5 segnali che il gatto è depresso (secondo i veterinari)
No, non è solo un cliché da social, e lo confermano diversi studi
Lo vedete solo, con il pelo malconcio, oppure che mangia troppo o per niente? Fate attenzione, il vostro micio potrebbe essere depresso. Ecco i 5 segnali che il gatto è depresso: quelli veri, secondo i veterinari.

Sommario
Gatti depressi? Sì, succede davvero
No, non è solo un cliché da social: anche i gatti possono soffrire di depressione. E non si tratta di una fase passeggera tipo ‘oggi mi sento un po’ Garfield’, ma di un disturbo del comportamento felino riconosciuto dalla medicina veterinaria.
Secondo uno studio del Journal of Feline Medicine and Surgery (2020), l’apatia felina può essere correlata a cambiamenti ambientali, solitudine o problemi fisici.
Ma come capire se il tuo micio è solo un po’ “filosofico” o davvero giù di corda? Ecco i 5 segnali da tenere d’occhio.
I 5 segnali che il tuo gatto è depresso
Fate attenzione a questi comportamento del vostro amico peloso, potrebbero nascondere un momento di depressione:
- Dorme molto più del solito. I gatti sono campioni mondiali di pisolini, ma se il tuo micio dorme più del solito, rifiuta stimoli o si isola, potrebbe non essere solo stanco. Uno studio della University of Bristol ha rilevato che i gatti depressi riducono drasticamente le interazioni sociali e l’esplorazione. Cosa fare: osserva quando e come dorme. Se è apatico anche nei suoi orari più attivi, è un segnale.
- Mangia poco (o troppo). Un cambio nelle abitudini alimentari è spesso uno dei primi segnali di disagio emotivo. Se mangia meno, è possibile lo stato depressivo, se mangia in eccesso, potrebbe essere per un meccanismo compensatorio da stress. Ma fate attenzione: prima di pensare alla depressione, escludete cause fisiche con una visita veterinaria.
- Non gioca più (nemmeno col tuo piede). Il gioco è un indicatore chiave del benessere felino. Se il vostro amico non insegue più palline, non reagisce agli stimoli o sembra disinteressato a tutto, potreste essere davanti ad un calo dell’umore. Secondo l’American Veterinary Medical Association, il comportamento ludico nei gatti è collegato ai livelli di serotonina.
- Si nasconde continuamente. Un gatto che cerca posti bui, si rintana sotto il letto o evita il contatto potrebbe non essere solo timido, ma in uno stato di disagio profondo. Lo studio “Cat Stress Score” del veterinario Daniel Mills dell’Università di Lincoln propone proprio l’isolamento come uno dei primi segnali di depressione comportamentale.
- Cura eccessiva o assente del pelo. I gatti sono maniaci della pulizia. Se notate un eccessivo leccamento, soprattutto su pancia o zampe, ma anche l’opposto, un manto trascurato, opaco o arruffato… è tempo di farsi qualche domanda.
In medicina veterinaria, questi comportamenti sono considerati segni di stress cronico o depressione, talvolta associati a dermatiti psicosomatiche.
Quali sono le cause della depressione nei gatti
Ora che sappiamo che un gatto si può deprimere, ecco le principali cause che possono portare un gatto a soffrire di depressione, secondo i veterinari:
-
- Nuovi membri in famiglia: i gatti sono diffidenti e poco inclini ad accettare cambiamenti sociali e l’arrivo di un neonato o di un nuovo animale domestico può generare stress e tristezza
- Cambiamenti ambientali: anche solo spostare i mobili o fare lavori in casa può causare disagio e depressione, poiché il felino è legato alla stabilità del proprio ambiente
- Trasloco: cambiare casa o appartamento porta il micio è fonte di depressione, perché sono animali con un forte attaccamento al territorio, che fanno fatica ad adattarsi a nuovi spazi e routine
- Modifiche nella routine quotidiana: amano le abitudini ed i cambiamenti negli orari dei pasti, nelle uscite o nei rientri del proprietario possono alterare il loro equilibrio emotivo
- Perdita di un compagno: la scomparsa di un familiare o di un altro animale con cui il gatto aveva legato
- Noia: hanno bisogno di stimoli, se non hanno giochi, attività o possibilità di caccia simulata, soprattutto in casa, possono annoiarsi e diventare depressi
<liMalattie o dolore fisico: problemi come artrite, malattie renali, infezioni respiratorie o dolori cronici possono compromettere il suo benessere psicologico
Come aiutare un gatto depresso?
I nostri consigli pratici davanti ad uno di questi comportamenti del felino sono di:
-
-
- Ripristinare una routine quotidiana regolare
- Arricchire l’ambiente con giochi, tiragraffi, nascondigli
- Dedicare tempo di qualità ogni giorno
- Valutare la compagnia di un altro gatto (con calma!) se il vostro è l’unico
- Consultare un veterinario comportamentalista
-
Fonti scientifiche
Per scrivere questo articolo abbiamo consultato e citato questi studi scientifici:
-
-
- Identification of separation-related problems in domestic cats: A questionnaire survey, PlosOne, 2021
- Apathy and depression: Which clinical specificities?, Personalized Medicine in Psychiatry, 2018
- Depression, loneliness, and pet attachment in homebound older adult cat and dog owners, Journal of Mind and Medical Sciences, 2017
-
Depressione e ansia nei gatti: qual è la differenza?
Nei gatti depressione ed ansia sono disturbi diversi sia per i sintomi che per la durata.
La depressione provoca tristezza, apatia e perdita di energia.
L’ansia, invece, genera nervosismo, preoccupazione e agitazione costanti.
Secondo WebMD, la depressione nei gatti può risolversi nel giro di qualche mese con le giuste cure, mentre l’ansia tende a essere cronica e necessita di gestione continua. I due disturbi sono diversi, ma possono anche coesistere nello stesso gatto.
Altre curiosità sui gatti
Se vi piacciono i gatti, ecco alcuni articoli sul loro comportamento che vanno letti assolutamente:
- perdita di pelo nel gatto
- dormire con il gatto, cosa dice davvero la psicologia
- perché il mio gatto non fa le fusa?
- sintomi di avvelenamento del gatto
- gatti e cioccolato: una combo pericolosa
- le piante velenose per i gatti
- quante vite hanno i gatti
- perché i gatti fanno le fusa?
- perché i gatti impastano
- perché i gatti odiano l’acqua
Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.