Smart cities

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Un commento

  1. Nessuna di queste proposte è veramente una smart-city si tratta sempre di un’accozzaglia di casette messe sul territorio in ammuina decorata. Quelli alti di quà, quelli bassi di là, quelli rotondi di giù, quelli storti di su, quelli che sono strani si arremenano accà e allà. Strade larghe 50 metri che nessuno può sensatamente attraversare, praterie che richiedono marce forzate per essere percorse e un finto risparmio energetico ostetato che nasconde l’obbligatorietà di muoversi in automobile per fare qualunque cosa. Per abitarle bisogna fare come si fece per l’Australia mandarci i galeotti. Venezia costruita prima dell’anno mille è più ecologica e disinquinata di tutte queste fantasie dementi, nessuna automobile l’ha mai percorsa e nessun’automobile l’inquinerà mai. Potrebbe insegnare qualcosa a tutti ma i dementi della carta di Atene sognano ancora di mettere le automobili sulle case come nel piano di Algeri e ammuinano le industrie, le scuole, le abitazioni, il commercio col motto demenziale:” Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto.” Qualcuno faccia un progetto di smart city in grado di consentire come a Venezia: tutto ovunque e ovunque in poco tempo passo passo. Per non dimenticare: Venezia ha avuto fino a mezzo milione di abitanti. P.S. Quelli che l’hanno fatta, per il modo e l’intelligenza e l’arte con cui l’hanno fatta danno da mangiare a quelli che l’abitano e continueranno a farlo se qualche demente non l’affonderà un giorno o l’altro.

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