La Stapelia è una pianta ornamentale dai fiori molto appariscenti. Molto apprezzata dagli appassionati di piante grasse fiorite, emana uno sgradevole odore che ricorda quello della carne in putrefazione. In questa guida andremo a scoprire il motivo di questa curiosità e vedremo anche tanti utili consigli se la si vuole coltivare.
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Si tratta di un genere di piante grasse appartenente alla famiglia delle Asclepiadaceae. Si tratta di arbusti originari dell’Africa meridionale, soprattutto Botswana, Namibia e Zimbawe. Ne esistono diverse varietà, ognuna con caratteristiche proprie.
Come tutte le succulente, all’interno dei fusti vi è una polpa morbida e ricca di acqua grazie alla quale il vegetale può riuscire a superare e sopportare periodi di siccità anche molto lunghi.
Sono piante dalle dimensioni contenute. Alte fino ad un massimo di 30 cm circa, tendono a svilupparsi molto in larghezza. Gran parte delle varietà presenta fusti eretti e ramificati, per lo più color verde prato, e suddivisi in 4 costolature dotate di denti morbidi simili a spine.
Tutte le specie sfoggiamo bellissimi fiori molto particolari. Grandi dai 5 ai 40 cm, hanno una forma stellata costituita da 5 petali, ed un anello centrale con una stella più piccola. In genere, il colore dei fiori è bianco-avorio con striature o macchie più scure. Dalla consistenza carnosa, i fiori somigliano, un po’ vagamente, ad una stella marina.
In base alla varietà, il fiore di questo genere vegetale emana un odore sgradevole e piuttosto pungente. Si tratta di una forma di adattamento all’ambiente, una strategia evolutiva di successo.
Questo genere di piante, infatti, è entomofila: significa che dipende dagli insetti per completare il ciclo di impollinazione.
I più adatti per una propagazione veloce della specie sono quelli che appartengono alla famiglia dei Calliphoridae, di cui fanno parte anche mosche e mosconi.
Com’è noto, questi ultimi, sono molto attratti dall’odore di putrefazione e infatti si nutrono di feci e resti, vegetali e animali. Riproducendo dunque questo sgradevole olezzo, la pianta attira a sé molti di questi insetti. In questo modo si assicura la sopravvivenza.
Come già accennato, esistono moltissime varietà. Vediamo quali sono le più famose e diffuse.
In genere, la fioritura di questa specie avviene tra la fine dell’inverno e i primi giorni della primavera. I fiori, che ricordano una grande stella, presentano un diametro di 16 cm circa.
Come accade per la maggior parte delle succulente, non richiedono cure eccessive. Sono piante adattabili e che riescono a resistere anche a lunghi periodi di siccità.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio le principali indicazioni per prendersene cura in maniera adeguata.
Questa pianta è adatta ad essere coltivata in vaso soprattutto nelle regioni che presentano un clima invernale piuttosto rigido.
Preferire vasi in terracotta, da riempire con terriccio fertile e ben drenato. In inverno, se le temperature esterne scendono al di sotto dei 10°, riparare la pianta in un ambiente al chiuso.
La moltiplicazione avviene per seme nei mesi primaverili oppure per talea. In questo secondo caso, far asciugare per bene le parti recise della pianta per un periodo di tempo compreso tra le 12 e le 15 ore, prima di metterle a radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali.
Ogni anno, in primavera, o quando i fusticini cominciano a fuoriuscire dal vaso, bisogna procedere con il rinvaso.
Se il vaso ha ormai raggiunto il diametro massimo di 30 cm, può bastare ricambiare solamente il terriccio superficiale.
Nel fare l’operazione, usare molta delicatezza perché i rametti di Stapelia tendono a rompersi con grande facilità.
Teme molto il marciume radicale, causato dai ristagni idrici. Questa malattia si manifesta con steli molli e afflosciati.
Inoltre, questa pianta, può venire attaccata da parassiti come la cocciniglia. Per debellarla, utilizzare un batuffolo di cotone impregnato di alcol o lavare la pianta con del sapone. Se invece l’infestazione risulta molto estesa, può essere necessario ricorrere ad un buon antiparassitario.
In caso di ristagno idrico o irrigazioni eccessive. In autunno e inverno è sufficiente l’umidità atmosferica. Eliminare sempre le parti secche e morenti.
Nonostante possa non essere il momento adatto per concimare, se fatica a fiorire, potrebbe aver bisogno di essere nutrita con un concime ricco di fosforo, potassio e microelementi.
È una pianta velenosa per gli animali domestici come cani e gatti.
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