La primavera e l’estate sono i periodi in cui la vespa è più attiva, insieme a tanti altri insetti, e può diventare fastidiosa e poco gradita.
In piena estate un nido ne può contenere migliaia. Bisogna quindi adottare precauzioni quando ci si trova all’aria aperta, cercando di non agitarsi e infastidirla, perché per difesa potrebbe diventare aggressiva.
Impariamo per prima cosa a riconoscerle e a distinguerle dalle api.
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Le vespe sono imenotteri la cui dimensione varia tra 11 e 18 mm. A differenza delle api, questi insetti non sono pelosi e hanno il corpo di un colore giallo brillante con linee nere molto marcate, mentre l’addome è chiaramente separato dal torace (da qui l’espressione “avere una vita di vespa”).
Ci sono molte specie, quelle che si introducono nelle abitazioni sono spesso la vespula vulgaris e la vespula germanica.
La vespa è generalmente attratta dall’odore del cibo, dello zucchero e spesso da profumi fruttati. Sono anche attratti da colori, odori o fiori vivaci come lavanda, girasoli o salvia.
A differenza delle api, le vespe sono più aggressive e tendono ad attaccare. Le api hanno un pungiglione più delicato che, nel momento della puntura, rimane sottopelle causando l’immediata morte dell’insetto. Il pungiglione delle vespe, invece, è molto resistente, tanto da consentire loro di pungere più e più volte.
Inoltre, la puntura di vespa può essere pericolosa, e può portare ad uno shock anafilattico e purtroppo in soggetti predisposti anche alla morte.
Per saper riconoscere una vespa controllate queste caratteristiche:
Mentre alcune vespe costruiscono nidi con il fango, la maggior parte li crea con frammenti di corteccia mescolati con la loro saliva, il ché conferisce ai nidi il caratteristico aspetto di ‘cartone grigiastro’.
Le vespe possono diventare fastidiose nel periodo estivo, quando il nido è affollato. In genere durante il resto dell’anno non danno problemi.
Nutrendosi di piccoli insetti, sono molto utili per l’equilibrio naturale degli ecosistemi, per questo non è necessario distruggere sistematicamente i loro nidi e ci si deve sempre chiedere se sia davvero il caso.
Inoltre, ricordate che solo poche vespe fecondate (le regine) sopravvivranno all’inverno ed il nido non sarà mai riutilizzato la stagione successiva.
Dunque, se vedete un notevole numero di vespe in casa o in giardino è probabile che nelle vicinanze ci sia un nido di vespe: in questo caso è importante scegliere di rimuoverlo subito.
Meglio sempre rivolgersi a personale specializzato, infatti farlo da soli infatti può essere molto pericoloso, perché le vespe all’interno del nido si sentono minacciate e diventano piuttosto aggressive.
Se ritenete che la situazione sia semplice e solo in caso il nido sia veramente piccolo, potete provare ad usare lo spray speciale venduto nelle farmacie.
Meglio provarlo di notte, quando tutti gli insetti saranno presenti nel nido. E controllate che non siano più in volo, prima di chiudere o distruggere i fori di accesso al nido, perché quelle rimaste fuori diventeranno particolarmente aggressive.
Ma è sempre raccomandato contattare un’impresa specializzata (purché specifiche imprese iscritte alla Camera di commercio) che potete reperire online o sulle pagine gialle oppure i vigili del fuoco, che se ne occuperanno gratuitamente solo se il vespaio si trova in posizione che può nuocere alle persone.
Prima di intraprendere un’azione di disinfestazione, è comunque sempre necessario individuare bene il loro nido ed essere sicuri che non si tratti di un alveare di api, che sono invece specie protetta.
In particolare, sappiate che per la legge n.82 del 1994 ed il collegato decreto ministeriale n. 274/1997 la ripartizione dei costi, se il nido si trova in una zona condominiale, è fatta su tutti i condòmini sulla base dei millesimi di proprietà.
Quando vi trovate in prossimità di una o più insetti, è opportuno seguire alcuni comportamenti che limiteranno al minimo la possibilità di essere punti.
