondare il fattore competitivo ed agonistico dello sci, che negli ultimi 20 anni ne ha dominato l’essenza.
Si tratta solo di una trovata di Marketing o c’è qualcosa di più vero?
Sono molte le località sciistiche che hanno cominciato ad aprirsi a questo fenomeno, Cervinia in primis che ha dedicato un’intera pista allo slow ski, attrezzandola con punti panoramici e panchine per prendersi delle soste e ammirare con calma il paesaggio senza dover sempre tirare all’ultima curva.
Direte voi: gli impianti di risalita sciistici o l’innevamento artificiale ben poco hanno di sostenibile! vero, ma anche senza scomodare lo sci di alpinismo vi segnalo fenomeni emergenti come il telemark, il ritorno alla modalità iniziale di sciata di inzio secolo, che permette anche la risalita con le pelli di foca (ormai artificiali fortunatamente): tutti modi di intendere lo sci che possono anch’essi rientrare sotto il cappello dello Slow Ski ed in nazioni come Austria e Svizzera sono in forte crescita.
Le località alpine che prima indirizzeranno questa tendenza emergente non solo saranno quelle che prima si orienteranno verso una maggiore sostenibilità del turismo alpino ma certamente ne godranno in termini di nuovi clienti anche dall’estero, la sfida dello Slow Ski è appena cominciata.
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