Il cinghiale è un grosso mammifero che abbiamo ultimamente imparato a conoscere, più che per le sue carni e per la buona cucina, per la sua capacità di adattarsi agli ambienti antropizzati e capacità di riprodursi così tanto e velocemente da diventare un animale invasivo e nocivo per l’uomo.
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Il cinghiale è un animale simile al maiale, più selvatico, che mangia voracemente ogni cosa. Originario dell’Eurasia e del Nordafrica, si è diffuso nel corso dei millenni un po’ ovunque ed è stato a lungo cacciato come fonte di carne, insieme al maiale: per questo, il cinghiale è stato decimato più volte nel corso della storia e poi reintrodotto in varie aree geografiche dove, forte della sua facile adattabilità e della velocità di riprodursi, si è subito moltiplicato, magari dando vita a nuove specie più domestiche, grazie alla mescolanza con il maiale.
Oggi la situazione è all’apice di un problema di sovrappopolazione di cinghiali nelle campagne, nelle aree collinari e montane e anche nelle prossimità di centri urbani. In pratica, si sono moltiplicate le specie che contano oggi individui di origine selvatica, domestica o incrociata e non è più sufficiente cacciarlo per scopo alimentare: i capi che vivono anche in Italia tra aree appenniniche e alpine sono davvero troppi ed è diventato importante porre un freno alla loro diffusione.
Ma perché sono tanti e sempre più vicini? cosa è cambiato nelle loro abitudini?
Impariamo a conoscere questo mammifero selvatico che negli anni sta diventando sempre più domestico e abituato a condividere il proprio habitat con l’uomo.
Il cinghiale, nome scientifico Sus Scrofa, appartiene alla famiglia dei Suidi, è un mammifero artiodattilo di taglia grossa, simile ad un grosso maiale dall’aspetto robusto e tozzo, con arti corti.
Il suo corpo si presenta con
Conosciamo adesso tutte le abitudini di questo mammifero.
Il cinghiale ha una elevata adattabilità per loro è sufficiente un ambiente dove sia disponibile dell’ acqua: si abituano subito e colonizzano l’ambiente scelto.
In Europa i cinghiali abitano i boschi, in particolare i querceti e in generale le foreste di latifoglie ma si spinge anche nelle pianure densamente abitate e ricche di coltivazioni di cereali o vigneti . Alcune specie nordafricane vivono in aree paludose, ma evita le aree desertiche, perché è necessaria la presenza di una fonte di acqua. Non tollera la siccità, ma tollera invece il freddo anche grazie al folto pelo isolante.
E’ un mammifero che predilige la vita notturna per muoversi indisturbato e fare razzia di cibo, mentre di giorno questo grosso mammifero si riposa disteso in buche che lui stesso crea nel terreno scavando con gli zoccoli e il muso.
Il cinghiale è un animale sociale che vive in gruppo su un territorio che viene delimitato dalle loro secrezioni.
Il gruppo si forma in media da 20 femmine adulte con cuccioli a seguito guidate dalla più anziana mentre i maschi vivono a gruppetti isolati finché non si accoppiano: i territori dei maschi sono solitamente più grandi di quelli delle femmine arrivano ad occupare 20 kmq. Il maschio più anziano si ritira e vive in solitudine.
Il gruppo di cinghiali si sposta alla ricerca del suo territorio e lo sceglie in base alla presenza di acqua e di cibo a disposizione. Quando queste due cose vengono a mancare il cinghiale si sposta alla ricerca di un luogo più favorevole e oggi è possibile ritrovare qualche cinghiale anche nelle periferie cittadine ai confini con le campagne, alla ricerca di cibo.
Questo animale non è sporco come si crede, anzi ha molta cura della propria igiene.
Il suo modo di lavarsi è rotolandosi nel fango la mattina al risveglio: questa abitudine detta insoglio ha la funzione di
I cinghiali comunicano tra loro tramite suoni, grida e ruggiti che vengono emessi soprattutto durante l’accoppiamento e il combattimento. Ma non solo. I cinghiali comunicano tra loro anche attraverso secrezioni e odori corporei.
Un cinghiale è un animale che vive selvatico: non è assolutamente domestico. Può vivere sino a 25 anni, ma la sua vita è piuttosto movimentata e rischia di essere cacciato dall’uomo, o investito da macchine durante le sue incursioni notturne.
