USA: in aumento gli eventi climatici che causano disastri naturali
“Non solo Irene”; no, questo non è il titolo dell’ultima commedia di successo “made in Hollywood” anche se l’accostamento con il centro del cinema mondiale potrebbe non essere così azzardato.

Per anni, molti film, americani soprattutto, hanno raccontato di un pianeta, il nostro, trasformato da eventi climatici e successivi disastri naturali. Una visione decisamente apocalittica e catastrofica che però fa pensare se leggiamo le ultime analisi e rapporti del NOAA.
Il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha calcolato che nei primi otto mesi del 2011 si sono verificati 10 disastri climatici responsabili della morte di circa 700 persone e danni materiali per una cifra vicina ai 35 miliardi di dollari.
Incendi, uragani, alluvioni, bufere di neve ed altre catastrofi naturali hanno colpito gli Stati Uniti nell’ultimo anno con una incidenza tre volte superiore rispetto agli ultimi 30 anni.
Per confezionare questi dati il NOAA si è rivolto anche a compagnie assicurative come la Munich Re che ha confermato come nei primi sei mesi del 2011 ci sono stati 98 disastri naturali, il doppio rispetto alla media degli anni ’90.
Jack Hayes, direttore del National Weather Service del NOAA ha evidenziato quanto sia forte l’impatto di questi fenomeni sulla vita e sui mezzi di sussistenza, insomma una vera minaccia per la sicurezza pubblica.
Irene, l’uragano che ha colpito New York la scorsa estate, è stato di fatto sopravvalutato ma non è possibile abbassare la guardia davanti a fenomeni come questi, in così costante aumento.
Le anomalie metereologiche sono ormai situazioni preoccupanti che non riguardano solamente gli USA: ricordiamo ad esempio la più grave siccità degli ultimi 60 anni che ha colpito il corno d’Africa, le alluvioni e le inondazioni che hanno colpito l’Asia e l’America del Sud.
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