L’usignolo è un piccolo uccello molto diffuso in numerosi Paesi dell’Europa occidentale, centrale e meridionale. Questo uccellino si distingue per il suo canto considerato come uno dei più piacevoli fra quelli degli uccelli canori: in particolare durante l’accoppiamento i maschi cantano sia per sedurre la femmina sia per segnalare il proprio territorio.
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Scopriamo meglio questo uccellino piccolo ma dalle grandi doti canore.
L’usignolo comune scientificamente chiamato Luscinia megarhynchos è un uccello passeriforme della famiglia dei Muscicapidi.
Questo uccellino ama vivere in territori dal clima caldo o mite. Il suo habitat naturale è costituito da foreste o boscaglie non troppo umide; qui costruisce il suo nido per il quale utilizza fogliame, muschio e spighe.
Gli usignoli vivono abbondanti in Europa, Asia e Nord Africa in aree nelle vicinanze di fiumi e corsi d’acqua..
Sono uccelli migratori: gli usignoli europei durante l’inverno si spostano in Africa.
In Italia questo passeriforme è molto comune soprattutto nei mesi primaverili ed estivi. In inverno sono più rari perché migrano al sud e poi tornano nelle nostre regioni a settembre.
Gli usignoli si nutrono prevalentemente di insetti, vermi e larve. Durante l’autunno sono ghiotti di bacche.
L’usignolo è un uccellino che vive da solo, lo si può definire ‘solitario e territoriale’.
Sono monogami e durante il periodo riproduttivo il maschio da prova del suo meraviglioso canto per corteggiare la femmina.
L’accoppiamento viene in piena primavera e la femmina inizia a preparare il nido a maggio. Si assiste a delle vere sfide canore tra maschi del territorio, a inizio primavera.
La femmina di usignolo costruisce il nido da sola, sul terreno composto di fogliame: dentro vi sono muschio e spighe.
La sua area di nidificazione va dall’Europa occidentale fino alla Siberia centrale. A nord si spinge sino all’Inghilterra e a sud sino all’Iran meridionale. Per lo svernamento si spinge a sud del Sahara da occidente ad oriente. Appena il nido è pronto la femmina è pronta per le uova.
Una volta approntato il nido, la femmina è pronta per deporre le uova: il periodo in cui avviene la deposizione delle uova va da maggio a giugno.
Le femmine depongono 4-6 uova color verde scuro che vengono covate, sempre dalla femmina, per 2 settimane una volta all’anno.
In condizioni climatiche particolarmente favorevoli possono esservi anche due covate.
Appena nati, i piccoli sono nutriti da entrambe i genitori per circa due settimane: quindi i pulcini lasceranno il nido staccandosi lentamente fino a diventare autonomi dopo altre due settimane.
La caratteristica principale di un usignolo è di certo la capacità canora del maschio.
L’usignolo canta bene: il suo canto è considerato tra i più belli esistenti nel mondo composto di strofe di toni singoli e doppi allineati l’uno all’altro.
Gli usignoli maschi imparano a cantare giovanissimi, diversamente dagli altri uccelli. Arrivano a conoscere e riprodurre tra i 120 e i 260 tipi diversi di strofe, scelti in un repertorio di 2.300 canti che durano circa 2-4 secondi l’uno.
Il canto dell’usignolo è oggetto di studio di etologia in tutto il mondo: ciò che più stupisce è la abile capacità nell’eseguire le melodie e la memoria infallibile nel riprodurle e distanza di tempo.
Durante la primavera, i maschi di questa specie cantano soprattutto di notte fino al mattino, ma si sentono anche di giorno, con lo scopo di delimitare il proprio territorio e per attrarre la femmina.
Le melodie vengono trasmesse di generazione in generazione: ogni maschio insegna le proprie melodie ai suoi piccoli. Il canto di un usignolo è quindi considerato un patrimonio naturale.
In passato il canto dell’usignolo veniva considerato un antidolorifico che accompagnava ad esempio un malato in fase di guarigione.
in letteratura il canto dell’usignolo è stato di ispirazione per molti poeti.
In paesi come l’America Latina il canto dell’usignolo è ancora oggi una parte fondamentale del folklore nazionale.
Esistono in natura diverse specie di usignolo.
L’usignolo del Giappone è un passeriforme di taglia piccola, agile e colorato che viene spesso allevato come uccellino di compagnia perché è bello e canta molto bene.
L’usignolo giapponese è uno degli uccelli canori più longevi: arriva a superare 20 anni di età.
Questo uccellino è tipico dell’Asia orientale. il suo nome fa pensare che sia una specie giapponese ma in realtà proviene dalle zone intorno all’Himalaya ed oggi è diffuso in tutto il mondo. È anche conosciuto con il nome di usignolo di Pechino.
Vive libero nel sottobosco delle foreste di querce e conifere nelle regioni montagnose dell’Himalaya, India, Sikkim, Birmania e Cina. Si è ben ambientato anche alle Hawaii dove vivono e si riproducono con regolarità.
Ne esistono sei distinte razze che differiscono leggermente per colorazione della livrea e dimensione.
In passato veniva allevato in gabbia e molto apprezzato nei paesi orientali. Nei decenni scorsi questa specie è stata liberata nei nostri ambienti ed ora si trova libera sia in Italia sia in tutta Europa.
Sono uccelli sicuri che non si sentono minacciati dall’uomo.
Un usignolo giapponese sano è un uccellino molto agile e sempre in movimento.
E’ tra gli uccellini più apprezzati per lo voliera grazie al suo piacevole canto e grazie alla sua straordinaria capacità adattarsi al territorio in cui si trova, anche alla voliera.
Si muove al suo interno tutto il giorno e per dormire si ferma e mette la testa sotto l’ala.
Se acquistiamo un usignolo giapponese, così come per gli altri animali, anche questo va fatto vedere da un veterinario per constatarne lo stato di salute e per ricevere i giusti consigli sulla sua alimentazione ad esempio.
Come tutti gli uccelli, anche questa specie giapponese ha bisogno di una alimentazione ricca di proteine di origine animale.
Se vogliamo tenere un usignolo giapponese in voliera questo verrà alimentato con i mangimi formulati specificamente per uccelli insettivori.
La dieta può essere integrata con frutta fresca come pere, mele, banane, agrumi e kiwi… di cui gli usignoli sono molto golosi.
E’ bene integrare la dieta anche con insetti vivi come tarme o lombrichi
L’usignolo del Giappone apprezza anche sementi e granaglie.
Si consiglia di mettere a sua disposizione anche il pastoncino all’uovo e di lasciare nella gabbietta anche del grit ovvero gusci di ostriche e conchiglie triturate.
Va somministrata nell’apposito beverino acqua fresca e sempre pulita per evitare l’insorgere di pericolose alghe e muffe.
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