Stile più moderno e dinamico, lo Yoga Vinyasa è una pratica yogica che abbina ad ogni movimento il respiro. Si caratterizza per la fluidità dei movimenti e per lo sviluppo di transizioni sempre coordinate con esercizi di inspirazione ed espirazione.
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Questa versione moderna è contraddistinta dalla fluidità dei movimenti. Come altri stili di yoga, si basa sull’utilizzo di esercizi di respirazione e su posizioni o asàna.
Consiste in una sequenza di asana in cui avviene una sincronizzazione tra respiro e movimento. La sensazione è di essere come in un’onda, e di eseguire una coreografia dolce, fluida e intensa allo stesso tempo.
La velocità delle sequenze, chiamata anche ‘flusso Vinyasa’ può essere adattata in base al livello di prepararzione, all’attitudine, ed all’energia di chi la pratica. Esistono quindi diversi ritmi.
A differenza di altri stili più statici, richiede forza e resistenza muscolare nell’esecuzione delle varie transizioni. Grazie all’utilizzo costante della respirazione, come in altre pratiche di questa disciplina millenaria, aiuta a migliorare la concentrazione e a gestire lo stress quotidiano.
È comunque divertente e rilassante anche se faticosa. Nella sua versione più moderna può assomigliare ad un’attività di fitness. Tuttavia, gli esercizi di inspirazione ed espirazione che accompagnano ogni movimento la rendono unica nel suo genere.
Questa forma dinamica di yoga si è sviluppata recentemente, nel XX secolo, e oggi è molto praticata, forse proprio perché si è adattato alle esigenze dell’uomo moderno.
In sanscrito nyasa significa ‘porre’ e vi vuol dire ‘in un certo modo’ per cui la parola completa significa ‘porre in un cero modo o in maniera speciale’. La pronunica corretta è comunque ‘viniassa’.
Il termine sanscrito Vinyasa letteralmente può essere tradotto come ‘posizionare in modo speciale’. Tende ad essere definita come una pratica moderna che abbina il continuo movimento del corpo alla respirazione yoga Pranayama.
Il termine inglese flow, ovvero flusso, contraddistingue lo stile dinamico di questo stile di yoga. Il passaggio da una posizione all’altra è fluido, così come i vari movimenti, accompagnati sempre dal respiro. Pertanto il Vinyasa è una pratica fluida ed elegante, adatta a chi preferisce uno stile più atletico ed energico. Attraverso le sequenze di asana si rende unico l’esercizio nel suo insieme, legando in modo dinamico le varie posizioni.
Questa disciplina deriva dall’Ashtanga yoga e si distingue dalla tipologia più classica e tradizionale dell’Hatha yoga. Quest’ultima, pur sempre basata su asana e respirazione, è decisamente più statica e adatta a tutte le fasce di età e le condizioni fisiche.
Un punto in comune, ad esempio, è il Saluto al sole. Si tratta di una sequenza di posizioni comuni ai più tradizionali stili di yoga e alla base anche del Vinyasa.
Le posizioni praticate si rifanno a quelle classiche della pratica yogica. Ciò che cambia è la fluidità dei movimenti, realizzati in sequenza e mediante l’utilizzo costante del respiro. Per rendere gli esercizi più dinamici, si praticano alcune particolari sequenze.
In particolare, inizia con la posizione del ‘cane a faccia in giù’ passando per i chaturanga, ovvero la posizione dei 4 appoggi. Si prosegue con la ‘posizione del cane che guarda in su’ per chiude la transizione nell’asana di partenza.
Le transizioni sono movimenti precisi che aprono e chiudono le varie posizioni. Questi movimenti vengono sempre coordinati alla respirazione. Seguendo la guida dell’insegnante, si può inspirare ed espirare durante l’esecuzione di ogni movimento.
Con le transizioni si ha l’opportunità di passare da un movimento corporeo all’altro in modo lento ed elegante.
Si tratta di due stili di yoga che condividono alcune somiglianze, ma differiscono anche in diversi aspetti. Le principali differenze sono:
Il Vinyasa si ispira all’Ashtanga, ma sono due stili di yoga piuttosto fisici e dinamici che, pur con diverse somiglianze, sono diversi per l’impostazione della respirazione e la sequenzialità delle posizioni. Verdiamo le differenze.
Come le altre pratiche di questa disciplina, anche questo stile permette di ottenere numerosi benefici per la salute psicofisica. In particolare, chi lo pratica vedrà:
Per questo motivo può essere consigliato anche agli sportivi che si pongono come obiettivo il miglioramento delle prestazioni agonistiche.
Puntando molto sugli esercizi di inspirazione ed espirazione porta infatti a controllare sia la mente che il corpo.
Inoltre, quest’attività consente di perfezionare anche l’equilibrio e, a differenza di altri stili più ‘statici’, comporta un maggiore dispendio di energia che aiuta a tenersi in forma.
Il Vinyasa è certamente una versione ‘dinamica’ dello yoga anche se pone la respirazione al centro della pratica, perché il respiro deve essere perfettamente coordinato con le sequenze che si susseguono in maniera continua e fluida. Spesso accompagnata da una vivace playlist, la lezione fa lavorare tutte le parti del corpo non-stop.
Il dinamismo tonifica i muscoli, scolpisce la figura e regala un’intensa sensazione di calma e benessere.
Lo yoga in se non fa dimagrire, ma può però essere considerato un ottimo alleato per chi vuole perdere peso, a patto che si pratichi regolarmente e, soprattutto, si segua un’alimentazione sana ed equilibrata.
Una sessione di un’ora di yoga dinamico tipo Vinyasa permette in media di perdere circa 200 kCal, per capire, lo jogging ha un dispendio energetico tra le 500 e le 800 kCal.
Anche se non è l’ideale per bruciare energia, è comunque una disciplina che aiuta a rimodellare il corpo e, soprattutto, a sviluppare una propria consapevolezza corporea, che va di pari passo con il desiderio di perdere peso.
L’aspetto dinamico ed energico di questo stile yogico lo rende una pratica particolare e non adatta proprio a tutti. Per poter essere eseguita senza correre alcun rischio occorre, infatti, flessibilità, forza e resistenza muscolare.
Si tratta di capacità che possono essere migliorate e perfezionate gradualmente, ma richiedono tempo ed esercizio.
Nel caso di anziani, persone con difficoltà articolari e donne in gravidanza occorre valutare caso per caso. Per i principianti, quindi, si consiglia di iniziare con stili più tradizionali e statici, per poi transitare verso questa pratica più energica e moderna.
In ogni caso è sempre opportuno prendersi il tempo necessario per mettere in atto delle prestazioni che il proprio corpo è in grado di realizzare.
Anche nel Vinyasa vale il principio della lentezza tipico di questa disciplina. Si insegna così ad arrivare ai risultati desiderati con costanza e tenacia, senza forzare troppo i propri ritmi personali.
Se vi interessa lo yoga, allora troverete altrettanto utili queste schede sulle principali discipline orientali e i vari aspetti della pratica:
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