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Come ricavare carta senza cellulosa

Per ridurre l'impatto sull'ambiente

Scopriamo insieme come si possa ricavare carta senza cellulosa, con un impatto ambientale quindi ridotto.

Come ricavare carta senza cellulosa

Come ricavare carta senza cellulosa: materiali e processo produttivo

La produzione di carta senza cellulosa si basa sull’uso di materiali alternativi che non richiedono la tradizionale polpa di legno.

Questa tecnica innovativa sfrutta risorse come fibre di cotone, lino, canapa e addirittura materiali riciclati come carta già utilizzata o tessuti. Questi materiali vengono lavorati attraverso processi che coinvolgono la macerazione, la mescolatura e la pressatura per creare fogli di carta. L’approccio non solo riduce la dipendenza dalle foreste, ma promuove anche pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente, offrendo soluzioni creative per la produzione di carta.

A livello mondiale oltre il 40% delle foreste viene costantemente depauperato, anche se la carta non è il principale fattore della deforestazione, che invece è da imputare all’agricoltura e all’industria del legname.

Una produzione di carta legata ad un utilizzo di poca cellulosa e sempre più fatta di scarti da lavorazioni di altri materiali o al riutilizzo della carta da macero, è sicuramente un aiuto per le foreste e per lo spreco di risorse energetiche legate alla sua produzione.

Questo è possibile grazie all’uso di altri materiali sostitutivi di gran parte della cellulosa. Oggi il 50% della cellulosa è ottenuta dagli alberi mentre il resto viene dal riciclo di giornali, imballaggi, erba, canne, bagassa della canna da zucchero, paglia di cereali, stracci di cotone e di lino, scarti di lavorazione del cotone e residui della lavorazione del legname.

I prodotti cartacei, dunque, possono essere realizzati anche attraverso il riuso di materie riciclate ma i residui della paglia più che canapa e lino – che devono essere usati come materia prima –  si sono dimostrati adatti perché ne vengono impiegati solo i residui dopo la mietitura del grano, una volta soddisfatte le esigenze del terreno e sfamati gli animali.

E si è calcolato che ogni anno le rimanenze di paglia sfiorano 1 milione di tonnellate, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di carta in Nord America senza devastare antiche foreste; abbastanza per far lavorare a pieno tempo fino a 5 impianti a ciclo continuo, generare 1,5 miliardi di dollari di profitti annui ed evitare che 830 milioni di alberi vengano sradicati.

Esempi di produzioni di carta senza cellulosa in Italia ed estero

In un ottica di riciclo e riutilizzo delle risorse disponibili, anche in Italia la carta può essere prodotta da scarti di lavorazioni agro-industriali che, altrimenti, sarebbero destinati all’inceneritore.

Ecco alcuni esempi in Italia

Crush

Crush, appena messa in produzione, è stata premiata a Monaco con il “Luxe Pack in Green”, premio conferito alla società che presenta la soluzione più innovativa in ambito ecologico. Ma, oltre ad essere “green”, questa tipologia di carta dovrebbe pesare meno anche sulle tasche dei consumatori: il suo costo, infatti, dovrebbe essere il 20% in meno rispetto a un prodotto in cellulosa.

Questo perché, al momento, gli scarti agro-industriali sostituiscono per il 15% la cellulosa proveniente da albero, percentuale dovuta ai limiti tecnici degli impianti utilizzati, ma l’obiettivo sarà quello di utilizzare sempre più materiale di scarto e sempre meno cellulosa.

Crush è genuina e naturale, caratteristiche riconoscibili anche dalle sette tonalità di colore in cui è disponibile, tutte riferite alle rispettive materie prime utilizzate: mais, agrumi, kiwi, olive, mandorle, nocciole e caffè.

Il loro utilizzo, invece, consente di fare ancora molte cose e “Crush” ne è la prova autentica: bucce e polpa di arancia avanzate dalla produzione di succhi e spremute, residui di mais, olive, mandorle, nocciole, kiwi e caffè, vengono trasformati in preziosi rotoli di carta.

Favini

Virtuosa azienda con sede a Rossano Veneto (Vicenza), acquista ciò che altre aziende scartano: il “pastazzo” di agrumi, per esempio, è ciò che rimane dalla spremitura delle arance dopo che altre aziende hanno estratto la pectina per i dolcificanti, le essenze per i cosmetici o gli oli e la gomma per sostituire il petrolio nei pneumatici. Persino l’energia utilizzata dalla cartiera per il processo di trasformazione  è al 100% autoprodotta, grazie alle turbine che trasformano la forza idrica in elettricità.

Ed ora negli Stati Uniti

Canopy

L’organizzazione ambientalista no-profit Canopy sta cercando di mettere in circolazione quest’idea innovativa ed eco-friendly della carta ricavata dalla paglia.

Anche un attore di Hollywood, Woody Harrelson, sta cercando di portare avanti questa impresa a favore dell’ambiente con un impegno iniziato 15 anni fa con la fondazione di un’industria, la Prairie Paper Ventures Inc., in grado di produrre carta senza utilizzare la cellulosa ottenuta dalla pasta di legno.

Forte anche della sua popolarità, Harrelson sta cercando di sensibilizzare la gente a questa causa, per ottenere i fondi necessari per far crescere questo importante progetto e salvare migliaia di alberi.

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Ultimo aggiornamento il 7 Settembre 2024 da Rossella Vignoli

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