Greentech

Cos’è il baratto, definizione, storia e vantaggi sostenibili

E' anche eco-friendly perché riduce rifiuti e sprechi

La filosofia del risparmio unita ad una sempre maggiore attenzione verso l’ambiente sta portando a contenere gli eccessi di uno stile di vita ‘usa e getta’ anche attraverso la rivalutazione del baratto, una delle forme più antiche di scambio economico.

Cos’è il baratto, definizione, storia e vantaggi sostenibili

Accanto alla raccolta differenziata, infatti, anche un contenimento del desiderio, a volte quasi compulsivo, di spendere acquistando nuovi beni di consumo può essere una soluzione per salvarci dall’invasione dei rifiuti e per riutilizzare gli oggetti già esistenti.

Questa pratica sostenibile sta tornando in auge in molte comunità moderne. Andiamo a scoprirne bene la logica, la sua storia ma anche dove viene utilizzato oggi e come può contribuire alla sostenibilità.

Cos’è il baratto?

E’ una forma di scambio diretta in cui beni o servizi vengono scambiati senza l’uso di denaro. La logica alla base del baratto è semplice: se due parti hanno beni o servizi che l’altra desidera, possono effettuare uno scambio che soddisfa entrambe le esigenze.

Storia del baratto

Il baratto risale alle prime società umane, ben prima dell’invenzione della moneta. Le società primitive utilizzavano il baratto come principale forma di commercio, scambiando prodotti agricoli, attrezzi, bestiame e altri beni di necessità.

  • Epoca Preistorica: Le comunità preistoriche scambiavano strumenti, cibo e risorse naturali.
  • Civiltà Antiche: Gli antichi Egizi e Mesopotamici praticavano il baratto per scambiare grano, tessuti e metalli preziosi.
  • Medioevo: Durante il Medioevo, il baratto era comune nei mercati locali, dove gli agricoltori scambiavano prodotti agricoli con artigiani.

Nel Mondo Moderno

Oggi sta vivendo come vi anticipavo una rinascita, soprattutto in contesti di economia collaborativa e sostenibile. Vediamo dove e come viene utilizzato:

1. Comunità Locali

Molte comunità locali stanno riscoprendo il baratto come metodo per sostenere l’economia locale e ridurre la dipendenza dal denaro. Mercati di baratto e fiere di scambio sono organizzati regolarmente, dove le persone possono scambiare beni fatti a mano, prodotti freschi e servizi.

2. Online

Internet ha rivoluzionato il baratto, rendendolo accessibile a livello globale. Piattaforme online come Freecycle, Craigslist e gruppi Facebook permettono agli utenti di scambiare beni e servizi con persone di tutto il mondo.

Grazie alle potenzialità offerte dalla rete, il baratto si sta affermando negli ultimi tempi nei luoghi di scambio virtuale, anche se con tutta probabilità sarà necessario ancora qualche anno per la sua affermazione a livello del grande pubblico del web.

In ogni caso, anche in Italia aumenta il numero di iscritti ai siti che sono dedicati allo scambio di oggetti (dai giocattoli ai libri, dai vestiti ai cd) per ridurre i consumi e gli sprechi e contribuire alla tutela dell’ambiente attraverso una minore produzione di rifiuti.

Tra i siti su cui è possibile barattare gli oggetti superflui accantonati in garage o dimenticati nei ripostigli, ci sono alcuni che stanno diventando popolari anche in Italia.

La community di Zero Relativo, ad esempio, si fa portavoce della filosofia del ‘il tuo oggetto è la tua moneta’ ed esclude ogni forma di compravendita per via pecuniaria.

Il sito di Reecycle.it è nato su iniziativa di un dentista di Roma che ha deciso di rinnovare e migliorare i servizi della comunità di scambio Freecycle.it, già esistente anche in Italia per i barter.

Ma all’estero, e in particolare in America, qual è la situazione?

Uno sguardo oltre i confini nazionali virtuali ci porta a scoprire altri siti dediti al baratto.

  • Bookmooch, è una community di scambio per i ‘librofili’ che permette, grazie al sistema di accumulo punti, di richiedere i libri usati preferiti.
  • Swapclub è una rete di scambio di abbigliamento e accessori di qualità di cui esiste una comunità virtuale.

Insomma, le alternative per trovarsi in rete per scambiare o anche regalare oggetti non mancano: cosa aspettiamo a scoprirli?

3. Baratto di Servizi

Il baratto non riguarda solo beni fisici. Molti professionisti scambiano servizi come consulenze legali, lezioni private, riparazioni domestiche e molto altro. Ad esempio, un graphic designer può scambiare i suoi servizi con un meccanico per riparare la propria auto.

4. Economia Circolare

Il baratto è un pilastro dell’economia circolare, che mira a ridurre gli sprechi riutilizzando e riciclando risorse. Scambiando beni usati, si prolunga la vita utile degli oggetti e si riduce la necessità di produrre nuovi beni, con un impatto positivo sull’ambiente.

Quali sono i vantaggi del baratto

Offre numerosi vantaggi, soprattutto in un contesto di sostenibilità:

  • Favorisce il riutilizzo e il riusco di beni, riducendo gli sprechi.
  • Aiuta a risparmiare denaro, permettendo alle persone di ottenere ciò di cui hanno bisogno senza spendere.
  • Rafforza le comunità locali, incoraggiando la collaborazione e il sostegno reciproco.
  • Riduce la domanda di nuove risorse e la produzione di beni, diminuendo l’impatto ambientale.

Le nostre conclusioni sul baratto

Con la sua logica semplice e la sua storia millenaria, è una pratica che si adatta perfettamente ai principi della sostenibilità moderna effre un’alternativa eco-friendly al consumo tradizionale per scambiare beni fisici o servizi, promuovendo il riuso, il risparmio e il supporto alla comunità.

In un mondo sempre più attento all’ambiente e all’economia collaborativa, rappresenta una pratica antica ma estremamente attuale e rilevante.

Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2024 da Rossella Vignoli

Articoli correlati

2 Commenti

  1. Sono il webmaster di Reecycle.it e ringrazio l’autore del post per aver ripreso l’articolo dell’Espresso 🙂
    Rispondo a Max: hai ragione in linea di massima, il baratto “ripetitivo” è per legge a tutti gli effetti un’attività di impresa, e come tale tassabile; il baratto occasoinale invece è normato come attività “libera” e non richiede dichiarazioni e imposte. Naturalmente va distinto in maniera quantitativa cos’è il ripetitivo e cosa l’occasionale, e basta ricordare che in fin dei conti siamo in Italia…

    Dico brevemente la mia sul baratto: utile, una new economy da sviluppare, ed un “commercio social” che stimola anche i rapporti positivi tra persone, ma con la sostenibilità ambientale non ha molto a che fare.
    Se sei disposto a barattare un oggetto, ma non a regalarlo, allora significa che non rischi di buttarlo in un cassonetto un domani, ma piuttosto lo tieni in casa a prender polvere. Nessun “pericolo” per l’ambiente.
    Un oggetto regalato invece aiuta l’ambiente più di uno barattato: hai evitato di buttarlo in un cassonetto e quindi lasciarlo a marcire in una discarica.

  2. Siamo proprio certi che praticando il baratto non si incorra in problematiche di tipo fiscale?
    Purtroppo, per quello che ne so, ogni trasferimento di beni (soprattutto se sistematico) deve mettere in conto il guadagno del venditore (anche figurativamente) ed un privato che non possa dedurre i costi, si troverebbe solo utili.
    Che ne pensate?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sullo stesso argomento
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio