Categories: Ambiente

Una città di scorta: così Tokyo si salverà dai disastri che colpiscono il Giappone

I disastri naturali che hanno coinvolto il Giappone quest’anno, innescando la crisi di Fukushima, sembrano aver dettato l’esigenza di cercare soluzioni alternative nel caso dovessero verificarsi altri eventi di simile portata.

L’idea del Governo del Paese del Sol Levante è stata quella di costituire una sorta di città parallela che possa costituire un rifugio sicuro per eventuali scenari ‘apocalittici’ come quelli impressi nelle nostre memorie dopo il terremoto ed il conseguente tsunami aggravati dall’incidente della centrale nucleare di Fukushima. In quell’occasione i superstiti sono rimasti senza elettricità nonostante le basse temperature presenti.

La funzione principale di questa città di ‘back up’, chiamata IRTBBC o Integrated Resort Tourism Business, costruita solo 300 miglia ad ovest di Tokyo, sarà quella di assicurare il proseguimento dei normali affari del governo ma anche il funzionamento di uffici, resorts, casinò e parchi.

Sembra che questo universo parallelo potrebbe essere in grado di accogliere 50 mila residenti e 200 mila lavoratori dalla vicina Osaka includendo anche la presenza di una torre alta ben 652 metri.

Certo è che se quest’idea, in qualche modo accettabile considerando le conseguenze disastrose subite dai giapponesi dopo l’ultimo terremoto, dovesse diffondersi anche ad altre città, si dovrebbe cominciare a temere una vera e propria lotta per trovare spazio ai 7 miliardi di abitanti del pianeta!

Articoli correlati:
Tokyo: spettacolari orti urbani portano la campagna in città
Aero-Train, l’aereo-treno elettrico: un prototipo sorprendente dal Giappone
Fujisawa: nuova eco-city in Giappone

Dal Forum di TuttoGreen:
Wikileaks: il Giappone sapeva che Fukushima era a rischio ma non è intervenuto
Giappone: futuro senza nucleare?

Outbrain
Published by
Elle

Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.