Stelle alpine e genziane a rischio estinzione?
Gli sconvolgimenti climatici in atto potrebbero non risparmiare neppure due simboli per eccellenza delle Alpi: la genziana e la stella alpina. In particolare, i due bellissimi fiori d’alta quota rischierebbero di essere soppiantati, nei prossimi decenni, da specie più termofile, ovvero adatte a climi più caldi.

Lo studio è stato condotto dal gruppo Gloria (Global observation research initiative in alpine environments), una rete formata da più di 100 gruppi di ricerca provenienti da tutto il Mondo ed è stato anche pubblicato dalla rivista Nature.
Gli scienziati hanno analizzato la vegetazione cresciuta oltre il limite boschivo su sessanta cime europee tra il 2001 e il 2008, riscontrando tale tendenza preoccupante. Nel 2015 è comunque prevista una nuova ricerca per valutare “lo stato dell’arte” del processo.
Purtroppo ci sono altri studi che lanciano l’allarme. Il progetto Manfred (Management strategies to adapt alpine space forests to climate change risks) ha sviluppato il Programma Alpine Space cofinanziato dell’Unione Europea, che consta in studi particolareggiati e misurazioni finalizzate a comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sulle principali specie forestali dell’arco alpino.
Particolarmente significative le misurazioni effettuate sul territorio di Paspardo all’interno di un bosco di larici, che hanno consentito di formulare nuove strategie per una corretta gestione del patrimonio forestale rispetto ai mutamenti in corso delle condizioni climatiche e ambientali.
Un altro gruppo di ricerca internazionale, il team Gloria, si è dedicato all‘analisi delle comunità vegetali. I numerosi ricercatori coinvolti hanno realizzato rilievi su oltre cinquanta vette dei principali gruppi montuosi del continente europeo. Dall’analisi condotta tra il 2001 e il 2008, è emerso che molte specie di fiori con capacità di adattamento al freddo, stanno subendo la sostituzione ad opera di specie che tollerano maggiormente temperature più elevate.
La stella Alpina (Leontopodium alpinum) rischia dunque di sparire. Vi ricordiamo che appartiene alla famiglia delle Composite, si sviluppa fino ad un’altezza di 15 centimetri ed è facilmente riconoscibile per le foglie di colore grigiastro e per la fitta “pelosità” che serve a rallentare la traspirazione.
La Stella Alpina è giunta sulle montagne del nostro paese dalle steppe semidesertiche dell’Asia centrale, approfittando di una fase climatica arida durante le glaciazioni.
Speriamo davvero che in futuro non si parli della Stella Alpina come di un triste lontano ricordo, come del resto già facciamo con tante altre splendide specie faunistiche e floristiche già estinte.
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