Spesa biologica

Conoscere gli additivi alimentari per scegliere in sicurezza

Cosa sapere per fare acquisti più consapevoli e tutelare la salute.

Coloranti, conservanti, emulsionanti: li troviamo spesso tra gli ingredienti dei prodotti confezionati e non sempre sappiamo bene cosa siano. Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte ai cibi per migliorarne la conservazione, l’aspetto o il sapore, e sono regolamentati da norme molto precise a livello europeo. Conoscere gli additivi alimentari e saper leggerli l’etichetta, permette di riconoscere quali sono considerati sicuri e quali invece è meglio limitare. In questa guida pratica vediamo cosa sapere per fare acquisti più consapevoli e tutelare la salute.

Conoscere gli additivi alimentari per scegliere in sicurezza

Conoscere gli additivi alimentari

Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte intenzionalmente agli alimenti con uno scopo preciso: migliorare conservazione, gusto, colore o stabilità. Non si tratta di “ingredienti nascosti”, ma di composti che devono superare un processo di valutazione rigoroso da parte dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) prima di essere autorizzati dalla Commissione Europea.

Solo dopo questi controlli entrano nella cosiddetta “lista positiva”, un elenco ufficiale che stabilisce in quali alimenti e in che quantità possono essere usati.

Come riconoscerli in etichetta

Ogni additivo ha una sigla con la lettera E + un numero. Ad esempio:

E 300 → acido ascorbico (vitamina C, sicuro e naturale)
E 440 → pectina (naturale, presente nella frutta)
E 322 → lecitina (presente nel tuorlo d’uovo, usata come emulsionante)
E 120 → acido carminico (colorante rosso di origine animale)
E 123 → amaranto (colorante sintetico, limitato per possibili rischi)

👉 Leggere l’etichetta è fondamentale: gli additivi sono sempre indicati, sia con il nome chimico che con la sigla “E”.

Quali sono i più sicuri?

Molti additivi derivano da sostanze naturali già presenti negli alimenti:

  • Vitamina C (E 300): antiossidante naturale
  • Pectina (E 440): gelificante naturale della frutta, usata nelle marmellate
  • Lecitina (E 322): emulsionante, presente in tuorlo d’uovo e soia

Altri additivi sono di origine sintetica o animale, e pur essendo autorizzati, è sempre meglio conoscerli.

Tipi di additivi e loro funzione

Gli additivi si dividono in categorie in base al loro scopo:

  • Coloranti (E 100–E 199) → migliorano l’aspetto visivo
  • Conservanti (E 200–E 299) → prolungano la durata, rallentando batteri e muffe
  • Antiossidanti e correttori di acidità (E 300–E 399) → evitano irrancidimento e stabilizzano l’acidità
  • Altri additivi tecnologici → addensanti, emulsionanti, stabilizzanti

Cosa dice la normativa

In Europa l’uso degli additivi è regolamentato in modo molto rigido. La Commissione Europea stabilisce quali sono consentiti e in quali dosi.

In Italia, il Ministero della Salute controlla attraverso il Piano Nazionale Additivi Alimentari: ogni anno vengono analizzati circa 1.840 campioni, con un tasso di non conformità molto basso (1,16%).

Secondo l’EFSA tutti gli additivi alimentari sono sottoposti a valutazione per accertare che possano essere consumati in sicurezza.

Come tutelarsi come consumatori

Per essere sicuri di quello che consumiamo, è importante:

  • Leggere sempre l’etichetta e controllare gli additivi indicati
  • Preferire alimenti con pochi additivi, soprattutto nei prodotti industriali
  • Scegliere additivi naturali quando possibile come pectina, acido ascorbico
  • Fare attenzione a coloranti sintetici e additivi di origine animale se si segue una dieta vegetariana o vegana

👉 In pratica: meno additivi ci sono, più il prodotto è vicino alla sua forma naturale.

Altro sull’alimentazione nociva

Per approfondire gli ingredienti degli alimenti, leggi anche:

 

Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2025 da Rossella Vignoli

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Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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