Piscine naturali: cosa sono, come costruirle e quali piante usare per un’acqua sempre pulita
utto quello che serve sapere per costruirne una e mantenerla limpida, sana e funzionale
Le piscine naturali sono la risposta ecologica e affascinante al desiderio di avere un’oasi balneabile nel proprio giardino, senza ricorrere a cloro e prodotti chimici. Uniscono il comfort del bagno alla bellezza di un piccolo ecosistema acquatico, progettato con logiche di bioedilizia e fitodepurazione. Ma come funzionano davvero? Quali piante servono per mantenere l’acqua limpida e igienica? E conviene davvero rispetto a una piscina tradizionale? Scopriamo tutto quello che serve sapere per costruirne una e mantenerla sana, bella e funzionale.

Sommario
Cos’è una piscina naturale?
Chiamata anche biopiscina, è un impianto balneabile che utilizza sistemi ecologici di depurazione dell’acqua al posto dei tradizionali trattamenti chimici.
L’acqua viene filtrata biologicamente attraverso zone piantumate, ghiaie, sabbie e microrganismi.
Il risultato è un ambiente simile a uno stagno balneabile, sempre controllato e progettato per restare limpido tutto l’anno.
Come si costruisce una piscina naturale?
Una piscina di questo tipo ha 3 zone principali:
- Zona balneabile: dove si nuota, simile a una piscina tradizionale (profondità da 120 a 250 cm).
- Zona di rigenerazione o filtrazione biologica: più bassa, piantumata con piante acquatiche filtranti.
- Zona di fitodepurazione e pompaggio: con sabbia, ghiaia e sistema di ricircolo.
⚠️ È importante che il sistema sia impermeabilizzato con teli in EPDM o argilla bentonitica, materiali compatibili con l’ambiente e duraturi.
Altri accorgimenti tecnici:
Pendenze naturali per facilitare il flusso dell’acqua
Bordature con pietre o legno non trattato
Zone ombreggiate per limitare la proliferazione di alghe
Filtri biologici e pompe a basso consumo per la circolazione
Le piante giuste per una piscina naturale
Le piante svolgono un ruolo essenziale: ossigenano l’acqua, assorbono nutrienti, bloccano la crescita delle alghe e ospitano batteri benefici.
Ecco le categorie fondamentali:
Tipo di pianta | Funzione | Esempi |
---|---|---|
Emerse | Fitodepurazione, ossigenazione | Typha, Iris pseudacorus, Carex |
Galleggianti | Ombreggiatura, limitazione le alghe | Lemna, Salvinia, Pistia |
Sommerse | Rilasciare ossigeno, filtraggio | Elodea, Myriophyllum, Ceratophyllum |
Marginali | Ornamento e maggiore biodiversità | Juncus, Pontederia, Lythrum |
📌 Le piante vanno distribuite in base alla profondità e all’esposizione solare.
Come si mantiene pulita l’acqua
Uno dei timori più comuni per chi si avvicina al mondo delle piscine naturali è se l’acqua diventa torbida o verdastra. È una preoccupazione legittima, ma che si può prevenire con una buona progettazione e una manutenzione consapevole, ispirata al funzionamento degli ecosistemi naturali.
A differenza delle piscine tradizionali, nelle biopiscine non si utilizzano cloro, flocculanti o prodotti chimici, ma ci si affida a un insieme di processi biologici controllati. L’acqua si mantiene pulita grazie a un equilibrio tra piante, substrati filtranti, microrganismi e movimento idrico. Vediamo come funziona nel dettaglio.
In sintesi, le piante competono con le alghe per i nutrienti e c’è una loro minore proliferazione, che è sempre indesiderata.
Le piante filtrano e stabilizzano l’ambiente acquatico
Le piante acquatiche sono le vere protagoniste della depurazione. Alcune, come le Typha o gli Iris pseudacorus, assorbono nutrienti in eccesso (azoto, fosforo), limitando la crescita delle alghe.
Altre, come le galleggianti, come la Lemna,e la Pistia, ombreggiano la superficie e riducono l’irraggiamento solare, che stimolerebbe la proliferazione algale.
Le piante sommerse, infine, rilasciano ossigeno direttamente in acqua, favorendo lo sviluppo di microrganismi aerobici buoni, che scompongono la materia organica.
Il substrato agisce come un filtro biologico
Sotto le zone piantumate, si crea una sorta di filtro naturale costituito da sabbia, ghiaia e lapillo. Questo strato ospita colonie di batteri nitrificanti che decompongono le sostanze organiche disciolte (come foglie o detriti) e trasformano i composti azotati in elementi meno pericolosi.
È come avere un sistema di filtraggio invisibile, continuo e silenzioso, che lavora 24 ore su 24.
Il movimento dell’acqua previene i ristagni
Una leggera circolazione dell’acqua è fondamentale per evitare zone stagnanti, dove potrebbero proliferare larve di insetti o accumuli organici.
In genere, si installa una pompa a basso consumo che sposta lentamente l’acqua dalla zona balneabile a quella di fitodepurazione, e viceversa. In alcuni casi, si usano anche piccoli giochi d’acqua o cascatelle, utili a migliorare l’ossigenazione.
Come evitare torbidità
Oltre al design e alle piante, è fondamentale seguire alcune regole di manutenzione regolare:
- Rimuovere foglie e materiali organici che cadono in acqua, specialmente in autunno
- Potare le piante acquatiche stagionalmente, evitando un’eccessiva densità
- Controllare i livelli d’acqua e rabboccare solo con acqua pulita (meglio se di pozzo o piovana)
- Garantire almeno 50% della superficie alla zona filtrante
- Evitare detergenti, creme e sostanze grasse prima del bagno
- Controllare la trasparenza dell’acqua con regolarità e, se necessario, intervenire con un inoculo di batteri depurativi (del tutto naturali)
L’importanza dell’equilibrio
Una biopiscina non deve essere sterile: è un piccolo ecosistema, in cui l’acqua non sarà mai “perfettamente cristallina” come in una piscina al cloro, ma sarà trasparente, viva e sicura per la balneazione.
Accettare un minimo di naturalità visiva, come una leggerissima tinta verdognola o la presenza di piccoli insetti acquatici, fa parte dell’esperienza.
Vantaggi e svantaggi delle piscine naturali
Una piscina naturale è ideale per:
- un giardino di almeno 80–100 mq
- chi ama uno stile di vita naturale e sostenibile
- chi vuole mantenere viva la biodiversità, in un ambiente che cambia con le stagioni
- per una struttura ricettiva sostenibile che pratica eco-turismo come agriturismi e ed eco-bnb che vogliono distinguersi
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Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Rossella Vignoli
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