Rovereto: edilizia ecosostenibile nell’ex Manifattura tabacchi
Negli spazi di quella che una volta era una fiorente fabbrica di tabacco, chiusa definitivamente nel 2008, sta sorgendo un innovativo distretto industriale votato alla sostenibilità ambientale. Siamo in Trentino, a Rovereto e quello di cui stiamo parlando è il Progetto Manifattura, che s’ispira a un modello di sviluppo orientato all’ideazione e produzione di una nuova generazione di beni e servizi fondati sul valore della sostenibilità, ambientale economica e sociale.
Non più la Manifattura Tabacchi nata a metà dell’800, che già prima della Grande Guerra era uno degli opifici più rinomati dell’Austria grazie alla produzione dei noti sigari Virginia, ma un nuovo centro di innovazione industriale nei settori delle fonti rinnovabili, delle tecnologie green e dell’edilizia ecosostenibile, che occuperà gran parte dei 90mila mq della vecchia e prestigiosa fabbrica per ospitare aziende, laboratori di ricerca, strutture di servizio e soggetti diversi, grazie al finanziamento di c.a. 100 milioni di euro provenuto dalla Provincia autonoma di Trento attraverso i fondi Fas, ossia quelli per le aree sottoutilizzate.
Il progetto intende offrire alle imprese una piattaforma produttiva, composta di servizi, competenze e conoscenze specializzate. Queste, in sintesi, le sue principali linee guida, nell’ambito di un contesto lavorativo appassionannte e creativo grazie alla combinazione di spazi pubblici e privati: progettare, realizzare e gestire ambienti ed infrastrutture dedicate ad ospitare imprese della green economy; realizzare e/o recuperare edifici e impianti ispirati a criteri di basso impatto ambientale; promuovere l’innovazione attraverso l’incontro di formazione, ricerca, sviluppo e produzione; utilizzare e contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative, funzionali alla riduzione del consumo di risorse naturali non rinnovabili, ed infine perseguire obiettivi di sostenibilità globale, sia nel funzionamento del compendio che nel rapporto con il contesto urbano circostante.
Un anno dopo la costituzione della Società, nel giugno 2009 il master plan di Progetto Manifattura è stato ultimato grazie al lavoro di un team di progettisti di rilievo internazionale (Arup, Kengo Kuma & Associates, Carlo RattiAssociati, Kanso). Ne emerge la visione generale di una nuova Manifattura, imperniata sui cardini di due principi fondamentali: sostenibilità e innovazione.
Per quanto riguarda il primo aspetto, sia il restauro degli edifici storici che la costruzione delle nuove strutture che sostituiranno i capannoni degli anni ’50 risponderanno agli standard più avanzati di efficienza energetica e di riduzione dell’impatto ambientale, conseguendo lo standard di certificazione dell’ecosostenibilità LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), riconosciuto a livello internazionale. Nell’ambito dell’innovazione, invece, il master plan ha individuato un criterio di uso degli ambienti mirato a favorire creatività e interazione.
Se le nuove costruzioni sono state progettate secondo i più alti standard di sostenibilità, anche le demolizioni perseguono il minimo impatto ambientale, ad esempio limitando la diffusione delle polveri (il braccio telescopico dell’escavatore è attrezzato con un dispositivo che irrora acqua nebulizzata in corrispondenza del loro punto di produzione), evitando il formarsi di possibili sedimenti nelle reti di smaltimento delle acque meteoriche mediante l’installazione dei teli protettivi nei tombini, o impedendo l’asportazione di terreno dal sito e preservando la pulizia delle strade circostanti, grazie alla costruzione di un impianto di lavaggio ruote dei camion con un serbatoio per le acque nere.
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Sempre in tema di sostenibilità delle demolizioni, bisogna poi ricordare che i materiali di scarto derivanti dall’abbattimento delle vecchie strutture saranno riciclati per almeno il 75% (con l’ambizioso obiettivo di arrivare al 95%), mentre si provvederà al reimpiego di tutte le componenti impiantistiche ed edili riutilizzabili, quali ad esempio controsoffitti, corpi illuminanti, trasformatori, pompe antincendio, generatori ecc.
Progetto Manifattura prevede perfino ulteriori interventi per incrementare la sostenibilità ambientale in ambiti non disciplinati dallo standard LEED, quali ad esempio la produzione alimentare a filiera corta o in sito, la riduzione del carbon footprint nell’intero ciclo di vita del progetto e gli interventi per la mobilità sostenibile rapportati al contesto urbano.
In pratica, il progetto architettonico ecosostenibile prevede 28 mila mq di tetti verdi, sistemi di fitodepurazione e spazi modulabili. Le tecnologie innovative impiegate tenderanno a ridurre i consumi energetici del 70%, mentre largo spazio sarà dato all’energia pulita, se è vero che quella elettrica sarà prodotta dal fotovoltaico e dalle biomasse, mentre apposite cisterne sotterranee saranno deputate al recupero dell’acqua piovana per provvedere alle esigenze idriche. Non manca poi il travel plan in materia di mobilità sostenibile, teso a dimezzare i posti auto e ad incentivare l’utilizzo dei mezzi alternativi, anche grazie al car-sharing gratuito per i dipendenti.
Attualmente sono entrate a far parte del progetto 40 imprese. Nel 2018 il recupero della vecchia fabbrica di tabacco dovrebbe essere ultimato: in quel momento Rovereto potrà aprire le porte del suo gioiello green, un unicum in Italia, proiettato in un futuro all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione.
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Ultimo aggiornamento il 29 Ottobre 2017 da Rossella Vignoli