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Come rimuovere 7 milioni di tonnellate di rifiuti dall’oceano?

Chiedetelo ad un ragazzo olandese che ha fondato Ocean CleanUp e creato un sistema per ripulire gli oceani dalla plastica in modo efficiente e su larga scala

La storia dell’uomo è fondamentalmente un elenco di cose che non potevano essere fatte, e che poi sono state fatte”: questo il motto del giovane Boyan Slat, diciannovenne olandese che ha perfezionato un progetto potenzialmente in grado di ripulire gli oceani delle 7 tonnellate di plastica che attualmente si trova nelle acque e che mette a rischio interi ecosistemi.

Come rimuovere 7 milioni di tonnellate di rifiuti dall’oceano?

Chi è Boyan Slat

Boyan Slat è un giovane ingegnere e imprenditore olandese, nato nel 1994 a Delft, nei Paesi Bassi. La sua storia è quella di un ragazzo normale che si è trasformato in uno dei protagonisti della lotta contro l’inquinamento marino. Nel 2011, quando, durante una vacanza in Grecia, Boyan si è trovato a fare immersioni subacquee in un mare pieno di plastica. Colpito da quello scenario desolante, decise di fare qualcosa di concreto.

A soli 16 anni, ha presentato un progetto scolastico in cui illustrava un’idea rivoluzionaria per rimuovere la plastica dagli oceani. Due anni dopo, nel 2013, ha fondato The Ocean CleanUp, un’organizzazione no-profit con l’obiettivo di sviluppare tecnologie per ripulire gli oceani dalla plastica.

Da allora, è diventato uno dei volti più noti nel campo della sostenibilità ambientale, ricevendo numerosi premi internazionali e riconoscimenti per il suo lavoro.

Il sistema per rimuovere milioni di tonnellate di rifiuti dall’oceano

Quello dei vortici di plastica presenti negli oceani è un problema di primaria importanza, in continua crescita e considerato, fino ad oggi, di impossibile soluzione. A far cambiare idea al mondo, però, potrebbe essere la struttura progettata dal giovane studente di tecnologie e appassionato di ambiente e sostenibilità, in grado di ripulire un vortice di medie dimensioni in soli 5 anni.

Il progetto dell’Ocean CleanUp, questo il nome della struttura galleggiante, si basa sulla capacità dei lunghi tentacoli di catturare i rifiuti presenti nell’oceano, sfruttando le correnti oceaniche, per indirizzarli verso piattaforme in grado di raccogliere i rifiuti separando la plastica e riciclandola.

Le piattaforme sono anche in grado di garantire un basso impatto ambientale, separando il plancton dai rifiuti e reimmettendolo in mare tramite una centrifuga. In questo modo si preserva quella che costituisce una preziosissima risorsa per pesci e uccelli marittimi.

In soli 5 anni, la struttura potrebbe in questo modo ripulire un vortice di plastica senza creare danni all’ecosistema: abbastanza per lasciar sperare di poter ripulire gli oceani delle 7 tonnellate che infestano le acque.

L’Ocean CleanUp punta ad essere una vera e propria rivoluzione ecologica, della quale l’aspetto più sorprendente è forse l’autore.

Boyan Slat ha iniziato a lavorare sul progetto già all’inizio della sua carriera universitaria presso la Delft University of Technology, dove ha vinto il premio Best Technical Design 2012.

Come funziona il sistema Ocean Cleanup

Il cuore del progetto è un sistema di raccolta della plastica che sfrutta il movimento naturale delle correnti marine. Ecco come funziona:

  1. Una barriera galleggiante intelligente: al centro c’è una lunga barriera galleggiante a forma di U, progettata per catturare la plastica senza danneggiare la fauna marina, che si sposta insieme alle correnti oceaniche, intrappolando i detriti di plastica lungo il suo percorso
  2. Tecnologia passiva: non utilizza motori o pompe, ma sfrutta la forza delle correnti e del vento per muoversi ed essere altamente sostenibile e a basso impatto ambientale
  3. Raccolta dei rifiuti: la plastica è convogliata verso il centro della barriera, dove un modulo di raccolta la trattiene, e periodicamente, una nave rimuove i rifiuti, per portarli a terra ed essere riciclati
  4. Intercettazione nei fiumi: oltre a lavorare negli oceani, è stato creato un sistema chiamato Interceptor, per bloccare la plastica nei fiumi, che sono i principali canali attraverso cui i rifiuti finiscono in mare, che possono raccogliere fino a 50mila kg di plastica al giorno, impedendo che questa raggiunga gli oceani.

Le critiche al progetto

Nonostante i successi, Ocean Cleanup ha affrontato diverse critiche da parte di ecologisti e scienziati che dubitano sull’efficacia a lungo termine del sistema, sostenendo che la vera soluzione al problema dell’inquinamento marino risieda nella riduzione della produzione di plastica e non solo nella sua raccolta.

Inoltre, il progetto deve affrontare sfide tecniche significative, come la resistenza delle barriere alle condizioni oceaniche più estreme e il trattamento sostenibile della plastica raccolta.

I sistemi usati da Ocean CleanUp

Nel 2018, Ocean Cleanup ha lanciato il primo prototipo, chiamato System 001, che ha subito mostrato alcune criticità tecniche, ma anche un enorme potenziale.

Dopo diversi miglioramenti, è stato aggiornato in System 002(soprannominato “Jenny”), che ha iniziato a operare con successo nel Great Pacific Garbage Patch, raccogliendo tonnellate di plastica.

Ad oggi, l’organizzazione ha già rimosso oltre 2000 tonnellate di plastica dagli oceani, dimostrando che la tecnologia di Slat è non solo realizzabile ma anche efficace. Inoltre, l’implementazione degli Interceptor in fiumi di tutto il mondo, come il Mekong e il Gange, sta contribuendo a ridurre significativamente il flusso di plastica verso gli oceani.

Il porgetto The Ocean CleanUp

Ocean Cleanup è un’organizzazione no-profit che punta a rimuovere il 90% della plastica dagli oceani entro il 2040.

Si stima che ogni anno vengano riversate negli oceani circa 8 milioni di tonnellate di plastica, che si accumulano in enormi isole galleggianti, come il tristemente famoso Great Pacific Garbage Patch, un’area tra la California e le Hawaii grande tre volte la Francia.

Il progetto di Boyan Slat si concentra sul:

  • Ridurre l’inquinamento alla fonte: sviluppando barriere per intercettare la plastica nei fiumi prima che raggiunga gli oceani
  • Ripulire la plastica già presente negli oceani: utilizzando sistemi innovativi che sfruttano le correnti marine per raccogliere i rifiuti

Dopo aver presentato la sua invenzione al TedxDelft 2012, ha dato vita alla fondazione The Ocean CleanUp, per accogliere quanto più possibile dagli oceani. Nel solo 2024 sono stati raccolti oltre 12 milioni di kg di spazzatura dagli ecosistemi acquatici di tutto il mondo.

Nonostante le difficoltà, Boyan Slat e il team di Ocean CleanUp continuano a guardare avanti. L’organizzazione sta lavorando per migliorare ulteriormente la tecnologia e ampliare la rete di intervento a livello globale. Con il sostegno di governi, aziende e cittadini, Slat spera di trasformare il sogno di oceani puliti in realtà.

Foto di copertina di The Ocean CleanUp

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Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2025 da Rossella Vignoli

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