Un italiano trasforma la Multipla in elettrica da 800 km di autonomia. Sarà vero?
Percorrere 800 chilometri con una ricarica. Per la precisione, conservando ancora un 14% di autonomia nelle batterie. Mai era riuscita tale impresa a un’auto elettrica, a compierla è stata una Zoyte M300, la gemella cinese della Fiat Multipla, prodotta da qualche anno su licenza ufficiale.

Lo scorso 13 novembre, un esemplare bianco di M300 ha coperto con un solo pieno di elettroni la distanza che separa le città di Shenzhen dove, ricordiamo, esiste la più grande flotta di taxi elettrici del mondo, e Nanning.
In tutto 800 chilometri, percorsi usufruendo di una speciale batteria, brevettata da un italiano, Marco Loglio, personaggio non nuovo a tentativi di questo tipo: una figura suggestiva di filosofo, scrittore e imprenditore visionario che abbiamo riscoperto grazie ad un articolo sul IlSole24Ore e che già da più di dieci anni è attivo nella Repubblica Popolare Cinese nel campo della mobilità elettrica.
L’ingresso sulla scena di Loglio è datata 1989, allorché Marco partecipò ad un concorso per auto elettriche indetto da Quattroruote. Si iscrisse anche all’edizione successiva, vincendo davanti a colossi come Mercedes e Toyota. All’exploit fece seguito la creazione di un’azienda e di una vettura, su base Seat Marbella, capace di percorrere 500 chilometri con una ricarica. Ma non riscosse grandi successi di vendita, e così, dopo aver collezionato altri insuccessi, con l’ingresso nel nuovo millennio Loglio decise di approdare in Cina.
Qui il progetto di sviluppo potè trarre nuova linfa, grazie all’incontro con tecnici specializzati e finanziatori. Uomini d’affari cinesi, americani, russi e israeliani, che fornirono e tutt’ora alimentano la Vintage Global Power, azienda di cui oggi Loglio è direttore tecnico. Il risultato delle sperimentazioni è il brevetto, tenuto ancora segreto, che ha permesso alla M300 di stabilire il primato.
Qualcosa tuttavia è trapelato, come la presenza nella batteria di quattro elementi metallici: due risultano un mistero, gli altri due sono il litio e il vanadio, metallo argenteo duro e malleabile. Ma Loglio, intervistato di recente da Il Sole24 Ore, ha rammentato che il segreto non risieda tanto negli ingredienti della ricetta, quanto nel condimento, la gestione elettronica che comanda il funzionamento della batteria.
Per saperne qualcosa di più, e soprattutto capire se ci sarà mercato per questa invenzione o pseudo-invenzione, non ci resta che pazientare. O forse, attendere il prossimo record.
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Grazie a voi, vi scrivo in privato per richiedervi un’intervista se possibile un po’ più tecnica e di detaglio, che ne dice, si può fare?
Grazie
Salvo
La ringrazio per l’articolo pubblicato sulla vettura elettrica da me realizzata e che ha conseguito il record mondiale di autonomia per veicoli elettrici regolarmente omologati.
All’evento erano presenti piu’ di 40 giornalisti che hanno seguito le due vetture che hanno stabilito il record passo passo , lungo tutto il percorso.
Non ci sono dubbi che ora il problema dell’autonomia dei veicoli elettrici sia risolto, ovviamente trattandosi di un nuovo prodotto ci vorra’ ancora qualche tempo perche’ sia disponibile ai normali automobilisti.
Dr Marco Loglio