Dai sedili dell’auto alla moda: il concorso per upcycling dei vestiti
Due stiliste hanno vinto il concorso Ford Design Challenge con il loro cappotto coordinato all’abito fatti con la stoffa dei sedili delle auto: un esempio di vero upcycling dei vestiti!
Anche il mondo fashion si sta adeguando sempre più all’ecosostenibilità e comincia a farsi ispirare dalla pratica dell’upcycling dei vestiti inaugurando un nuovo modo di creare la moda. E per farlo si rivolge anche alla creatività e alla fantasia, le quali, in questo settore, non possono certo mancare.

Un esempio ce lo offre la Ford, che ha già provato a cercare delle soluzioni alternative eco-compatibili e sostenibili per ridurre l’impatto ambientale delle auto con materiali di recupero, per esempio, ha usato schiuma di soia per riempire i cuscini dei sedili e delle resine riciclate per la costruzione del sottoscocca, nonché vestiti usati per la realizzazione della tappezzeria e dei pannelli fonoassorbenti di alcuni suoi modelli.
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L’azienda ha proposto a dei giovani designer di utilizzare le stoffe dei suoi sedili per ottenere dei vestiti nell’ambito del concorso Ford Design Challenge, una vera e propria sfida tra creativi organizzata per beneficienza in collaborazione con Redress.
A sfilare in passerella è stata così una collezione nata dal riciclo delle stoffe utilizzate per rivestire i sedili di alcuni suoi modelli, Mondeo e Kuga.
Chi tra gli stilisti si è distinto di più? Un duo formato dalla svedese Amandah Andersson assieme alla malese Veronica Lee; le due ragazze hanno lavorato in sole 3 per creare una mini-collezione di abiti riciclati. T-shirt, giacche, abiti e completi che hanno colpito il pubblico presente.
Il modello vincitore dell’edizione del concorso è ensemble di cappotto e vestito ispirati dai ponteggi di bambù dell’Hong Kong Legislative Council. Utilizzando i colori della terra dei sedili delle auto Ford, che in parte provengono dalle bottiglie di plastica riciclate, questi outfit accostamo diverse trame per ottenere un effetto decisamente elegante. «Abbiamo messo in evidenza perfino la schiuma dei sedili – di solito nascosta – per evocare colori e tonalità che ricordassero la pietra dell’edificio di Hong Kong».
In generale, comunque, ha vinto tutta la kermesse, che speriamo vivamente sia emulata spesso in futuro.