Vacanze in condivisione: 5 modi di fare eco-turismo smart e low cost nel 2025
Sostenibili, economiche e ricche di esperienze autentiche, dall'house-sharing al boat-sharing, fino all coliving rurale e gli agriturismi comunitari
Sostenibili, economiche e ricche di esperienze autentiche: le vacanze in condivisione sono la nuova frontiera dell’eco-turismo. Nel 2025, sempre più viaggiatori scelgono formule collaborative per ridurre l’impatto ambientale e i costi, vivendo esperienze più umane e consapevoli. In questa guida esploriamo i migliori modi per fare turismo condiviso, con esempi, piattaforme utili e consigli pratici. Ecco allora 5 alternative per non rinunciare a viaggiare, ad essere amici dell’ambiente, ma senza spendere un patrimonio.

Sommario
Cosa significa fare delle vacanze in condivisione
Viaggiare in condivisione significa condividere spazi, mezzi di trasporto o esperienze con altri viaggiatori.
Questo approccio si basa su:
- Riduzione dei costi
- Uso più efficiente delle risorse,
- Maggiore impatto sociale e culturale, l‘adozione di alloggi eco‑certificati garantisce rispetto ambientale e tutela del territorio
- Minore impatto ambientale, riduce l’impatto ambientale del 20-40%, grazie a condivisione di risorse e mobilità intelligente
Vediamo quali sono le 5 migliori modalità di vacanza in condivisione nel 2025!
1. House-sharing: condividere l’ospitalità
Condivisione di case, appartamenti o stanze tra viaggiatori, una soluzione perfetta per chi vuole unire risparmio e socialità.
L’House sharing è una pratica oramai diffusa in tutto il mondo, ed anche in Italia. Per visitare una città, senza spendere cifre da capogiro esistono delle community e dei siti specializzati dove poter cercare ospitalità in casa di altre persone.
Alcune chiedono il pagamento di cifre non troppo alte, altri semplicemente offrono lo scambio della propria ‘magione’ con un’altra. Avere a disposizione un appartamento per i viaggiatori è un ottimo modo per immergersi totalmente nella realtà del posto, vivendo come un locale.
Siti: ecobnb.it, homeexchange.it, fairbnb.coop/it, homelink.it, it.intervac-homeexchange.com, thirdhome.com/it
2. Couchsurfing: condividere la casa
La possibilità di ottenere ospitalità gratuita tra viaggiatori, o da strutture, in cambio di lavoro, è ideale per chi desidera immergersi nella vita locale senza spendere nulla.
Siti: couchsurfing.com/welcome, bewelcome.org App: The Family Travel Company su Google Play
Anche diversi agriturismi e B&B che offrono ospitalità in cambio di lavori. Per chi non volesse rinunciare al comfort di una struttura turistica e sentirsi coccolato dalle premure dell’albergo, esistono strutture che, attraverso la riscoperta del vero significato di vacanze nella natura, offrono ospitalità in cambio di piccole prestazioni di lavoro (come giardinaggio, cura dell’orto, servizi fotografici, piccole riparazioni.).
3. Boat-sharing: condividere la barca
Viaggiare in barca può essere un’esperienza entusiasmante, ma non è sempre facile mettere insieme una compagnia per dividere l’affitto e le spese del viaggio.
Potete trovare una barca disponibile o un gruppo che vuole fare traversate in una barca condivisa con altri turisti che amano piccoli prezzi e avventura, a volte accompagnati da skipper locali.
Siti: sailsquare.com/it e clickandboat.com/it
La condivisione può essere limitata al solo viaggio in auto verso la meta vacanziera: più sostenibile e meno costoso del noleggio.
Per chi non trova la rete di trasporto pubblico che permette di arrivare alla sua meta, oppure deve affrontare uno spostamento lungo e faticoso sui mezzi pubblici di trasporto, e non può spendere troppo per noleggiare un auto, che costerebbe troppo.
App:BlaBlaCar e GoMore
5. Co-living rurale e agriturismi comunitari: condividere la convivialità
Strutture condivise in campagna o piccoli borghi, dove si condivide spazio, cucina e vita quotidiana con altri viaggiatori o residenti. Così è possibile fare vacanze in luoghi caratterizzati da realtà sociali ed economiche insolite, lontane dai circuiti turistici tradizionali, condividendone valori e impostazione delle attività quotidiane.
Siti: worldpackers.com/search/type_eco_village e anche wwoof.it/it/
Anche la scelta di un ristorante in cui mangiare cucina tipica del posto è il momento più rischioso per cadere nelle cosiddette “trappole per turisti”, fatte da ristoranti che affermano di offrire cucina locale, che si rivela spesso scadente e dal conto molto salato. Per assaporare una cucina più autentica, contenendone i costi, è possibile cenare addirittura a casa di gente del posto, condividendo cibo e abitudini.
Siti: newgusto.com, cookening.com, eatwith.com
6. Turismo comunitario: condividere gli itinerari
Il tempo per scoprire un luogo si rivela sempre insufficiente per conoscerne a pieno i luoghi più interessanti. Così è possibile affidarsi, a costi contenuti, a siti in cui si raccolgono le richieste di persone che vogliono un’esperienza di viaggio comune. Se poi si esplorano in strutture di campagna, questo è il turismo rurale comunitario.
Le guide locali pianificano assieme ai potenziali viaggiatori, in base al tempo a disposizione, un itinerario esplorativo, che consentirà di vedere tutti i luoghi caratteristici, uscendo dagli schemi classici proposti dai percorsi standard.
Il social trekking è invece per chi ama camminare in mezzo alla natura, ma vuole condividere questa esperienza con persone esperte del posto, ha dei siti e delle community a disposizione.
App: Vayable.com e socialtrekking.it
Perché scegliere una vacanza in condivisione
L’economia della condivisione e internet aprono nuove frontiere anche nei viaggi, che non sono più un lusso di pochi, ma un modo per esplorare il mondo con nuovi occhi e con una mente più aperta a condividere con gli altri, senza pensare solo ai soldi che costerà.
Ci sono anche diversi buoni motivi per prediligere questa modalità di vacanza:
- Ridurre le spese fino al 50%
- Contribuire all’economia locale
- Viaggiare in modo più autentico e relazionale
- Abbassare l’impronta ecologica
Secondo il Global Sustainable Tourism Council, il turismo condiviso può ridurre l’impatto ambientale dal 20% fino al 40% rispetto al turismo tradizionale.
Altro sulle eco-vacanze
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- Food sharing e food swapping, condividere il cibo aiuta a combattere lo spreco alimentare
- Un sito per la condivisone del cibo, la novità tedesca
- Guida all’ecoturismo
- Cos’è il turismo sostenibile
- Cos’è il cicloturismo
- Eco-vacanze 2025: la guida completa
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Rossella Vignoli
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