Una specialità alimentare unica: il pistacchio di Bronte, l’oro verde della Sicilia
Il pistacchio di Bronte è una delle specialità alimentari più note e ricercate del nostro Paese: scopriamo cosa rende questo pistacchio dop così pregiato e così (purtroppo) costoso.
Lo hanno già battezzato l’Oro verde, e ne hanno ben donde. Trattasi infatti di un vero tesoro, giacché ogni alberello ne regala circa 20 chilogrammi, per un totale di circa 30 mila quintali e ad anni alterni. Il pistacchio di Bronte dop è davvero prezioso anche a causa del fatto che può essere solo raccolto a mano e vale 4 volte di più se già sgusciato.
Sommario
Pistacchio di Bronte: una specialità 100% siciliana
Parliamo di un pistacchio dop che si coltiva solo a Bronte, in provincia di Catania. Durante il suo raccolto, che avviene tra le terre di Bronte e Adrano, accorrono Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Guardia Forestale, coordinati dai carabinieri di Randazzo. Il tutto, per una vigilanza serrata di giorno e di notte.
Diverse volte è stato chiamato a rinforzo un elicottero. In effetti, dati i sentieri impervi che circondano i campi, non è impossibile per qualche furbetto riuscire ad intrufolarsi malgrado lo schieramento delle forze armate.
Il momento più delicato del raccolto del pistacchio è la fase dell’asciugatura, quando cioè i frutti verdi vengono tolti dal mallo (chiamato volgarmente scorza) e messi ad asciugare al sole nelle terrazze. Dopo questa fase vengono messi nei sacchi, destinazione: le aziende di trasformazione.
Questo delicato processo termina ad Autunno inoltrato, dopo il quale prenderà il via la gustosa e tanto sudata Sagra del Pistacchio, meglio nota anche come «Expo del Pistacchio di Bronte Dop».
Perché il pistacchio di Bronte è così ricercato?
Cosa caratterizza questo frutto secco siciliano? Il fatto che alle pendici dell’Etna crescono varietà uniche, come la Napoletana e la Bianca, dai frutti piccoli ma aromatici: il loro aroma è unico e non trova eguali nelle altre varietà in commercio.
Non solo: le 200 aziende preposte alla loro lavorazione costituiscono l’1% della produzione mondiale. Come si suol dire, poco ma buono (e la qualità, soprattutto se unita alla scarsità… si paga!)
Riusciranno i nostri eroi a proteggere il loro oro verde dalle grinfie dei malintenzionati? Speriamo.
Magari poi andremo tutti a Bronte a onorare questa delicata operazione nel miglior modo possibile: assaggiando il famoso pistacchio di Bronte.
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Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2018 da Rossella Vignoli