Piante e fiori

Tutto sulla vite americana, la pianta che in autunno si tinge di rosso

Caratteristiche e consigli per la cura e la coltivazione di questo meraviglioso rampicante

La Vite americana (Parthenocissus quinquefolia) è una delle piante rampicanti più scenografiche perché può raggiungere i 15 m di altezza e le sue foglie in autunno assumono tutti le affascinanti sfumature di rosso. . Molto simile alla vite canadese – con cui viene spesso confusa – è molto amata per la sua vegetazione rigogliosa. Conosciamola meglio e scopriamo come averla sana e vigorosa.

Tutto sulla vite americana, la pianta che in autunno si tinge di rosso

Caratteristiche della Vite americana

Pianta dal rapido sviluppo, presenta foglie che cambiano colore nel corso dell’anno. In primavera sono verde chiaro, in estate il verde si fa più intenso per poi virare verso il rosso nella stagione autunno-inverno. Si tratta di una delle piante più adatte per ammirare il foliage autunnale!

I suoi tralci hanno 5 o 8 diramazioni e viticci che terminano con ventose. Le foglie sono penta-lobate, verde opaco e biancastro sulla pagina inferiore. Gli uccelli sono ghiotti delle sue bacche viola, che ne disperdono i semi.

I fiori, da giugno a luglio, sono molto piccoli, bianchi verdastri ed attirano tantissime api. Si tratta di una delle piante autunnali più scenografiche. Infatti, da settembre maturano le bacche, di colore blu-violetto e grandi più o meno quanto i piselli, e l’apice dello spettacolo si raggiunge in autunno, quando le foglie si colorano di rosso scarlatto.

Origine della Vite americana

Praticamente diffusa in tutto il mondo, è una pianta che, come dice il suo nome, è originaria del Nordamerica centrale ed orientale, in particolare delle zone sud-orientali del Canada, zone centrale ed orientali degli Stati Uniti, parte est del Messico e Guatemala, spingendosi ad ovest sino all’Ontario, Sud Dakota, Utah e Texas.

Varietà di Vite americana

Tra le varietà più commercializzate citiamo:

  • Parthenocissus “Veitchii”: cresce molto velocemente (in quattro o cinque anni può coprire fino a 100 metri quadrati di parete). Una volta esaurito lo spazio a disposizione, si ferma e non sormonta se stessa. Presenta foglie più grandi della specie originaria, produce molte bacche e i colori autunnali sono più intensi.
  • Parthenocissus “Lowii”: varietà a sviluppo debole, ideale per ricoprire muretti, giardini rocciosi e pilastri. Una pianta riesce a coprire fino a 2-3 metri quadrati di parete.
  • Parthenocissus “Purpurea”: varietà poco diffusa. In primavera le foglie sono color porpora violaceo, in estate verde bronzo e in autunno rosso intenso. Una pianta può coprire 8-10 metri quadrati di superficie.
  • Parthenocissus “Inserta”: varietà rustica e strisciante che cresce molto velocemente. I suoi fiori sono bianchi e raggruppati in cime.
  • Parthenocissus “Thompsonii”: ha fusti legnosi e foglie caduche. Può raggiungere i 10 metri di altezza. Le foglie assumono particolari sfumature se in ombra parziale. le sue bacche sono nere.
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Gli splendidi giochi di colore per cui è nota questa pianta.

Le differenze tra la Vite americana e la Vite canadese

Sono molto simili tra loro. Entrambe sono specie decidue che in autunno assumono magnifici colori accesi che vanno dal rosso al giallo.

La principale differenza sta nelle foglie: la Vite canadese (Ampelopsis brevipedunculata) ha foglie a gruppi di tre sullo stesso picciolo (trilobata), mentre la Vite americana (Parthenocissus quinquefolia) ne ha cinque.

Vite americana: bacche e frutti

In estate fiorisce, e dai fiori si sviluppano i frutti, bacche di colore blu-violaceo di cui gli uccelli vanno ghiotti. I frutti della vite americana sono invece tossici per l’uomo: se ingeriti possono causare problemi digestivi di varia entità.

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Le bacche della pianta.

Vite americana perde le foglie

La vite americana è in grado di tappezzare intere facciate in breve tempo. Non è un sempreverde e per questo, verso la fine di ottobre, le foglie cadono a terra. Le bacche, invece, rimangono sulla pianta anche dopo la caduta di tutte le foglie.

Coltivazione della Vite americana

Essendo una pianta rampicante, la Vite americana deve essere trapiantata con tutta la massa radicale, meglio se in fase adulta.

