New York riprova a differenziare e riciclare i rifiuti
Lungo le vie di New York è diventato difficile fare lo slalom tra i cumuli di sacchi dell’immondizia. Sia d’estate che d’inverno la situazione è problematica per le conseguenze, anche sanitarie, che genera. D’altro canto, a fronte di una produzione quotidiana di 12.000 tonnellate di rifiuti da parte degli abitanti della più grande città americana, solo il 15% del totale viene riciclato. Ora finalmente si riprova a differenziare e riciclare i rifiuti.
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Le iniziative lanciate verso la fine degli anni ’90 non hanno trovato una rapida possibilità di applicazione a causa di questioni di interesse nazionale, come il crollo del mercato azionario e gli attentati dell’11 settembre; con i ritardi accumulati negli anni, Michael Blomberg, al suo terzo mandato nel 2013, aveva deciso di porre l’obiettivo della riduzione di 1/3 della spazzatura entro il 2017.
Questo obiettivo importante è stato ereditato dall’attuale sindaco di New York Bill de Blasio , il quale sembra volerlo rendere concretizzabile con nuove strategie come la realizzazione di un primo centro di smistamento dei rifiuti già inaugurato e la nomina di un responsabile per lo sviluppo sostenibile, Ron Gonen di 37 anni. In un’intervista Gonen ha dichiarato che i suoi primi obiettivi puntano a concentrarsi sul numero di contenitori posti a fianco dei bidoni della spazzatura in luoghi pubblici e le raccolte porta a porta di scarti alimentari per il compostaggio.
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Ci auguriamo che questi sforzi per differenziare e riciclare i rifiuti possano essere premiati e seguiti dalla popolazione affinché New York possa perdere la reputazione di pessimo ‘alunno’ in tema di riciclaggio, al pari di altre grandi città americane come Los Angeles, San Diego o San Francisco.
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Ultimo aggiornamento il 19 Febbraio 2024 da Rossella Vignoli