C’è voluto un po’ di tempo, tanti appelli e una petizione degli apicoltori italiani, ma alla fine l’Unione Europea ha approvato la legge che bandisce per due anni l’uso di pesticidi dannosi per le api, la cui sopravvivenza è considerata già a rischio per i cambiamenti climatici in corso.
Uno stop che arriva come una boccata d’ossigeno per tutte le associazioni ambientaliste allarmate dalla progressiva scomparsa degli insetti impollinatori, così preziosi per l’ecosistema e per la tutela della biodiversità.
Un primo passo, dunque, in difesa delle api anche se giudicato fin troppo ‘timido’ da coloro che invocano un cambiamento drastico e definitivo per molte più sostanze nocive e colture di quelle elencate nel nuovo regolamento europeo.
La proposta approvata dall’UE, infatti, riguarda ‘solo’ tre neonicotinoidi (insetticidi ricavati dalla nicotina) in relazione al loro utilizzo sulle coltivazioni di cotone, girasole, mais, colza, sia in forma granulare che in spray. Tuttavia, tali sostanze vengono utilizzate in molte più colture di quelle menzionate, dove hanno già dimostrato tutta la loro pericolosità per la sopravvivenza degli insetti.
Quel che è certo è che la ricerca sugli effetti dei pesticidi – non solo sull’ambiente ma anche sulla salute dell’uomo – deve proseguire unitamente all’impegno delle istituzioni coinvolte.
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