Una Balena di plastica. Niente di nuovo. Ma se costruita in tutti i porti italiani con l’apporto di volontari, di associazioni, di navigatori che la raccolgono in mare potrebbe risvegliare le coscienze e sensibilizzare i cafoni che dalla barca buttano buste di plastica, contenitori di shampoo, bottiglie.
Senza dimenticare, lo sanno bene i volontari che ogni tanto fanno pulizie nei porti nelle giornate ecologiche, chi lascia cadere gomme d’auto e oggetti ben più ingombranti: “Una volta navigando vicino alle coste della Corsica ho trovato un biliardino”. Si proprio un calcio balilla, come racconta Gaetano Mura, navigatore oceanico (ha partecipato alla Transat, una dura regata in solitario dalla Francia al Brasile) che ha pensato e lanciato la proposta. “Già in Oceano mi è venuta quest’idea, poi rafforzata dopo aver letto sulla stampa degli ultimi studi sull’impatto della plastica sulle Balene”.
Non è roba da poco: immaginate voi di ingoiare un sacchetto di plastica. E le balene muoiono. Per questo l’idea può essere una campagna di comunicazione sociale, però a basso costo, come quella del ministro Prestigiacomo che ha lanciato il “basta plastica”.
Con l’idea di Gaetano Mura si mobiliterebbero singoli ma pure scuole (importante iniziare dai bambini) ed associazioni. Un lavoro collettivo per recuperare plastica torturata dal mare ma non distrutta (purtroppo) per montare questa installazione (anche temporanea e ripetibile ogni anno) per sensibilizzare le persone a riportare a terra e depositare nei cassonetti della differenziata la plastica.
Operazione semplice ma costosa in termini di energie per i troppi che l’abbandonano in acqua.
“Io vorrei iniziare questo progetto da Cala Gonone, dall’Acquario che è un punto didattico importante sul mare e la sua difesa– spiega Gaetano Mura – ma potrebbe poi propagarsi per tutta la penisola”.
Insomma si può pensare alla giornata della Balena di plastica. L’idea sarà lanciata anche l’8 agosto a Cala Gonone “proprio nell’acquario dove presenterò il mio progetto gironelmondo. Si tratta di un programma di traversate oceaniche ma voglio sfruttare questa occasione per lanciare un messaggio; infatti in collaborazione con il Man di Nuoro (un bel museo di arte contemporanea) il mio scafo sarà dipinto da giovani artisti che dovranno trasformare la mia idea in opera d’arte”.
Viaggiante. Magari una balena come quella da costruire con la plastica che le uccide. Simbolo che può movimentare coscienze e animi.
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