In questi giorni è in Italia Stewart Brand per la presentazione del suo ultimo libero “Una cura per la terra. Manifesto di un eco pragmatista” e come sempre Stewart Brand, manifesto vivente del movimento ecologista americano e fondatore della rivista The Whole Earth Catalog, fa parecchio discutere per le sue posizioni che ad alcuni non sembrano affatto ecologiste.
Stewart Brand ha infatti cambiato radicalmente il suo pensiero dagli anni 60 e 70 in cui era antinuclearista convinto e si è tramutato in un ecopragmatista, da cui il titolo del suo libro: Brand sostiene di avere studiato per anni il mondo del nucleare e di essersi convinto che non è affatto pericolo e che con l’avanzamento della tecnologia sia ormai di fatto l’unica vera alternativa al nucleare.
In un intervista a Repubblica Brand sostiene addirittura che: “ a Chernobyl, rimasta disabitata per tanti anni, la fauna è tornata a moltiplicarsi abbondantemente.” ed aggiugne “Scommetto che in Ucraina verrà fondato un parco nazionale e saremmo davvero felici di andarlo a visitare“
Steward Brand si dichiara inoltre completamente, a favore dell’ agricoltura transgenica, degli OGM che “già mangiamo da anni senza rischi”, della correttezza della “scelta” di concentrare la popolazione in macro insediamenti urbani perchè “portano ricchezza, nessuno vuole tornare alla campagna e consumano meno energia“ e anche a favore di un uso potenziale della geoingegneria climatica.
Che ne pensate di Stewart Brand? astuti trucchetti di Marketing per vendere il suo libro che ricordiamo costa” solo” 24 euro, oppure una vera “conversione ideologica” nata dall’esperienza e dalla consapevolezza di errori ideologici fatti in passato?
Ce n’è abbastanza per un dibattito infinito…. mi raccomando i toni.
Eccovi alcuni altri elementi per gettare benzina sul fuoco del dibattito:
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