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Stop al piombo nelle munizioni, ma il problema è la caccia

Stop al piombo nelle munizioni destinate alla caccia, un vero pericolo per animali e persone.

Era ora che finalmente le autorità europee dicessero stop al piombo nelle munizioni utilizzate dai cacciatori, poiché da anni si sa quanto sia dannoso per la  biodiversità e la salute di animali e persone. Ad emettere la storica ‘sentenza’ – che dovrà essere recepita e applicata entro il 2017 da tutti i produttori di munizioni – è stata la Convenzione di Bonn che ha decretato ufficialmente la messa al bando di tutte le leghe metalliche e le sostanze tossiche con cui finora venivano prodotte le munizioni destinate alla caccia.

Stop al piombo nelle munizioni, ma il problema è la caccia

Oltre al piombo, tra le sostanze bandite dalla commissione c’è anche il famigerato diclofenac, un antinfiammatorio largamente utilizzato in medicina veterinaria che è risultato mortale per molte specie di grandi rapaci. In India, questo farmaco ha causato la quasi estinzione di due specie di grandi avvoltoi e nonostante questo il suo utilizzo era stato autorizzato anche in Europa.

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Il provvedimento rientra nell’ambito del progetto di Prevenzione dell’avvelenamento degli uccelli migratori (Cop 11), che ha tra i presupposti fondamentali l’abolizione del piombo dalle munizioni da caccia, al di là del contesto ambientale di utilizzo. Se fino a poco tempo fa, infatti, l’uso dei pallini di piombo era stato bandito solo dalle zone umide, lungo i fiumi, i laghi e nelle paludi dove venivano ingeriti dagli uccelli acquatici con conseguente avvelenamento di tutto l’ecosistema, da oggi in poi il divieto di utilizzo sarà esteso anche agli altri tipi di ambiente per preservarne la biodiversità

Un risultato che è stato salutato con grande entusiasmo dalle associazioni animaliste e dagli ambientalisti,  che però lascia in bocca il sapore agrodolce di una vittoria a metà: da un parte si è compiuto un passo davvero significativo nella prevenzione dell’avvelenamento ambientale da piombo, ma dall’altra restano ancora aperti gli interrogativi sull’utilità della caccia, una pratica di cui tutti noi potremmo fare decisamente a meno.

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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Un commento

  1. Giusto! Basta piombo nelle munizioni, perché possono nuocere alla cacciagione quando la si trucida!
    Penso che sparare proiettili di sostanze innocue rendano più felici gli animali uccisi. Vuoi mettere essere ammazzati in maniera ecologica?
    Seriamente: ancora con ‘sta caccia?
    Quando prenderemo finalmente in considerazione l’opportunità di abolirla una volta per tutte?
    Abbiamo uno strano modo di voler bene agli animali, tanto da legiferare contro il loro abbandono e le sevizie che possono subire, ma consentendo che vengano massacrati a colpi di fucile.
    Oppure ci sono animali di serie A (cani, gatti, ecc.) e animali di serie B, quelli selvatici.
    Una domanda sorge spontanea: noi, a che serie apparteniamo?

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