Terapie riabilitative

Ultrasuonoterapia: tutto sulla terapia che sfrutta le onde sonore

Cos'è, come funziona, benefici e controindicazioni

L’ultrasuonoterapia è un trattamento spesso usato dai fisioterapisti per curare varie condizioni dolorose favorendo al tempo stesso la guarigione dei tessuti. Si tratta di un trattamento termico meccanico che sfrutta le onde sonore a frequenza molto elevata (tra 800.000 Hz e 2.000.000 Hz) per stimolare il tessuto che sta sotto la superficie epidermica. Grazie alla sua azione antinfiammatoria e decontratturante muscolare, questa forma terapeutica viene spesso utilizzata anche in ambito sportivo. Ed è ideale per trattare stati dolorosi localizzati.

Ultrasuonoterapia: tutto sulla terapia che sfrutta le onde sonore

Che cos’è l’ultrasuonoterapia

È un trattamento termico di tipo meccanico usato spesso nell’ambito della fisioterapia che usa gli ultrasuoni (onde sonore non percepibili dall’orecchio umano) per finalità terapeutiche. Gli ultrasuoni, infatti, sono in grado di penetrare nei nostri tessuti ad un livello di profondità inversamente proporzionale alla frequenza delle stesse onde che vengono utilizzate.

Di solito, gli ultrasuoni vengono usati nelle indagini diagnostiche (ad es. nelle ecografie ma, nell’ambito fisioterapico, vengono sfruttati a scopo terapeutico. L’efficacia di questo trattamento termico si basa sull’azione di un massaggio cellulare ed intercellulare a frequenza elevata. I tessuti che vengono colpiti dagli ultrasuoni entrano in vibrazione, consumando energie e producendo calore. L’effetto curativo deriva proprio da questo processo.

L’irradiazione ultrasonora produce al tempo stesso sia un effetto pulsante meccanico che un effetto termico. Questi 2 processi, sommandosi, facilitano gli scambi cellulari ed intracellulari. A livello di risultati e proprietà benefiche, la terapia a ultrasuoni svolge azione analgesica, antiflogistica, decontratturante muscolare, fibrolitica e di stimolo metabolico.

Cosa sono gli ultrasuoni

Gli ultrasuoni sono onde acustiche che l’orecchio dell’uomo non riesce a percepire in quanto hanno una frequenza superiore ai 20.000 Hertz. Penetrano nel sistema biologico ad una profondità che è inversamente proporzionale alla frequenza delle onde stesse, rilasciando l’onda.

A cosa serve l’ultrasuonoterapia

Questa terapia ha effetto:

  • analgesico
  • antinfiammatorio
  • decontratturante dei muscolari
  • di stimolazione per la guarigione dei tessuti
  • di riassorbimento degli ematomi

Per tali motivi, si rivela efficace nel trattamento di riduzione del dolore nelle seguenti condizioni:

  • borsite
  • osteoartrite
  • distorsioni
  • stiramenti
  • dolore miofasciale
  • dolori cronici
  • epicondiliti
  • sciatalgia
  • nevrite
  • sindrome del tunnel carpale
  • dolore a livello articolare
  • tendinite
  • artrosi
  • dolore provocato da tessuto cicatriziale
  • slogature
  • contratture
  • morbo di Dupuytren
  • cellulite

Chi può usare gli ultrasuoni

Tutti coloro che soffrono di artrite, sciatalgie e nevriti in genere, periartriti , epicondiliti, morbo di Dupuytren, colpo di frusta… e tutte quelle patologie che rientrano nell’elenco appena sopra descritto.

Come funziona l’ultrasuonoterapia

La terapia a ultrasuoni si fonda su un’azione di massaggio cellulare ed intercellulare. I tessuti colpiti dagli ultrasuoni cominciano a vibrazione, producendo così calore e disperdendo energie. È da questo processo che deriva l’effetto curativo.

La terapia può fondamentalmente essere eseguita in 2 modi:

  • con gel conduttore: tra la parte del corpo da trattare e la testina del dispositivo viene applicato del gel conduttore che migliora la trasmissione delle onde attraverso i tessuti. La testina deve restare sempre a diretto contatto con la cute tramite movimenti rotatori lenti. Questa è la forma di terapia più comune, facilmente eseguibile anche anche in contesto domestico avvalendosi di appositi e appropriati dispositivi
  • Ad immersione ovvero con acqua. In questo caso, sia la parte da trattare che la testina del dispositivo vengono immersi in una bacinella colma di acqua. In questo caso, il dispositivo che emette le onde non è a diretto contatto con la pelle ma resta circa 1 cm di distanza. Questa tipologia di trattamento va eseguita tramite dispositivi professionali ed eseguita pertanto da un professionista e si rivela parecchio utile per le zone più difficile da trattare perché irregolari o difficoltose da raggiungere, come ad esempio il gomito o il malleolo

Di media, una seduta dura tra i 10 e i 15 minuti.