Come si può facilmente immaginare, necessita di un sostegno su cui crescere, per questo va piantata vicino ad un muro o ad un traliccio.

La sua coltivazione è possibile sia in vaso sia in piena terra. Vediamo ora i vari fattori che contribuiscono alla sua buona crescita:

  • Clima. Ben si adatta a temperature miti e resiste al freddo invernale. Nel meridione tende a svilupparsi in maniera più rapida e vigorosa.
  • Esposizione. Ottimale l’esposizione a mezz’ombra. Se proprio non se ne può fare a meno, le esposizioni dirette non devono essere troppo prolungate e, possibilmente, alternate a periodi in penombra.
  • Terreno. La Vite americana si adatta con facilità a molti tipi di terreno: Il terreno ideale tuttavia deve essere ricco di materia organica e ben drenato.
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No, non è Photoshop i colori delle foglie possono diventare intensissimi

 

  • Annaffiatura. Non ama le annaffiature eccessive. Non ci sono quindi regole fisse ma è buona cosa regolarsi in relazione alle condizioni climatiche. In vaso, in estate, deve essere irrigata tutti i giorni, in piena terra, nei mesi estivi, può essere annaffiata ogni 2–4 giorni In entrambi i casi, per tutte le altre stagioni, la frequenza delle irrigazioni è strettamente connessa all’andamento stagionale. Attenzione ai ristagni idrici.
  • Concimazione. Si tratta di una pianta che cresce molto rapidamente, per questo necessita di molte sostanze nutritive e di un terreno organico ben concimato. In vaso ha bisogno di un concime specifico ogni 40 giorni con sospensione nelle stagioni fredde, in piena terra richiede una concimazione all’anno interrando, in superficie, dei granuli bilanciati o dello stallatico. Consigliato l’utilizzo di un fertilizzante a base di fosforo, potassio e azoto, sostanza, quest’ultima, che stimola la crescita e lo sviluppo delle foglie.
  • Potatura. Più o meno intensa, la potatura serve a rafforzare la pianta. In genere si esegue a inizio inverno per definire la forma e l’estensione del rampicante, e a inizio primavera per rimuovere tralci secchi o malati, favorendo così la ripresa vegetativa.

Vite americana e messa a dimora

Preferibile effettuare la messa a dimora della vite americana in un periodo soleggiato nell’intervallo compreso tra il mese di ottobre e marzo.

La superficie di terra deve essere ben smossa (effettuare uno scavo di almeno 20 cm) e va incorporato del letame ben maturo o del terriccio ricco di sostanza organica.

Moltiplicazione della Vite americana

La moltiplicazione della Vite americana può avvenire per talee.

Tra luglio e settembre si possono prelevare talee semi-legnose di lunghezza pari a 12-15 cm, tra settembre e novembre vanno bene anche talee legnose ma più lunghe (circa 25-30 cm).

Per aumentare la larghezza del rampicante è possibile effettuare una propaggine strisciante (da applicare ai rami più lunghi e più flessibili).

Ecco come si procede:

  • scegliere il ramo e la posizione in cui orientarlo
  • effettuare una buca profonda 10 cm e inserire il ramo scelto
  • ricoprire il buco con sabbia, torba e terriccio in parti uguali
  • ripetere l’operazione lungo il fusto lasciando intervalli di 4/5 foglie

Malattie, parassiti e altre avversità

Tra i vari parassiti che attaccano la Vite americana ricordiamo gli afidi, l’oziorrinco della vite e il ragnetto rosso. Ma il nemico numero uno di questa pianta è dato dall’oidio, piccolo fungo che si sviluppa sulle foglie, soprattutto in caso di eccessiva umidità.

Questo micete ricopre tutte le foglie e progredisce fino ad attaccare i rami. Per risolvere la malattia va sostituito il terreno, renderlo drenato e creare un ambiente più temperato ed ovviamente eliminare i rami più infestati.

La malattia si può prevenire evitando irrigazioni abbondanti e ristagni di acqua nel sottovaso.

Proprietà della Vite americana

Pare che gli estratti abbiano azione antinfiammatoria sulle articolazioni e per questo venga usata nei casi di artrite reumatoide, spondilite anchilosante, periartrite scapolo omerale, aderenze post-infiammatorie.

È utile anche nelle connettiviti autoimmuni e nelle miogelosi.

Già i popoli nativi dell’America del Nord utilizzavano questa pianta come rimedio medicinale per combattere la diarrea, risolvere difficoltà urinarie, trattare i gonfiori e le tumefazioni.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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