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Quando buttare la moka: i 7 segnali da non ignorare

La moka non dura per sempre: ecco i segnali che indicano che è ora di sostituirla e come scegliere quella migliore (anche green)

La moka è una di quelle cose che crediamo possano durare tutta la vita. Ci prepariamo caffè per anni, la portiamo in vacanza, la trattiamo quasi come un’amica fidata. Ma c’è un dettaglio che spesso ignoriamo: la moka non è eterna. Col tempo si usura, perde pezzi, altera il sapore del caffè e, sì, può arrivare persino a diventare poco sicura. Ma quali sono i segnali che ci dicono che è arrivato il momento di dirle addio? E quale moka scegliere per sostituirla senza sbagliare? Ve lo raccontiamo qui, in una guida chiara, divertente e… profumata di caffè.

Quando buttare la moka: i 7 segnali da non ignorare

I 7 segnali da non ignorare

Quando buttare la moka: i 7 segnali da non ignorare

1. La moka perde acqua o peggio la sputa

Se dal corpo o dalla base fuoriescono schizzi d’acqua mentre sale il caffè, la moka non sigilla più. Può essere la guarnizione… oppure proprio lei che è arrivata a fine corsa.

2. Il caffè sa di bruciato anche se si abbassa la fiamma

Un sapore amaro e metallico è un campanello d’allarme: l’alluminio può essersi consumato o la patina interna è danneggiata.

3. La guarnizione è rigida, crepata o si sbriciola

Cambiarla è normale, ma cambiarla ogni mese non lo è. Se si deteriora troppo rapidamente, è il corpo della moka che non combacia più bene.

4. Il filtro si deforma o si intasa facilmente

Un filtro che si ‘imbarca’, si piega o resta sempre sporco anche dopo il lavaggio è un segno che la nostra moka non lavora più correttamente.

5. La valvola fa rumori strani o non sfiata

La valvola di sicurezza è fondamentale. Se non funziona bene, la moka diventa non sicura, ed è un chiaro segnale che va sostituita.

6. La caffettiera ha macchie nere interne non removibili

Se, nonostante la pulizia, rimangono zone bruciate o macchie permanenti, il materiale interno è compromesso e può alterare il gusto o la sicurezza.

7. Fa odore di vecchio anche dopo un lavaggio accurato

Un odore sgradevole persistente è il sintomo finale. Vuol dire che la caffettiera ha assorbito troppi residui di caffè e oli nel corso degli anni.

Ogni quanto va cambiata la moka?

Dipende dall’uso, ma in genere:

  • ogni 2–5 anni se in alluminio
  • 6–10 anni se è in acciaio
  • prima se è presente uno dei segnali sopra descritti

Una buona manutenzione (pulire la macchina del caffé senza detersivi, asciugatura immediata, sostituzione periodica della guarnizione e del filtro) allunga la vita della moka… ma non fa miracoli.

🌱 Che moka scegliere dopo? (Le più consigliate)

1. Moka in acciaio inox (scelta consigliata e più sostenibile). Dura molto più dell’alluminio, non rilascia sapori, è facilmente lavabile, e si può usare anche sui piani a induzione. È perfetta per chi vuole un prodotto durevole e green.

2. Moka in alluminio tradizionale. Più leggera, fa un caffè dal gusto classico, costa poco, ma bisogna stare attenti a scegliere solo marchi affidabili e con alluminio certificato.

3. Moka per induzione. Spesso in acciaio, è sicura e moderna, mantiene un aroma equilibrato e si adatta alle cucine in stile contemporaneo.

4. Moka ibrida con caldaia acciaio e parte superiore alluminio. Questa è una via di mezzo che unisce gusto e durabilità.

💡 Consigli per far durare più a lungo la tua nuova moka

  • Non lavarla mai con detersivi, men che meno profumati
  • Asciugala sempre bene
  • Non stringere troppo la moka quando la si chiude
  • Cambiare la guarnizione ogni 6–12 mesi
  • Cambiare il filtro ogni 12 mesi
  • Non usare fiamme troppo alte: rovina gusto e materiali

Altro su quando cambiare

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Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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