Addio ai 19° fissi dovunque: ecco le temperature ideali ambiente per ambiente
Si risparmia fino al 15% e senza rinunciare al comfort!
Per mezzo secolo i 19° in casa sono stati il punto di riferimento in Italia: una soglia storica nata negli anni ’70 come misura d’emergenza durante le crisi petrolifere. Oggi però il contesto è cambiato: molte famiglie hanno ridotto il riscaldamento per contenere i costi energetici e gli edifici moderni consumano molto meno rispetto al passato. Inoltre, le nuove abitazioni costruite dopo il 2015 consumano in media il 40% in meno rispetto agli immobili precedenti. Cambia, dunque, il modo in cui dobbiamo pensare al comfort e alle regole per risparmiare sul riscaldamento domestico.
Si tratta di adattare la temperatura alle caratteristiche della casa e all’uso delle stanze. Capiamo quali sono le nuove temperature consigliate stanza per stanza, e come la tecnologia può aiutare a ridurre i costi senza rinunciare al benessere.
Sommario
Perché i 19° non bastano più
La soglia dei 19° è nata in un’epoca con impianti e involucro edilizio molto diversi da oggi.
Negli anni ’70 un grado in meno si traduceva in circa 7% di risparmio sulla bolletta: una regola semplice e utile allora, ma meno efficace nel contesto attuale.
Oggi gli edifici hanno infissi a taglio termico, cappotti isolanti e caldaie a condensazione che modificano profondamente il bilancio termico dell’abitazione. Le analisi citate dall’ENEA dimostrano come l’efficienza delle nuove costruzioni renda obsoleto un target unico per tutte le case.
Dal punto di vista del comfort, mantenere rigidamente 19° può essere persino controproducente: in ambienti molto isolati si generano sbalzi di umidità relativa che favoriscono sensazioni di freddo e, nei casi di persone che passano molte ore sedute o in telelavoro, una percezione di disagio.
In più, la distribuzione interna del calore e l’uso effettivo degli spazi cambiano radicalmente la necessità termica: non tutte le stanze devono essere trattate allo stesso modo. È per questo che tecnici e istituti propongono un approccio modulare e tarato sull’uso reale degli ambienti.
Le nuove temperature stanza per stanza
I tecnici parlano di comfort differenziato: non più una regola unica, ma valori calibrati sull’uso delle stanze.
Secondo le raccomandazioni emerse da enti come l’IMQ e l’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, i riferimenti aggiornati sono i seguenti:
- Zona giorno intorno ai 20°. Un equilibrio tra comfort e consumo, ideale per spazi vissuti con continuità.
- Camere da letto tra 16° e 18° . Temperature più basse favoriscono il sonno e limitano le dispersioni notturne.
- Bagni a circa 22° nelle ore d’uso. Per evitare shock termici al momento della doccia.
- Corridoi e ingressi: sui 17°. Sono aree di passaggio che non richiedono lo stesso setpoint delle stanze principali.
Questo approccio modulare non è solo teoria: la Rete Italiana Building Automation stima che la differenziazione termica interna possa ridurre fino al 12% la spesa annua senza generare percezioni di disagio.
La logica è semplice: riscaldare solo ciò che serve, quando serve, mantiene il comfort dove è utile e abbassa i consumi complessivi.
Inoltre la raccomandazione congiunta di ENEA, Politecnico di Milano e Istituto Superiore di Sanità converge su un valore medio di 20°–21° nelle aree giorno più frequentate, garantendo comfort stabile e limitando rischi come muffe o aria troppo secca.
Tecnologia, costi e come muoversi nelle prossime stagioni
La tecnologia è diventata l’alleata principale per gestire il nuovo modello di comfort. I sistemi smart permettono di governare il clima stanza per stanza: termostati intelligenti collegati a sensori ambientali regolano l’accensione in base a presenza e umidità relativa, e alcuni modelli integrano algoritmi predittivi che apprendono le abitudini familiari.
Dai dati forniti da Assotermica emerge che l’adozione di dispositivi connessi ha fatto registrare una riduzione media del consumo del gas pari al 15% nel primo anno d’utilizzo.
Tipologie di controllo e risparmi medi stimati (dati di sintesi nel testo fonte):
- Termostato tradizionale (manuale unico): risparmio fino al 3%
- Zonizzazione elettronica (valvole termostatiche): risparmio tra 8%–10%
- Termostato smart con sensori multipli (automazione adattiva): risparmio fino a 15%
Costi dell’energia in crescita
Dal punto di vista economico, l’ARERA stima un possibile aumento del costo unitario dell’energia termica fino al 9% rispetto all’anno precedente: gestire correttamente le temperature diventa quindi una strategia economica oltre che ecologica.
Sul fronte degli incentivi, i bonus edilizi per la sostituzione degli impianti restano accessibili fino al termine del 2025 con detrazioni fino al 65%, permettendo interventi concreti come l’installazione di valvole termostatiche wifi o pompe di calore ibride compatibili con impianti fotovoltaici.
Conclusioni
Ogni grado impostato con consapevolezza è ormai una scelta tra spesa immediata e sostenibilità futura. Adottare il comfort differenziato, sfruttare la zonizzazione e valutare l’adozione di dispositivi smart sono mosse pratiche per conciliare benessere e risparmio. Inizia valutando le stanze che usi davvero e, se possibile, investi gradualmente in controlli più precisi: i benefici economici e il miglioramento del comfort si vedono già nel primo anno.
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Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2025 da Rossella Vignoli
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