Le femmine raggiungono la maturità sessuale attorno all’anno e mezzo di vita e si accoppiano in inverno tra novembre e febbraio: la gestazione dura circa 4 mesi e quindi le nascite cadono in primavera.
Negli ultimi anni però vi è un incremento notevole delle nascite durante tutto l’anno favorito dalla grande disponibilità di cibo e dal clima favorevole. Partoriscono tra 4 e 6 esemplari.
Dopo il parto, la mamma di cinghiale non abbandona la tana coi cuccioli: anzi, le mamme di cinghiale estremamente protettive nei confronti della propria prole. Durante le prime settimane la femmina è davvero pericolosa e possono aggredire chiunque si avvicini alla tana, sia animali sia persone.
Se viene sottratto loro un cucciolo, la femmina di cinghiale può inseguire il rapitore al galoppo anche per diversi chilometri. I cuccioli diventano indipendenti solo al settimo mese di vita e vengono quindi cacciati via dal maschio che vuole accoppiarsi.
Il cinghiale è un onnivoro, come i suini in generale, mangia di tutto con preferenza per i frutti del bosco e i vegetali che trova nei boschi come ghiande, castagne, bacche varie, radici e tuberi…
Si alimenta anche di proteine animali che recupera da piccoli invertebrati presenti nel terreno come lombrichi, larve…e piccoli animaletti come anfibi o uova di uccelli e piccoli animali.
Se si avvicina a coltivazioni di cereali o vigneti fa razzia durante la notte distruggendo il campo.
Il cinghiale è una specie che si adatta molto facilmente a differenti climi e ed essendo onnivora trova facilmente il suo habitat ideale.
Fa parte della tipica fauna europea e italiana diffusa in tutta la penisola.
Il cinghiale è un animale che è sempre stato cacciato dall’Uomo per ricavarne la carne e non solo. A partire dal 1500 con il diffondersi delle armi da fuoco, molti cinghiali sono stati uccisi e ne erano rimasti pochi esemplari nelle regioni tirreniche e in Sardegna.
Sono tornati in Italia solo dopo i primi decenni del ‘900 grazie ad alcuni animali di origine francese migrati in Liguria e Piemonte ed altri in arrivo dai confini friulani: i cinghiali con la loro florida riproduzione iniziano a ripopolare l’Italia.
A incentivare la popolazione dei cinghiali sono anche le politiche venatorie del secondo dopo guerra che puntano appunto a ripopolare il centro Italia e anche il Sud. I cinghiali iniziano così a diffondersi in tutta la penisola e oggi si stima un numero di capi tra i 600.000 e 1.000.000 di cinghiali presenti sull’intero territorio nazionale.
I motivi della espansione del numero di cinghiali va quindi ricondotta a un concatenarsi di cause.
Il cinghiale è stato inserito nella lista delle 100 specie più invasive e dannose per l’uomo.
Questi animali incutono paura e sono visti come animali aggressivi. In effetti, è un grosso mammifero e si difende combattendo strenuamente e risultando molto pericoloso. Il maschio in particolare possiede grosse zanne e un temperamento piuttosto aggressivo.
Tuttavia, si può dire che questo mammifero non attacca direttamente l’uomo, ma reagisce violentemente solo se attaccato. Diventa molto più aggressivo in particolare durante il periodo riproduttivo o di allevamento della prole
E’ pericoloso nei confronti degli animali domestici come cani e gatti, che nel caso di avvicinamento con il cinghiale verrebbero di certo aggrediti.
Incontrare un cinghiale fa davvero paura…incontrarne più di uno oppure una mamma con i cuccioli può essere davvero pericoloso.
Ecco allora alcuni consigli da tenere a mente prima di decidere di fare una passeggiata tra i boschi, magari a raccogliere castagne.
Attenzione . Il cane al guinzaglio costituisce un grosso pericolo nell’incontro con un cinghiale perché lo riconoscono come un predatore minaccioso e lo scontro è immediato.
Fina dall’8000 A.C vengono ritratti capi i cinghiale cacciati dall’uomo. Da sempre dunque questo grosso suino selvatico si caccia prima con frecce e poi con armi a fuoco per diventare carne.
Vediamo gli usi oggi più comuni di questo animale.
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