Come trasformare una cava in un luogo ecosostenibile, l’esempio del Centre of Alternative Technology
In Galles una comunità riconverte l'area e la rende sostenibile al 100%
Quarant’anni fa, animati dal desiderio di trasformare un desolato angolo del Galles in un piccolo paradiso terrestre, un gruppo di hippy, idealisti, sognatori, scienziati un po’ sopra le righe o come li si voglia definire, fondò una piccola comunità nei pressi di Machynlleth, in Galles, là dove prima sorgeva un’antica cava di ardesia. L’obiettivo era riconvertire l’intera area – ricca solo di roccia frantumata e poverissima di terra – in un luogo di ricerca scientifica e tecnologica, ma anche di sperimentazione di pratiche di vita semplici e rispettose dell’ambiente.
L’obiettivo era riconvertire l’intera area – ricca solo di roccia frantumata e poverissima di terra – in un luogo di ricerca scientifica e tecnologica, ma anche di sperimentazione di pratiche di vita semplici e rispettose dell’ambiente.
Ma come trasformare una cava in un luogo ecosostenibile? Sembrava un’impresa apparentemente disperata, destinata a fallire miseramente, ma che da lì a poco sarebbe diventata uno dei massimi esempi di eco-tecnologia applicata ad un sito in evidente declino ambientale. Un miracolo ecologico divenuto realtà ben prima che l’umanità scoprisse le proprie responsabilità nei confronti di un pianeta devastato dagli effetti di un cambiamento climatico ormai inarrestabile.
Oggi, quella piccola comunità di pionieri dell’ecologia moderna, ha trasformato i paesaggi lunari scavati nella miniera di Powys, in un centro di studio ambientale, sull’applicazione della sostenibiltà alla tecnologia: il Centre of Alternative Technology, il principale centro d’Europa dedicato all’educazione ambientale, alla sostenibilità e alla sperimentazione di tecnologie green.
Oltre ad aver creato molti di posti di lavoro, l’eco-centro attira circa 70.000 visitatori ogni anno provenienti da tutto il mondo che possono raggiungere il sito a bordo di una funicolare movimentata da energia idrica, come lo erano le funicolari una volta.
Arrivati al centro, si può percorrere a piedi il dedalo di sentieri e giardini che costeggiano edifici a massima efficienza energetica, costruiti secondo i più moderni principi della sostenibilità edilizia.
Proprio sulla sommità della collina, un tempo sventrata dalle attività estrattive, oggi sorge invece un lago artificiale, creato appositamente per produrre l’energia necessaria a muovere la funicolare. Sulle sue sponde svettano turbine eoliche di ultima generazione che provvedono quasi totalmente al fabbisogno energetico dell’intera area e nei dintorni boschi e giardini hanno ormai cancellato le tracce del passato.
La filosofia del recupero e del riciclo regna sovrana. I visitatori sono guidati in ogni fase del percorso alla scoperta di un modello di vita sostenibile, alternativo e soprattutto ‘possibile’, sebbene molto diverso da quello attuale.
Una serie di cartelli spiega come i liquami incanalati nella rete fognaria vengano trasformati in terreno fertile per i giardini. E le case possano essere riscaldate con un solo radiatore utilizzando un quinto dell’energia consumata in una casa tradizionale. E le zolle erbose posizionate sui tetti possano fornire un isolamento termico sufficiente ad avere fresco d’estate e trattenere il calore d’inverno.
Ai fondatori del Centre Of Alternative Technology va riconosciuto il merito di aver saputo scorgere all’orizzonte i tratti distintivi di un’epoca che da lì a poco sarebbe diventata la più nera per gli equilibri ambientali di questo pianeta e che avrebbe scatenato la crisi energetica che stiamo vivendo: nucleare costoso e poco sicuro, il declino del petrolio dei Mari del Nord, un cambiamento climatico già in atto per effetto dei gas serra liberati nell’atmosfera dai combustibili di origine fossile.
Ma l’allarme che queste persone avevano lanciato già allora, purtroppo, è ancora troppo lontano per essere sentito da tutti.
Foto di copertina di Tom P from Scottish Borders, Scotland – Centre for Alternative Technology
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Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2025 da Rossella Vignoli
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