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Allo studio un grande anello ciclabile intorno a Roma lungo 44 km

Un raccordo anulare lungo 44,2 km solo per bici e pedoni. Detta così sembra la promessa elettorale che il simpatico regista-attore Carlo Verdone faceva alla fine del film Gallo Cedrone. Ma in realtà è qualcosa di più concreto, almeno sulla carta.

Allo studio un grande anello ciclabile intorno a Roma lungo 44 km

Il progetto partecipato è infatti frutto di un lavoro collettivo nato dal basso e coordinato da VeloLove, che ha coinvolto cittadini e associazioni come Legambiente, Rete Mobilità Nuova, Touring Club Italiano e Parco Regionale dell’Appia Antica.

Cosa prevede il progetto? Il percorso individuato sarebbe tutto pianeggiante e si snoderebbe principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali. Le quali costituirebbero 31,9 km, il 72,2% del tracciato.

Altri 3,6 km (l’8,1%) si sviluppano su marciapiedi che possono facilmente accogliere una ciclabile. Complessivamente, dunque, l’80,3% del GRAB – acronimo di Grande Raccordo Anulare per Bici – allo stato attuale è già pronto e pedalabile in sicurezza. Altri 6,8 km (il 15,4%) interessano strade secondarie e a bassissima intensità di traffico. Solo 1.900 m sono congestionati da un intenso flusso di veicoli motorizzati.

Il progetto ha già incassato il beneplacito dell’attuale Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio (noto appassionato delle due ruote) e del Sindaco di Roma Ignazio Marino. Ora però vi starete chiedendo: dove sorgerebbe?

Il Grab è un corridoio verde che collega l’Appia Antica al Maxxi di Zaha Hadid, le street art del Quadraro e di Torpignattara a Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro Gnam, ma anche i parchi della Caffarella e degli Acquedotti, Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani, i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone incrociando in più punti diverse stazioni ferroviarie, le linee A e B della metropolitana e anche la futura linea C.

Per questo nuovo progetto di ciclabile intorno a Roma è previsto il collegamento a percorsi ciclabili già esistenti (come la ciclopista del Tevere) o a percorsi ciclopedonali all’interno di ville e parchi che fanno salire l’estensione totale degli itinerari pedalabili senza soluzione di continuità a circa 200 chilometri. E già oggi, in poco più di un’ora, porta chi pedala dalla periferia al centro, da est a ovest (da Montesacro all’Isola Tiberina ad esempio) o da nord a sud (dalla Salaria alla Piramide).

Ed ora, un’altra domanda da ‘un milione di dollari’: quanto verrebbe a costare? Tra manutenzione ordinaria, messa in sicurezza, segnaletica di indirizzamento e risistemazione dei nodi più pericolosi, la versione basica costa circa 500mila euro. Mentre per una ciclovia dall’alto contenuto turistico il costo stimato è compreso tra i 2 e i 4 milioni di euro.

Infine, aggiungiamo noi una domanda non di poco conto: vedrà mai la luce?

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Luca Scialò

Nato a Napoli nel 1981 e laureato in Sociologia con indirizzo Mass Media e Comunicazione, scrive per TuttoGreen da maggio 2011. Collabora anche per altri portali, come articolista, ghost writer e come copywriter. Ha pubblicato alcuni libri per case editrici online e, per non farsi mancare niente, ha anche un suo blog: Le voci di dentro. Oltre alla scrittura e al cinema, altre sue grandi passioni sono viaggiare, il buon cibo e l’Inter. Quest’ultima, per la città in cui vive, gli ha comportato non pochi problemi. Ma è una "croce" che porta con orgoglio e piacere.

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