Salute naturale

Sonno: quello che non ti dicono sull’ora giusta per andare a letto (e i benefici sorprendenti)

La fascia 22:00–23:00 e tutti i benefici secondo la scienza

A che ora è meglio andare a letto? cominciamo con le conclusioni per poi giustificarle.

In breve: dormire 7+ ore e addormentarsi con regolarità tra le 22:00 e le 23:00 si associa a migliori esiti cardiometabolici, umore più stabile e maggiore chiarezza mentale. L’orario esatto varia con abitudini e cronotipo, ma la costanza è la chiave.

Sonno: quello che non ti dicono sull’ora giusta per andare a letto (e i benefici sorprendenti)

A che ora è meglio andare a letto: l’orario ideale (secondo gli studi)

Una ricerca su quasi 90.000 adulti (UK Biobank) ha osservato un’associazione tra il coricarsi tra le 22:00 e le 23:00 e un rischio più basso di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto ad addormentarsi prima delle 22:00 o dopo mezzanotte.

L’effetto è risultato particolarmente pronunciato nelle donne. Questo non significa che esista “un’ora magica” valida per tutti, ma suggerisce che addormentarsi in questa finestra, in media, si allinea bene con i nostri ritmi circadiani naturali.

Più della perfezione conta la regolarità

Andare a letto (e svegliarsi) a orari simili ogni giorno è associato a un minore rischio di eventi cardiovascolari e, più in generale, a una migliore salute e a una minore mortalità rispetto a orari irregolari. In altre parole, “sempre alle 23:00 ± 30 minuti” è spesso meglio di “a volte alle 22, a volte alle 1”.

Quante ore dormire davvero

Le linee guida delle società scientifiche del sonno raccomandano agli adulti almeno 7 ore per notte in modo regolare. Dormire meno nel lungo periodo è associato a maggior rischio di obesità, diabete, ipertensione, malattie cardiache, depressione e ridotta efficienza del sistema immunitario.

Cosa succede se ti addormenti troppo presto o troppo tardi

Fascia di addormentamento In media, cosa osservano gli studi
22:00–23:00 Buon allineamento con i ritmi circadiani e minore rischio cardiovascolare rispetto a orari più estremi.
23:00–00:00 Ancora ok per molti, ma attenzione a non erodere la durata totale di sonno se la sveglia è presto.
Prima delle 22:00 Può indicare uno spostamento di fase (cronotipo “allodola”) o sonnolenza accumulata; l’associazione con rischio CVD è risultata più alta rispetto alle 22–23 in alcuni dataset.
Dopo le 00:00 Maggiore probabilità di sonno insufficiente e di disallineamento circadiano; associazione con rischio CVD più elevato.

I benefici di coricarsi presto (e con costanza)

  • Mente più lucida e memoria migliore: durante il sonno il cervello consolida ciò che hai imparato; il sonno regolare favorisce attenzione e performance cognitive.
  • Cuore e metabolismo più protetti: orari di sonno regolari e non troppo tardivi si associano a minore rischio cardiometabolico.
  • Umore più stabile: la regolarità del sonno aiuta l’equilibrio emotivo e riduce la “nebbia mentale” del giorno dopo.
  • Maggiore energia diurna: allineare il sonno al ritmo circadiano riduce la sonnolenza e migliora la vigilanza.

Come trovare la tua ora ideale

  1. Parti dalla sveglia: se devi alzarti alle 7:00, punta a essere a letto entro le 22:30–23:00 per ottenere 7–8 ore effettive.
  2. Rendi gli orari regolari: prova a mantenere la stessa finestra di sonno anche nel weekend (scarti di 60–90 minuti al massimo).
  3. Abbassa le luci un’ora prima di dormire: la luce intensa serale, specialmente a lunghezza d’onda “blu”, può sopprimere la melatonina e ritardare il sonno; riduci la luminosità, attiva la modalità “notte” e preferisci attività tranquille. (L’impatto della sola luce degli schermi varia tra gli studi, ma ridurre illuminazione e stimoli è in generale utile.)
  4. Rispetta il cronotipo (allodola o gufo): se sei “serale” potresti aver bisogno di intervenire gradualmente sull’orario (esposizione al sole al mattino, routine costanti) o di una valutazione se i ritardi sono marcati.
  5. Occhio ai “sabotatori” serali: pasti pesanti, alcol, allenamenti molto intensi a tarda sera e stress pre‑letto peggiorano latenza e qualità del sonno, last but not least la lettura su Smartphone appena prima di dormire.

Domande e risposte sul tema ora ideale per andare a letto

Ecco alcune FAQ rapide

Faccio i turni: come posso fare?

Il lavoro a turni crea disallineamento circadiano. Cura la regolarità quando possibile, usa luce forte al risveglio del turno diurno e buio/mascherina quando devi dormire; confrontati con un medico del sonno per strategie personalizzate.

Dormo 6 ore ma sto bene: è un problema?

Alcune persone si sentono bene nel breve periodo, ma a lungo termine meno di 7 ore è associato a esiti peggiori; prova ad allungare leggermente la finestra di sonno e monitora come ti senti per 2–3 settimane.

Posso recuperare nel weekend?

Piccoli recuperi aiutano, ma la regolarità conta più del “debito” compensato: meglio aggiustare l’orario di addormentamento ogni giorno di 15–30 minuti finché rientri in una finestra stabile.

Nota importante: queste informazioni sono a scopo divulgativo e non sostituiscono il parere medico. Se sospetti un disturbo del sonno (insonnia cronica, apnee, sonnolenza diurna marcata, sindrome delle gambe senza riposo), parlane con il tuo medico o con uno specialista del sonno.

Fonti essenziali di questo articolo

Fra le principali vi segnalo:

  • European Heart Journal – Digital Health: associazione tra orario di addormentamento (10–11 pm) e minor rischio CVD in UK Biobank.
  • AASM/Sleep Research Society: raccomandazione per adulti di 7+ ore/notte.
  • JACC & eLife: irregolarità di sonno e maggiore rischio cardiometabolico e mortalità.
  • PNAS & rassegna 2022: luce serale e soppressione della melatonina
  • Rasch & Born (review): il sonno sostiene il consolidamento della memoria.

Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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