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Scorie radioattive nel bergamasco? Potrebbero provenire dall’Est Europa

Alcune note del Sismi di 20 anni fa accendono la polemica sul possibile interramento di scorie radioattive nel bergamasco.

Scorie radioattive nel bergamasco? Potrebbero provenire dall’Est Europa

Tra le carte del servizio segreto militare, recentemente desecretate, emergono documenti del 1994 trasmessi alla Procura circondariale di Reggio Calabria – che all’epoca indagava sul traffico di materiale radioattivo proveniente dall’Est Europa – pubblicati ora  sulle pagine del Fatto Quotidiano.

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L’area indicata nelle note è quella dell’ex-acciaieria di Montello, poi convertita in moderno impianto di trattamento dei rifiuti, un’importante realtà che opera tutt’ora in loco, considerata un’eccellenza per l’attività di riciclo delle plastiche.

Ci sarebbero dunque delle scorie radioattive sepolte con una possibile attività di insabbiamento, visto che nell’area c’era un probabile progetto di riconversione, mai realizzato.

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Dai documenti emergerebbe che le scorie sia da imputare all’importazione da parte dell’ex-acciaieria, in varie occasioni, di materiale ferroso proveniente dai Paesi dall’Est Europa.

Al momento non pare siano mai state effettuate ricerche specifiche per verificare la radioattività dell’area né da parte delle autorità sanitarie, né dall’Arpa, né dalla Regione Lombardia.

Legambiente Bergamo, convinta dell’attendibilità dei dossier desecretati, invoca la necessità di approntare un’indagine di verifica a livello istituzionale e  richiede di effettuare controlli.

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Dal canto sua,  la Montello Spa ha smentito senza mezzi termini quanto rilevato dalle note, ribattendo sul fatto che l’area destinata all’interporto non fu mai utilizzata per l’attività industriale e facendo riferimento ad un piano di caratterizzazione dei suoli che non ha mai fatto emergere anomalie e per essere più sicura ha ingaggiato anche un’impresa specializzata per effettuare ulteriori controlli, che avrebbero confermato l’assenza di scorie radioattive. Ha poi portato avanti un’indagine radiometrica gestita con il Politecnico di Milano.

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