Piccole case dove si vive alla grande
“Bigger is better” è un motto tradizionalmente molto amato dagli americani, anche per quanto riguarda la casa: secondo i dati della Residential Energy Consumption Survey condotta dall’EIA (US Energy Informazion Administration), le abitazioni post anni Novanta sono in media più grandi del 27% rispetto a quelle costruite negli anni precedenti. Negli anni Duemila, la superficie media delle abitazioni statunitensi è di 230 mq.
Eppure, complici anche le mutate condizioni economiche specie per i più giovani e la maggiore attenzione ai temi legati all’impatto ambientale, la tendenza sembra mostrare i primi segni di inversione.
Gli americani riscoprono il gusto per le case piccole ed efficienti, fino a raggiungere dimensioni da record in senso inverso rispetto al trend di questi ultimi anni. E’ il caso della piccola casa di Dee Williams, che ha deciso di vendere la sua casa di 140 mq per un’abitazione in legno di poco più di 7 metri quadri, interamente autocostruita.
SPECIALE: le foto e il video della casetta su 4 ruote di Dee Williams
Intervistata dal periodico “Yes”, la Williams ha sottolineato come la partecipazione alla costruzione di una scuola in Guatemala e la malattia di un amico a lei vicino le abbia fatto rivedere alcune priorità: ora il tempo e i soldi prima spesi per la cura della casa possono essere investiti per gli amici e la comunità.
Se pensate che si tratti di una scelta per soli single, saranno Jon e Ryah Dietzen a farvi cambiare idea, con la loro scelta di vendere la casa di 140 metri quadri per ricavare un graziosissimo appartamento da un garage di appena 37 metri quadri. Il guadagno, sottolinea la coppia, è economico, ma anche a livello di benessere: una casa più piccola significa più tempo libero, per sé e per i propri cari.
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Per non parlare della casetta costruita dai coniugi Tack, una coppia dello stato di Washington, che con l’investimento di appena 20mila dollari, si è ricavata una casetta a tutto comfort sopra un rimorchio da appena 13 metri quadrati!
GUARDA: la casetta dei coniugi Tack, piccola ed eco-friendly
Mentre le città iniziano a cambiare lentamente volto, sempre più persone chiedono cambiamenti nelle normative vigenti in alcune città, che impongono una dimensione minima per le abitazioni oppure vietano la possibilità di sfruttare una casa mobile come prima dimora.
Tra queste anche Lina Menard, che dopo essersi trasferita in una casa di appena 11 metri quadri è diventata ferrea sostenitrice non solo delle piccole case, ma anche del cohousing al quale esse possono dare vita: “In questo modo – ha dichiarato la donna – tutti possono avere accesso a cucine, lavatrici, ma anche beni secondari come giardini e barbecue, senza doverli necessariamente possedere tutti”.
GUARDA LE FOTO DELLA CASETTA DEI TACK:
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Il cambiamento urbano porta quindi con sé un significativo cambiamento culturale, come spiega la giovane coppia dei Purdy: “Fino ad oggi in Nord America l’avere successo è sempre stato correlato all’allontanarsi dalla propria famiglia; forse stiamo reinventando il significato del successo, legandolo al riuscire a rimanere vicino ai propri cari”.
Insomma, ci sono dei valori positivi non da poco, che ci fanno guardare con simpatia a questa nuova tendenza…
Ultimo aggiornamento il 23 Maggio 2024 da Rossella Vignoli