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Micro Commuter, il prototipo elettrico per i pendolari di Honda

Il mercato delle auto elettriche accoglie un nuovo concept. Si chiama Micro Commuter e porta sul cofano il marchio Honda. La casa giapponese propone un esercizio che spinge ancora più avanti la filosofia di vettura ultracompatta da città, introdotto da Renault con la Twizy.

Micro Commuter, il prototipo elettrico per i pendolari di Honda

Dalla consueta mobilità urbana, Honda sposta l’attenzione verso la mobilità “di servizio”.

Lunga 2.5 metri, larga 1,25 e alta 1.445, Micro Commuter si propone come ideale mezzo di trasporto su brevi distanze, pensiamo ai quotidiani trasferimenti di famiglie con bambini, degli anziani, dei pendolari che raggiungono il posto di lavoro. Ma il raggio d’azione si può estendere anche al car sharing, e ai servizi di consegna a domicilio.

Insomma, un veicolo adattabile a diversi usi, in grado di ospitare un conducente e due bambini sulla fila posteriore, oppure due adulti disposti a mò di tandem. Leggera e scattante, Micro Commuter raggiunge gli 80 km/h, con un’autonomia di 60 km e un tempo di ricarica pari a 3 ore. Il gruppo di propulsione a corrente continua è disposto tra il pianale e l’asse posteriore, con ingombri minini.

Tutte le funzionalità della vettura (funzioni di tachimetro/contachilometri, navigatore, sistema audio e telecamera di parcheggio) sono demandate a un tablet, alimentato dai pannelli solari montati sul tetto. Non manca un’interessante applicazione per conoscere in tempo reale tutto su condizioni e previsioni metereologiche.

Honda ha già comunicato l’intenzione di sperimentare l’auto elettrica in condizioni reali, per tastarne le reazioni, la versatilità d’uso, ed apportare delle migliorie. Tuttavia la proposta di Micro Commuter rappresenta già ora un nuovo step sulla via di una mobilità alternativa, intelligente e sostenibile.

L’auto utilizza un innovativo sistema di stampa in 3D, che tramite l’utilizzo di speciali software di progettazione e ingegnerizzazione, consente la produzione di un veicolo in soli due mesi, con un enorme risparmio di costi rispetto ai metodi tradizionali di costruzione di un prototipo funzionante.

Le uniche due parti non stampate ma prodotte in maniera tradizionale sono il telaio e il motore elettrico. La carrozzeria e tutte le parti dell’auto sono state progettate per essere stampate.

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