Inoltre, il trattamento di ultrasuonoterapia può anche avvenire in 2 modalità:

  • statica: la fonte di ultrasuoni resta ferma sull’area da sottoporre al trattamento
  • dinamica: il professionista muove la testina sulla zona da trattare eseguendo piccoli e lenti movimenti circolatori

Sarà ovviamente il fisioterapista a scegliere la tipologia più adatta tenendo conto di parametri quali l’estensione dell’area da trattare e le caratteristiche della patologia.

Infine, come già accennato, è possibile distinguere la terapia a base di ultrasuoni tra:

  • professionale
  • domiciliare

Ovviamente, la terapia domiciliare ha molti più limiti anche solo a livello di potenza rispetto al trattamento eseguito da uno professionista specializzato.

Che cos’è la ultrasuonoterapia a immersione

Con questa modalità, la parte da trattare viene immersa in un vassoio colmo di acqua calda (37- 38 gradi circa). Il fisioterapista esegue il trattamento mantenendo la sonda che emette ultrasuoni ad una distanza di circa 1 cm dalla pelle; così facendo, gli ultrasuoni eseguono una sorta di “viaggio” attraverso l’elemento liquido prima di penetrare nella cute.

A differenza della terapia “a contatto”, quella ad immersione dura un po’ di più, circa 15-20 minuti.

Di solito, si opta per questo tipo di trattamento quando il paziente versa in una condizione dolorosa così forte da impedire l’uso della testina da appoggiare sull’ area da trattare.

Quali sono i benefici degli ultrasuoni

Gli ultrasuoni sono in grado di apportare benefici di vario tipo:

  • antinfiammatorio
  • antalgico (contro il dolore)
  • decontratturante, alias miorilassante
  • antiedemigena (contro il gonfiore)
  • anti-aderenze dei tessuti
  • biostimolante
  • stimolazione del metabolismo

Che differenza c’è tra tecar e ultrasuoni

Entrambe le tecniche vengono impiegate per gran parte dei medesimi disturbi. Tuttavia, a differenza della Tecar, gli ultrasuoni vengono utilizzati quando non si vuole produrre eccessivo calore e/o quando si deve andare a colpire un punto ben preciso in profondità.

Che differenza c’è tra ultrasuoni e onde d’urto

Le onde d’urto vengono usate a scopo diagnostico in terapia per le ecografie. A differenza degli ultrasuoni, le onde d’urto possiedono una morfologia diversa una quantità di energia mille volte maggiore.

ultrasuonoterapia

Quanto dura una seduta di ultrasuonoterapia

La dura media di una seduta è di 10-15 minuti. In particolare, il trattamento per contatto varia tra 5 e 10 minuti, quello per immersione necessita invece di 15 minuti.

Quante sedute di ultrasuoni si possono fare

La quantità di sedute dipende dal problema da risolvere e dalla sua entità. Ad ogni modo, di media vengono consigliate 3-4 sedute a settimana per un ciclo della durata di 1 mese minimo.

Quanto costano le sedute di ultrasuoni

Il costo medio oscilla tra i 20 e i 40 euro per seduta. Ad ogni modo, ogni specialista vende pacchetti di percorsi di trattamento che possono quindi avere un costo complessivo più basso.

Quali sono le controindicazioni della ultrasuonoterapia

Gli ultrasuoni non vanno mai utilizzati in zone del corpo particolari e in determinate condizioni patologiche. Eccole specificate qui di seguito:

  • zona cardiaca
  • organi sessuali
  • regione cefalica
  • osteoporosi ad alto turnover
  • protesi articolari
  • vene varicose
  • presenza di frammenti metallici
  • flebiti e tromboflebiti
  • pacemaker
  • emorragie
  • arteriopatie obliteranti
  • gravidanza
  • malattie oncologiche
  • regione pelvica e parte bassa della schiena nelle donne con ciclo mestruale o o patologie a carico dell’utero e/o delle ovaie
  • lesioni e pelle lacerata
  • seno
  • occhi
  • midollo spinale nella regione dove è stata effettuata una laminectomia

Altro

Per finire, ecco alcuni articoli su alcune terapie riabilitative, tradizionali e non:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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