Per allontanare le vespe ci sono in commercio diversi spray repellenti, ma vi sono tanti rimedi naturali che possono ottenere lo stesso risultato.
Un altro rimedio ecologico è costruire delle trappole fai-da-te. Riempite una bacinella o una ciotola con dell’acqua zuccherata, miscelata con un po’ di aceto e di detersivo per i piatti. Le vespe saranno attirate dalla presenza di una sostanza dolce, ma verranno stordite dall’aceto.
In alternativa si può appendere un nido falso (lo si trova in commercio anche online):
Si tratta di un prodotto progettato per assomigliare a un vero e proprio nido che si può realizzare anche manualmente con una lanterna di carta o un sacchetto di carta marrone.
La natura vuole che le vespe non si avvicinino dove è già presente un altro vespaio.
I fiori e le piante per natura attraggono vespe e tutti gli insetti. Ma alcune varietà di erbe, fiori e piante possono aiutare a mantenere lontane da aree indesiderate, come piscine o spazi giochi per bambini.
Se si ha la sfortuna di essere punti, bisogna prima di tutto verificare se il pungiglione sia presente. L’ape lascia il pungiglione con la sacca velenosa, che continua a rilasciare la sostanza per oltre un minuto, la vespa e il calabrone invece lasciano un forellino, perché non lasciano il pungiglione.
L’area si arrossa e si gonfia per il rilascio del veleno sottopelle, causando problemi nei soggetti allergici. C’è un dolore come quello di una scottatura e si gonfia tutta la zona.
Normalmente il gonfiore scompare in 2 ore, e il dolore può rimanere per un paio di giorni. Si può cercare di alleviare con antidolorifici naturali.
Nel caso di puntura del calabrone si possono aggiungere sintomi come vomito, diarrea, febbre, mal di testa, per via della grande quantità di veleno iniettato.
Sintomi simili possono insorgere anche con tante punture di vespa, e bisogna vegliare che non ci siano problemi di respirazione in caso di punture sulla lingua o in bocca.
Cosa fare localmente:
Se sospettate ci possa essere una reazione allergica, portate velocemente la persona in ospedale o chiamate il 118. La reazione può essere moderata, ma in alcuni rari casi può verificarsi anche uno shock anafilattico.
Si possono sviluppare allergie soprattutto dopo essere stati punti due o più volte, anche contemporaneamente, e se si soffre di altre forme di allergia (al polline o agli insetti).
Per questo controllate che il gonfiore non sia generalizzato intorno alla ferita e in caso di rossore intenso e persistente, in questo consultate un medico
Se invece entro 30 minuti dalla puntura si verificano uno o più di questi sintomi chiamate l’allerta medica:
Per alleviare rossore, gonfiore e dolore ecco alcuni rimedi della nonna.
Esistono delle vespe senza ali, anche chiamate ‘formica di velluto rosso’ (nome scientifico Dasymutilla occidentalis) perché appunto sembrano delle formiche, che hanno una puntura estremamente dolorosa, ma non tossica.
Quante volte ci siamo chiesti: ma perché esistono? La loro funzione principale nell’ecosistema è quella di cacciare altri insetti. In alcune occasioni vengono introdotte nelle coltivazioni in modo da regolare in maniera naturale la presenza di parassiti.
Eccovi alcune risposte alle domande più comuni.
Punge per difendersi quando viene disturbata o si sente minacciata. La loro puntura come abbiamo visto è dolorosa e persino pericolosa per le persone allergiche. La vespa può pungere più volte, a differenza dell’ape che punge una sola volta e muore.
Come le api, le vespe svolgono un ruolo cruciale nell’equilibrio degli ecosistemi attraverso l’impollinazione.
Per questo motivo ucciderle è un reato che prevede anche sanzioni come previsto dall’Articolo 727 che prevede un’ammenda da 4000 euro fino all’arresto da uno a sei mesi chi uccide, cattura o detiene (senza autorizzazione) le vespe e altre specie di insetti.
Sempre a proposito di altri insetti, ecco alcuni consigli da leggere con attenzione:
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