Piante e fiori

Scopriamo il viburno, arbusto ideale per una siepe e che non richiede tante cure: la guida pratica

Il viburno appartiene alla famiglia delle Caprifoliaceae: si tratta di arbusti molto ramificati e alti fino a 10 m. Ne esistono diverse specie, ideali per una siepe in un giardino o in un parco, che andremo a conoscere in questa guida.

Scopriamo il viburno, arbusto ideale per una siepe e che non richiede tante cure: la guida pratica

Viburno: caratteristiche principali

Le foglie del viburnus lantana possono essere caduche o sempreverdi e la forma è lanceolata, liscia e rugosa e ha una consistenza coriacea.

I fusti sono molto ramificati, e sopportano potature anche drastiche, per mantenere l’arbusto più compatto.

Molto caratteristici anche i suoi fiori. Sono bianchi raggruppati in mazzetti ma variano al variare della specie e possono essere anche prematuri. Le specie con le foglie caduche fioriscono in primavera, mentre quelle sempreverdi in primavera o in autunno. I fiori del Viburno sono riuniti in racemi ad ombrello.

I frutti sono composti da bacche di colorazione rossa che diventano nere quando sono mature, che spuntano in autunno e restano a lungo ancorati alla pianta. Esse non profumano e non sono commestibili, ma sono molto utilizzate come decorazioni e in fitoterapia.

Duecento specie di viburno: impariamo a conoscerle

La pianta di Viburno comprende diverse specie, ognuna con caratteristiche particolari.

Originario dell’Asia e dell’Europa è un genere che comprende più di duecento specie e tantissime varietà, ognuna con caratteristiche e peculiarità differenti. A seconda della specie di appartenenza questa pianta può presentare caratteristiche molto differenti fra loro:

  • alcune sono sempreverdi altre decidue
  • alcune hanno foglie lisce altre rugose
  • le dimensioni possono cambiare da 1 a 10 metri
  • alcune producono delle bacche altre no, e di colori differenti

Quali sono le più comuni specie di viburno

  • Viburnum Dentatum. Arbusto a foglia caduca, caratteristico per le grandi foglie dentellate di colore verde durante la primavera che in autunno diventano dall’arancio al rosso porpora. La particolarità di questa specie è la produzione di bacche color blu metallico di cui sono chiotti gli uccellini selvatici.
  • Viburnum Dilatatum. E’ un arbusto sempreverde originario del Giappone dal carattere che può raggiungere i tre metri d’altezza e i due metri di diametro. In autunno sulla pianta si formano frutti rossi utilizzati per decorare i giardini.
  • Viburnum Lucidum. Deve il suo nome «Lucidum» alle grandi foglie, lucide e coriacee.
  • Viburnum Opulus. Si caratterizza per le inflorescenze globose composte da fiori bianchi con centro verdastro, che compaiono agli apici dei rami.
  • Viburnm Lantana è la varietà più usata in fitoterapia e gemmoterapia soprattutto come broncodilatatore

Come prendersi cura del viburno

Coltivarla è semplice: è una pianta che ha capacità di resistere anche ad alte temperature, alla siccità, ed è forte nei confronti di malattie e parassiti.

Messa a dimora

La pianta (in particolare il Viburno Lucido) può essere piantata, cioè messa in dimora, in qualunque momento dell’anno.

Prima di piantare la pianta è meglio miscelare il terreno con sabbia e concime come prevenzione contro il ristagno idrico nocivo per la pianta e che può far insorgere patologie fungine.

Annaffiature

Questi arbusti si accontentano delle piogge, ma può essere necessario intervenire con annaffiature abbondanti in caso di periodi di siccità molto prolungati.

In autunno o a fine inverno si consiglia di interrare ai piedi degli arbusti del concime organico ben maturo. Sarà sufficiente annaffiare una volta alla settimana.

Come concimare il viburno

Viene consigliata la concimazione due volte all’anno a marzo e ad agosto: in in primavera si consiglia l’utilizzo di un fertilizzante ricco di sostanze organiche e di minerali.

viburno

L’ideale sarebbe un concime è di tipo a lento rilascio, così da essere coperti per qualche mese.

Come procedere alla potatura del viburno

La potatura è meglio effettuarla tra aprile e maggio, quando la pianta ha terminato la fioritura, allo scopo di ridefinire il contorno della siepe, di eliminare i rami in eccesso o che sono troppo vecchi.

La potatura non deve essere fatta in modo troppo frequente, poiché si rischierebbe di indebolire la pianta e di bloccare la fioritura della stessa.

Se le piante superano i 5 metri di altezza basta una potatura all’anno, mentre se non superano i due metri ne serviranno due.

Come realizzare una siepe di viburno

Questa pianta è consigliata come siepe per giardini, parchi pubblici e terrazzi: è facile da coltivare, non richiede grossa manutenzione e ha un piacevole effetto ornamentale, ed emana un gradevole profumo.

Per realizzare una siepe bisogna piantare le diverse piante ad una distanza di 60 cm, poiché la crescita è abbastanza veloce. Il terreno ideale deve essere soffice e ben drenato con presenza di argilla o sabbia.

