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Euromobility 2012, come cambiano i trasporti nelle città italiane

Anche quest’anno la classifica Euromobility 2012, dedicata alla mobilità sostenibile nei grandi centri abitati, fotografa con grande precisione l’Italia che si muove su quattro ruote. Scopo dell’indagine è quella di valutare, su dati rilevati nel corso del 2011, l’utilizzo dei veicoli motorizzati da parte della popolazione, ma anche l’impatto di tali dati sulla qualità della vita, prendendo in considerazione le alternative all’uso dell’auto individuale offerte dai singoli Comuni.

Euromobility 2012, come cambiano i trasporti nelle città italiane

Ne risulta un quadro variegato, a partire dalle caratteristiche delle città prese in esame: sono stati selezionati tutti i capoluoghi di Regione e le Province autonome e i Comuni con più di centomila abitanti. Tra questi, 3 città su 5 registrano una popolazione in aumento rispetto al 2010, anche se la densità di popolazione resta un fattore che si differenzia molto all’interno dei singoli centri: mentre Roma e Milano guidano la crescita demografica, è Napoli la città con la maggiore densità, con i suoi 8,168.4 abitanti per kmq, mentre in coda si colloca L’Aquila, con 155.1 abitanti per kilometro quadrato.

Ben 33 Comuni su 50 registrano anche un indice di motorizzazione in aumento, per una densità media di veicoli in crescita. Ma qual è l’impatto di questo aumento sulla qualità della vita di tutti i giorni?

SPECIALE: Euromobility 2012: mezzi pubblici al top a Milano e a Cagliari

Secondo il rapporto, realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e la collaborazione di Bicincittà e Fit Consulting, è Torino la città più ecosostenibile d’Italia, seguita da Brescia, Parma, Milano e Bologna, anche se sono ancora necessari dei passi avanti: il capoluogo piemontese risulta infatti essere la città che registra la più alta media annuale di superamento dei limiti delle Pm10 nell’aria.

Chiudono invece la classifica i Comuni di Reggio Calabria, Catanzaro e L’Aquila. I migliori risultati, in linea generale, si registrano nelle città e metropoli del Nord, mentre Roma si colloca solamente in 26esima posizione e occorre aspettare il 21esimo posto di Napoli per trovare la prima città meridionale in classifica.

La classifica prende in considerazione diversi aspetti, tra i quali non solo la presenza dei veicoli e il livello di inquinamento da essi prodotto, ma anche i servizi alternativi che favoriscono una mobilità sostenibile, dal car sharing al bike sharing, dai parcheggi ai mezzi pubblici. A riprova di quanto incide l’organizzazione dei trasporti da parte delle amministrazioni locali, proprio Torino, Brescia, Milano e Venezia sono le città più attente ai servizi di car e bike sharing mentre Cagliari, seppur 38esima, si rivela virtuosa dal punto di vista dei trasporti pubblici. Emilia Romagna e Veneto primeggiano invece per quanto riguarda la presenza e la qualità delle piste ciclabili.

Resta comunque alto e in lieve crescita il tasso di motorizzazione, che ritrae un Paese che difficilmente rinuncia al possesso dell’auto, mentre i veicoli a due ruote primeggiano nelle città di mare e portuali. Se è quasi scontato che le città con un maggiore numero di automobili siano Napoli, Milano e Torino, è invece all’Aquila, a Latina e a Catania che si registra la percentuale più elevata in rapporto al numero di abitanti. Il report conferma quindi una stretta correlazione tra la presenza di veicoli privati e l’offerta di soluzioni di mobilità alternative, ben accolte dai cittadini dove adeguatamente presenti. Le amministrazioni locali sono avvertite…

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