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Come fare la birra in casa in modo artigianale

Sappiamo come fare la birra in casa? Siamo abituati a bere la birra industriale, ma forse non sappiamo che è possibile anche produrla artigianalmente da soli: scopriamo come si fa.

Come fare la birra in casa in modo artigianale

Come fare la birra in casa – La birra è una delle bevande più semplici ma anche più conosciute fin dalla storia antica. In Italia è sempre stata un po’ superata dal vino, ma in molte altre culture era la bevanda alcolica per eccellenza, complice il fatto che la vite è una pianta molto esigente e cresce solo in determinate zone, mentre i cereali (di solito l’orzo) sono molto più diffusi.

Ed essendo la birra, di base, solamente orzo fermentato in realtà scoprirla, in passato, è stato facilissimo: è stato sufficiente lasciare un po’ di orzo in acqua per avere magari non il prodotto che abbiamo oggi, ma una sua primitiva versione.

Se avete mai avuto modo, però, di recarvi ad un birrificio artigianale sapete che la birra artigianale è molto diversa da quella industriale, e la differenza è essenzialmente nel metodo di conservazione, che dal piccolo birrificio alla grande azienda che distribuisce in tutto il mondo è chiaramente differente.

Scopri anche qual è il processo produttivo della birra artigianale e industriale

Se vogliamo, però, abbiamo anche una terza possibilità tra la birra artigianale del birrificio e quella della grande industria: fare la birra in casa, operazione tutto sommato semplice di cui in questo articolo scopriremo i segreti.

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Come fare la birra in casa in modo artigianale

Come fare la birra in casa in modo artigianale: il kit per la preparazione della birra

Iniziamo con il dire che per produrre birra c’è bisogno di un’apposita attrezzatura.

E non si può prescindere dall’acquistarla, per il semplice motivo che la birra è qualcosa di vivo, almeno come processo di produzione (ci sono i lieviti che fermentano) e questo rende l’operazione molto meticolosa; basta poco per sbagliare e gettare al vento settimane di lavoro. Insomma, i kit in commercio vanno acquistati, non si possono sostituire con qualcos’altro che abbiamo in casa (l’unica cosa che dobbiamo avere a parte sono le bottiglie).

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Questi kit sono composti da una serie di attrezzi che sono sempre un fermentatore, un gorgogliatore che serve a capire se la birra sta fermentando, un tubo per il travaso, un densimetro che serve a sapere a che punto è la maturazione. Ma nei kit si trovano anche le materie prime necessarie per la produzione della nostra birra.

Le materie prime sono essenzialmente due, ovvero i lieviti, che poi sono quelli che fanno tutto il lavoro, che fermentano, ed il malto luppolato. 

Infatti, la birra di per sé si produce usando come materie prime il malto (orzo fermentato) che va sterilizzato e a cui va aggiunto il luppolo, che conferisce il sapore amaro; queste sono operazioni che richiederebbero macchinari complessi, motivo per cui il malto e il luppolo vengono forniti sotto forma di premiscela, che si trova sotto vuoto, pronta da utilizzare. Le materie prime, insomma, sono già pronte mentre starà a noi dover effettuare il vero e proprio procedimento.

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Come fare la birra in casa: il kit per produrre da sè la birra

Come fare la birra in casa: i passaggi

La prima cosa da fare quando si produce la birra artigianale è quella di scaldare il malto in acqua, a bagnomaria. Scaldarlo è molto importante perché quando andremo a mettere il lievito, questo ha bisogno di una certa temperatura, che non deve essere troppo bassa altrimenti non lavora, e nemmeno troppo alta perché lo ucciderebbe. Nei kit generalmente è presente un termometro.

Scaldato quindi il malto, si mette nel fermentatore, che non è altro che un contenitore ermeticamente chiuso, e si aggiunge l’acqua fino ad arrivare alla temperatura ottimale per la lievitazione. Si aggiunge anche lo zucchero, che darà energia ai lieviti per poter fermentare e, fondamentale, si aggiunge il lievito stesso, che si trova in una bustina compresa con il kit.

A questo punto si chiude ermeticamente salvo un piccolo buco, in cima al quale è collegato un gorgogliatore, una specie di alambicco con dentro l’acqua, che ci fa capire se la birra sta fermentando o meno; se le reazioni avvengono, dal fermentatore viene emesso del gas che fa muovere, quasi bollire, l’acqua. E sapremo che non stiamo sbagliando niente.

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Come fare la birra in casa: la fase di controllo della densità desiderata

La fermentazione dura da cinque a dieci giorni, anche se tutto dipende dalla temperatura dell’ambiente e dalla stagione in cui ci troviamo (in estate è più veloce) e prosegue fin quando, analizzando il mosto (con un rubinetto che si trova nella parte bassa del fermentatore) vediamo se ha raggiunto la densità desiderata grazie ad un densimetro (presente nel kit).

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A questo punto il mosto viene travasato in un altro contenitore dove viene aggiunto di nuovo dello zucchero, che servirà a produrre l’anidride carbonica e poter così produrre delle nuove fermentazioni, cioè far venire le bollicine nella birra: passati altri giorni in questo stato, arriva il momento di imbottigliarla, di metterla nelle piccole bottiglie da birra, vanno bene anche quelle da birra purché siano sterilizzate.

Adesso però il processo non è finito: una volta imbottigliata e chiusa ermeticamente, la birra continua ancora ad avere delle reazioni chimiche al suo interno, che si uniscono nel cosiddetto processo di “maturazione“: la birra deve in pratica maturare e devono passare un paio di mesi dal momento dell’imbottigliamento a quando potremo berla.

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Come fare la birra in casa: i vari passaggi

Ma a quel punto avremo, fatto da noi, uno dei prodotti artigianali più apprezzati in assoluto. E non solo: con il tempo potremo documentarci e produrne anche alcune varianti, aggiungendo ad esempio altri ingredienti. Una volta che avremo preso un po’ di pratica con questo metodo, l’unico limite sarà la nostra fantasia.

Volete provare a farvi la birra a casa? Ecco alcuni kit e materie prime che possono aiutarvi a provare quest’avventura!

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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