La siepe può essere posizionata sia al sole diretto sia all’ombra.

viburno
Viburnum opulus con i suoi caratteristici fiori bianchi

Perché piantare una siepe di viburno

Viene consigliato di realizzare una siepe con queste piante perché:

  • offre una barriera spessa di rami e foglie donando spazi di privacy
  • produce bacche appetite agli uccelli che quindi regalano una fonte di sostentamento importante per l’avifauna locale, aiutandone lo sviluppo e la crescita
  • in primavera regala delle fioriture molto intense belle e molto odorose

Malattie del viburno

Si tratta di una pianta molto resistente a parassiti. Però i ristagni d’acqua possono favorire lo sviluppo di patologie fungine, come il ‘marciume basale’ che si manifesta con la comparsa di zone brune sul fogliame e porta ad un deperimento della pianta.

La cura per questo tipo di problema prevede la sterilizzazione del terreno e l’estirpazione delle sezioni infette. Una volta effettuato questo tipo di intervento è importante procedere con un’attenta profilassi ed è necessario programmare un sistema di drenaggio corretto del terreno.

Altre condizioni che minacciano la pianta sono la maculatura fogliare e il mal bianco e nemici come il cosiddetto ragnetto rosso, gli afidi, il tarsonema e il tripide.

Curiosità : alcune specie sono medicali

È anche una pianta usata in fitoterapia ma solo per quanto riguarda alcune specie: la lantana, l’opulus e il prunifolium. Queste specie di viburno pur avendo proprietà medicinali sono tossiche come tutte le altre specie.

Attenzione: la corteccia contiene molte saponine, tra cui la virbunina principi attivi molto velenosi! Anche i frutti di questa specie sono tossici.

  • Viburno Lantana, si può preparare un decotto di foglie per le sue proprietà astringenti e antidiarroiche. Si può usare anche per lavaggi e risciacqui astringenti anche contro l’alopecia oppure per scurire i capelli. L’infusione di infiorescenze è antinfiammatoria, l’infusione di foglie e ramoscelli giovani serve a preparare impacchi da applicare su duroni, ulcere e foruncoli delle gambe.
  • Viburno opulus, la polvere e l’infuso della sua corteccia vanta proprietà calmanti per il sistema nervoso, le contrazioni uterine e purgative, così come un infuso dei suoi fiori freschi mentre se si fa un infuso con i suoi fiori secchi questo avrà proprietà sudorifere. L’omeopatia utilizza la corteccia quale impiego negli stati nervosi, per alleviare gli spasmi, crampi e coliche in genere. E’ considerata anche un buon rimedio contro ogni tensione muscolare. Da alcuni indigeni del Nord America veniva usata per combattere dolori in tutto il corpo e per sfiammare linfonodi ed orecchioni.
  • Viburno Prunifolium , l’estratto fluido o la tintura di corteccia ha proprietà sedative, antispastiste, antiabortive, curative nella dismenorrea, nelle coliche e nella diarrea.

Viburno lantana: proprietà e benefici

Il gemmoderivato del Viburnum lantana è un rimedio naturale efficace per la cura dell’asma allergica ed è in grado di esercitare un’azione calmante sul sistema neurovegetativo polmonare e di inibire gli spasmi bronchiali.

L’infusione delle sue infiorescenze ha proprietà antinfiammatoria ed è perfetto per curare i sintomi dell’influenza e del raffreddore, come tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie.

Ricca di principi attivi benefici che possono essere sfruttati per la cura di diverse affezioni e patologie comuni di media e lieve entità, ha tra i suoi principali costituenti:

  • tannini
  • fitosterolo
  • fitosterolina
  • acidi organici
  • viburnina

Quest’ultima, in particolare, è il principio amaro più medicamentoso della pianta ed è concentrato sopratutto nelle foglie e nelle bacche.

In virtù di queste sostanze, la lantana ha spiccate proprietà astringenti, rinfrescanti, spasmolitiche, antiallergiche e sedative.

Viburnum Lantana: utilizzi e applicazioni terapeutiche

Come abbiamo anticipato, possiede molte proprietà fitoterapiche che trovano diverse applicazioni e usi nella medicina naturale.

In tempi antichi, un infuso a base di fiori e foglie di questa pianta era considerato il rimedio ideale per combattere i sintomi dell’influenza o per attenuare gli spasmi muscolari e il mal di stomaco.

Ancora oggi, in Africa, questa bevanda viene somministrata ai bambini per calmare i dolori e le coliche addominali.

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I suoi effetti benefici sono apprezzabili sopratutto nella cura delle gengive dolenti e di moltissime affezioni a carico dell’apparato respiratorio, tra cui asma, bronchite e dispnea.

Viene utilizzata anche per la cura delle emorroidi, della stitichezza, della diarrea e per attenuare i sintomi della piorrea.

Preparati a base di estratti di questa pianta si possono facilmente acquistare in erboristeria e nelle farmacie omeopatiche.

Prima di iniziare l’assunzione, chiedete sempre il parere del vostro medico di base o dell’erborista di fiducia.

E le controindicazioni del Viburnum Lantana?

Ricordiamo che l’estratto idrocolico di questa pianta è usato in medicina naturale per potenziare l’effetto di dilatatori bronchiali come il salbutamolo (Ventolin) o analoghi.

Attenzione alle bacche scure della pianta che possono causare irritazioni cutanee e lesioni epatiche. Sono tossiche per uomo e animali domestici e non devono essere ingerite per nessuna ragione.

Il prodotto che comunemente si trova in erboristeria (gocce) è lievemente alcolico, quindi può essere controindicato per intolleranti al lievito.

Evitate, quindi, le cure ‘fai-da-te’ e fatevi guidare sempre dalla supervisione di uno specialista.

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Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

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