La vitiligine o leucodermia è una malattia dermatologica non contagiosa ma cronica, ecco alcuni rimedi e preparati naturali per combatterla.
Le origini della vitiligine non sono conosciute, ma da come si sviluppa e dalle sue caratteristiche, è ragionevole pensare che possa avere una radice genetica – o quantomeno ereditaria – e che sia una malattia autoimmune.
Vediamo di cosa si tratta in dettaglio.
Contenuti
La vitiligine si manifesta attraverso chiazze biancastre, che si presume siano dovute all’azione degli anticorpi che attaccano i melanociti.
A seguito dell’assalto, le cellule della pelle rimarrebbero vitali ma non più capaci di produrre melanina. Oltre alla modificazione cromatica, la parte della pelle affetta dalla vitiligine, è più fragile e fotosensibile; i peli si diradano o cadono.
Il fattore autommune è una delle cause più gettonate. In quanto chi soffre di diabete mellito di tipo 1, ipotiroidismo, celiachia, psoriasi e ipertiroidismo è spesso affetto anche da vitiligine.
Ma vi sono anche delle sospette cause endocrine e metaboliche. L’ossidamento precoce da radicali liberi dell’ossigeno genera la produzione di perossido di idrogeno. Questa sostanza di scarto è responsabile dello sbiancamento dei peli e forse anche della comparsa della vitiligine.
Ti consigliamo di leggere anche: psoriasi e rimedi naturali
Il primo rimedio naturale per contrastare la comparsa della vitiligine, è mangiare in modo naturale, eliminando il più possibile le sostanze chimiche dalla propria dieta.
Melone, uva e ceci sembrano contrastare il proliferarsi della malattia. Ma anche tè verde e olio d’oliva sembrano avere effetti benefici sulla cute, per via del loro potere antiossidante. È la dieta vegana quella che sembra apportare i maggiori benefici.
Meglio evitare di mangiare mango e agrumi. Anche i prodotti caseari, il caffè ed i soft drink non sono indicati.
Usare 3 volte al giorno cibi a base di zucca amara per almeno una settimana e consumare 600 grammi di cetriolo crudo e 3 foglie di palma di Betel al giorno, può massimizzarne gli effetti.
Particolarmente utili sembrano essere anche gli integratori a base di enotera. Li trovate in erboristeria in perle da cinquecento milligrammi. Assumete dalle due alle quattro perle ogni giorno, durante i pasti.
Similmente, potreste utilizzare 120-160 mg di una pianta mediterranea nota con il nome di khella, ogni giorno per almeno 4-6 mesi.
L’olio essenziale di pepe nero è uno dei rimedi naturali più conosciuti per la cura della vitiligine. Basta passarlo sulla cute infetta, tutti i giorni.
Foglie di basilico e succo di lime hanno un’azione antibatterica e calmante. Fatene un composto da passare sulla pelle più volte al dì.
Anche l’aloe vera è un rimedio naturale efficace contro la leucodermia. È sufficiente inumidire le macchie con il gel poco prima di andare a dormire.
Il trattamento fitoterapico più interessante è quello fornito dal ginkgo biloba, che sembra promuovere la ripigmentazione.
Chi volesse, può tentare di guarire questo disordine dermatologico, attraverso la fototerapia. La luce utilizzata è forte ma non disturba la vista. Si tratta di raggi UVB a banda stretta che sembrano avere benefici anche sull’umore, il sonno e l’appetito.
Il suo utilizzo dipende dalla gravità della malattia e dal tipo di pelle. Infatti, per quanto sicura, presenta alcuni effetti collaterali come nausea, mal di testa, secchezza delle fauci e irritabilità. Inoltre gli effetti non sono duraturi.
Un alimento che è possibile utilizzare come stimolante, è il sedano. Un rimedio antichissimo, il cui successo nel combattere la vitiligine è dovuto all’elevato contenuto di psoraleni.
Mescolate l’argilla rossa al succo di zenzero. La miscela andrà applicata ogni giorno, direttamente sulla cute.
La ricetta con semi di ravanello e aceto di mele ha un effetto disinfettante e antinfiammatorio. Mischiate i due ingredienti fino a formare una pasta, da passare sulla pelle affetta più volte al giorno.
Realizzate un preparato a base di olio di senape e curcuma. Fateli bollire insieme fino a quando l’acqua non evapora del tutto. Filtrate e conservate in un barattolo di vetro. Utilizzare la mistura, per uso topico, almeno 2 volte al giorno per 3 mesi.
La Psoralea corylifolia sensibilizza la pelle alla luce solare, mentre l’olio di cocco lenisce, ridona elasticità e funziona da antiossidante. Preparate un miscuglio a cui aggiungere il cumino nero, alleato del sistema immunitario, e le radici di crespino. Da utilizzare ogni giorno, almeno per sei mesi.
La Psoralea può essere utilizzata anche in combinazione con il succo di zenzero e i semi di tamarindo. Immergete i semi della pianta in succo di zenzero per 3 giorni. Fate sì che il composto asciughi all’ombra e poi macinatelo in una polvere finissima. Assumetene 1 grammo al dì, per almeno 2 mesi. Da disciogliere in una tazza di latte fresco.
Discorso simile per i semi di tamarindo. Che dovranno restare in ammollo, con quelli di Psoralea, per 4 giorni. La mistura, dopo esser stata seccata e polverizzata, sarà indicata solo per uso esterno.
Non sono stati riportati effetti collaterali, nemmeno creando una pasta con acqua e radice di Mama-Cadela o Brosimum Gaudichaudii. Applicatela sulla cute tutti i giorni, per almeno 6 mesi. Arriverete a notare i primi risultati, già dopo 1 settimana.
Un rimedio altrettanto sicuro ed economico, è quello di trattare la cute affetta, bevendo acqua potabile. Basta tenerla a riposo per tutta la notte in utensili di rame. I primi effetti si vedranno dopo circa un anno e mezzo.
Inoltre ricordate di fare il bagno almeno 2 volte al giorno e di prendere il sole, quotidianamente, per 10 minuti, per stimolare la produzione di melanina.
Ecco infine alcuni speciali che abbiamo dedicato ai diversi problemi della pelle:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.