Nell’Oceano Pacifico, poco sotto la linea equatoriale, si trova uno degli Stati più piccoli del mondo, l’arcipelago di Tuvalu: 26 km quadrati per 11.500 abitanti.
Questo Stato della Polinesia, composto da otto atolli, più volte è giunto alle cronache perchè rischia di scomparire a causa dell’innalzamento del livello del mare, un po’ come sta succedendo alle più celebri Maldive, fenomeno che sta portando alla lenta perdita di spiagge e alla salinizazzione dei terreni sottoposti a coltivazione.
A causa dell’effetto serra, si stima che entro il 2050 l’isola sarà completamente sommersa, tanto che è stato già realizzato un piano di evacuazione verso la Nuova Zelanda per salvare gli abitanti del posto.
Tuttavia questo non ha scoraggiato dal mettere a punto un progetto ambizioso, sotto la guida del governo giapponese e dell’associazione non governativa E8: raggiungere l’indipendenza energetica, puntando sulle energie rinnovabili.
Come prima mossa è stato installato un sistema di pannelli solari sul tetto dello stadio della capitale Funafuti, coprendo così il 5% del fabbisogno nazionale. Nel frattempo si sta lavorando sul rinnovamente del tetto di una scuola secondaria di Vaitupu, una delle isole esterne. Dopodichè si realizzeranno progetti per gli impianti eolici.
Si è stimato che ci vorranno 20 milioni di dollari per il completamento dell’impianto ad energia solare e si è prevista come data di fine lavori il 2020. A quel punto Tuvalu sarà la prima isola a sfruttare unicamente l’energia del sole.
Ogni anno circa 1000 turisti approdano su queste piccole isole, particolarmente difficili da raggiungere e per questo scarsamente note come meta turistica.
Questo ha contribuito negli anni a salvaguardare l’ambiente. L’area marina di Funafuti recentemente è stata dichiarata parco naturale ed è accessibile tramite piccole barche che si possono noleggiare sul posto.
Tartarughe, uccelli marini e pesci tropicali saranno lì per incantarvi durante la deposizione delle uova o la nidificazione. Gli atolli circostanti offrono paesaggi silenziosi e incontaminati, all’ombra di palme da cocco.
La popolazione del luogo è strettamente legata alla cultura polinesiana, dove il rispetto per la famiglia, per l’ambiente e la comunità sono considerati valori sacri. Sarà per questo che nel 1998 un gruppo di osservatori ha dichiarato che Tuvalu rappresenti l’unico Paese al mondo in cui non si verificano violazioni dei diritti umani.
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