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Surriscaldamento del clima porterà a cambiare le rotte aeree per troppe turbolenze?

I mezzi di trasporto abbattono i confini e accorciano le distanze: quello che solo un centianio d’anni fa era un viaggio impegnativo e rischioso, che comportava intere settimane o perfino mesi di attraversamento via mare, oggi si riduce a qualche ora su un comodo aereo. La distanza virtuale tra il Nuovo e il Vecchio Continente, però, potrebbe avere un futuro ben diverso e tornare ad allungarsi: le cause del disagio sono, ancora una volta, ambientali.

Surriscaldamento del clima porterà a cambiare le rotte aeree per troppe turbolenze?

Lo studio del team di ricercatori della University of Reading guidato da Paul Williams, recentemente pubblicato sulla rivista specializzata Nature Climate Change, parla chiaro: i cambiamenti climatici in corso nel pianeta potrebbero presto rendere impraticabili le attuali rotte aree sull’Atlantico. Secondo le previsioni del gruppo di ricercatori, questo potrebbe accadere in tempi davvero brevi, già nel corso dei prossimi decenni.

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Entro il 2050, avvertono i ricercatori, sarà probabilmente necessario individuare nuove rotte che non siano soggette a sbalzi di pressione, vuoti d’aria, forti venti e turbolenze che sono destinate ad essere sempre più frequenti sull’Atlantico, mettendo a rischio la sicurezza dei voli.

Tali fenomeni dovrebbero essere più frequenti soprattutto nei mesi invernali, periodo nel quale sono più frequenti i jet stream, delle forti correnti ‘a getto’ che fluiscono velocemente e si formano a circa 10 km dalla superficie, quindi a livello delle rotte aeree, a causa di sbalzi di temperatura significativi (per esempio per lo scontro tra l’aria proveniente dalle regioni polari con l’aria più calda delle regioni equatoriali).

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Lo studio sottolinea, inoltre, come anche le clear air turbolence, le turbolenze che si verificano in assenza di nubi, sono destinate ad aumentare sotto la diretta influenza dell’effetto serra.

Lo studio fornisce anche i numeri di questo preoccupante quadro: rispetto all’inizio della rivoluzione industriale, il quantitativo di diossido di carbonio presente nell’atmosfera è oggi aumentato del 40% e si prevede che arrivi a raddoppiare entro il 2050, causando un aumento delle turbolenze compreso tra il 10% e il 40% sull’Atlantico.

Abbastanza per mettere in dubbio la sicurezza dei voli che ogni giorno percorrono questa affollata tratta aerea.

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