Ultima corrida a Barcellona: tauromachia al tramonto?
Anche se continuiamo ad assistere quotidianamente ad efferatezze inflitte a creature senzienti, alcuni segnali positivi sembrano evidenziare il crescere della comune sensibilità verso le sofferenze degli animali.
Ne è un significativo esempio il fatto che lo spettacolo della morte sembra aver chiuso il sipario a Barcellona, una delle città spagnole che ha ospitato per secoli una tradizione storica e crudele, spacciata dai suoi strenui sostenitori come forma di arte e cultura.

Parliamo della corrida, la manifestazione in cui un toro, precedentemente sottoposto a torture come l’appannamento della vista e l’assottigliamento delle corna, è costretto ad affrontare il matador fino all’esito mortale.
La città catalana, spinta anche dalla forte volontà politica di distinguersi dal resto della Spagna ed in particolare da Madrid – dove le corridas sono le vere protagoniste della Feria di San Isidro, il patrono locale – e dalla Castiglia, ha finalmente sancito la fine di questa pratica barbara con l’ultima corrida che si è tenuta presso la Plaza de Toros Monumental il 25 settembre scorso.
Il tramonto della tauromachia a Barcellona è iniziato il 29 luglio 2010 quando il Parlamento della Catalogna ha votato a favore dell’abolizione della corrida con una legge che entrerà in vigore a partire dal gennaio 2012.
E nel resto del mondo? La corrida, purtroppo, gode di ottima salute e di sostegno popolare anche in diversi paesi di cultura ispanica, come Messico e Colombia. Qui, come in Spagna, la corrida è anche un enorme business e non sarà facile assistere ad un suo tramonto a breve.
Non solo gli animalisti, ma chiunque tenga all’evoluzione dell’umanità può considerarsi soddisfatto da questa svolta soprattutto se, parafrasando Gandhi, la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali.
Sebbene tanta strada è ancora da percorrere, un piccolo passo è stato mosso.
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